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Briciole di pane

Porti, al Senato la riforma. Ciaccia: "Spero sia approvata al più presto"

Per il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti la riforma è "un risultato atteso da oltre un decennio"

Roma, 12 settembre 2012 - La riforma dei porti è a un passo dal varo. "Voglio segnalare come questo Governo in questo breve spazio di legislatura abbia dato e continuerà a dare il suo contributo alla risoluzione delle problematiche del settore portuale ritenendo tale settore di rilevanza strategica per il Paese nonché importante volano per il rilancio dell'intera economia nazionale", ha detto il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, in aula al Senato sul disegno di legge parlamentare di riforma della legislazione portuale. Auspicando "che il testo oggi sottoposto all'esame del Senato, possa finalmente trovare rapida attuazione, dopo il vaglio dell'altro ramo del Parlamento"

Per Ciaccia la riforma è "un risultato atteso da oltre un decennio dall'intero cluster marittimo e dalla portualità nazionale, che sarà in grado di rappresentare un reale contributo all'incremento del nostro Pil, fattivamente foriera di sviluppo e crescita". Il viceministro ha ricordato che il Governo attraverso alcuni decreti legge ha anticipato alcuni contenuti della riforma portuale già approvata dal precedente esecutivo, introducendo una nuova disciplina in materia di dragaggi dei fondali portuali con l'auspicio di rendere più competitivi gli scali ed accrescerne l'operatività. Inoltre, "nell'ambito dell'agenda per la crescita sostenibile - ha aggiunto - è stata finalmente prevista una disposizione che attribuisce alle autorità portuali l'autonomia finanziaria, seppur nel limite dell'1% dell'Iva prodotta nei porti, creando le basi per la programmazione dello sviluppo del settore".

Il vice ministro ha sottolineato "lo sforzo del Governo finalizzato a sbloccare la realizzazione delle opere portuali, con priorità per i porti della rete strategica trans europea di trasporto essenziale, anche attraverso l'introduzione dello strumento della defiscalizzazione a favore delle società di progetto in alternativa alla ridotta disponibilità di risorse pubbliche che autonomamente non sarebbero state in grado di consentire una pianificazione di nuove opere infrastrutturali e di collegamento". E ancora, "come non pensare all'utilizzabilità dei project bond per lo sviluppo infrastrutturale dei porti", ha consluso Ciaccia, osservando che "tali disposizioni di carattere finanziario, se pur non costituiscono la soluzione definitiva, rappresentano un importante corollario all'implementazione normativa in corso".

Mario Avagliano