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Briciole di pane

Proprietà industriale, al via la riforma

Valorizzazione e maggiore protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, semplificazione delle procedure, via libera alle Università che intendono farsi parte attiva nelle procedure di brevettazione: sono alcune delle novità presenti nel decreto legislativo n. 131 del 13 agosto 2010, in vigore dal 2 settembre 2010, che riforma il Codice della proprietà industriale (G.U. 192 del 18 agosto 2010). Il decreto introduce misure integrative e correttive alle norme del 2005, armonizzando l’ordinamento italiano a quello europeo e disciplina in modo più dettagliato settori importanti come le biotecnologie. Ci sarà, quindi, una valorizzazione e maggiore protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, in attuazione della direttiva Ue 98/44. Via libera alle Università che intendono farsi parte attiva nelle procedure di brevettazione e sfruttamento industriale delle invenzioni frutto della ricerca. Per premiare lo capacità inventiva dei singoli ricercatori è stata prevista l’attribuzione del diritto sull’invenzione ai ricercatori stessi, qualora l’università o altri enti di ricerca pubblici non abbiano provveduto entro 6 mesi al deposito del relativo brevetto. Ciò consentirà di incrementare le possibilità di sfruttamento industriale degli esiti della ricerca pubblica. Tra le altre novità introdotte dalla rifoma, la possibilità per le amministrazioni dello Stato e degli enti locali di ottenere la registrazione di un marchio, anche avente ad oggetto elementi grafici distintivi tratti dal patrimonio culturale, storico, architettonico o ambientale del proprio territorio, che sarà cosi valorizzato commercialmente

  Decreto legislativo n. 131 del 13 agosto 2010