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Briciole di pane

Report attività istituzionali n. 22 del 18 ottobre 2010

a cura del Servizio Rapporti Istituzionali

Assemblea  della Camera
Collegato lavoro (ddl 1441)
Lunedì 18 ottobre discussione del disegno di legge n.1441-quater-F Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro (collegato manovra finanziaria - rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica, approvato, con modificazioni, dalla Camera e modificato dal Senato).
Interpellanze e interrogazioni
Giovedì 21 ottobre sarà discussa l’interpellanza n. 2-00838 dell’On. Rigoni (PD) concernente  il collegamento autostradale Parma - Nogarole Rocca (TIBRE).
Assemblea  del Senato
Decisione di finanza pubblica (Doc. LVII n.3)
Martedì 19 ottobre seguito della discussione dello schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011 – 2013 (Doc. LVII, n.3). Relatori Bonfrisco, PdL, e Morando, PD.
Informativa sull’alluvione di Messina
Giovedì 21 ottobre il Sottosegretario di Stato per la Protezione civile, Bertolaso, terrà un’informativa sulle conseguenze dell’alluvione dell’ottobre 2009 nel territorio di Messina.
Commissioni Bicamerali
Commissione parlamentare per la semplificazione
Rete stradale nazionale. Regione Liguria (Atto Governo n.243)
Mercoledì 20 ottobre proseguirà l’esame, per il parere al Governo, dello schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante la rideterminazione delle risorse da attribuire dallo Stato alla Regione Liguria a seguito delle modifiche intervenute nella classificazione della rete stradale di interesse nazionale (Atto Governo n.243). Relatore Sen. Orsi, PdL.
Con l’Atto Governo 243 si rideterminano le risorse da trasferire annualmente alla Regione Liguria (spese in conto capitale e per la manutenzione straordinaria) e alle province interessate (spese per la manutenzione ordinaria).
I criteri di calcolo per la rideterminazione delle risorse economiche da trasferire, sono stati concordati con la Regione Liguria, il Ministero delle infrastrutture, il Ministero dell'economia e il Ministero dell'interno. Il nuovo riparto dei trasferimenti indiretti a favore delle province è stato invece definito dalla Regione Liguria.
Con il provvedimento si individuano anche, in base ad un elenco concordato tra Regione Liguria ed ANAS, i beni immobili (magazzini e case cantoniere) che vengono riconsegnati all'amministrazione statale in quanto connessi ai tratti di strada riclassificati. Si provvede, infine, ad apportare alcune rettifiche alla classificazione della rete regionale richieste dalla Regione Liguria.
Commissioni della Camera
Provvedimenti in esame
Delibera CIPE su Fondo infrastrutture (Atto n.268)
Le Commissione VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici e V Bilancio proseguiranno l’esame, ai fini del parere al Consiglio dei Ministri, dello schema di Delibera del CIPE n. 31/2010 Decreto-legge n. 112 del 2008 convertito dalla legge n. 133 del 2008, articolo 6-quinquies. Riprogrammazione del Fondo infrastrutture (Atto Governo n. 268). Relatori Gibiino, PdL, per la VIII Commissione e Ceroni, PdL, per la V Commissione. Il parere dovrà essere espresso entro il 27 ottobre 2010.
 
Interrogazioni parlamentari
Tunnel di Tenda, SS 21, SS 45 Val Trebbia, E 78 Grosseto - Fano
Mercoledì 20 ottobre, in Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici, saranno discusse le interrogazioni seguenti:
  • 5-03412 On. Delfino (UdC) -  SS 21 variante di Demonte Valico della Maddalena;
  • 5-03413 On. Delfino (UdC) – Incidente del luglio 2010 nel tunnel del Colle di Tenda;
  • 5-03542 On. Foti (PdL) – SS 45 Val Trebbia ammodernamento tratto Bobbio - Gorreto;
  • 5-03460 On. Vannucci  (PD) - Completamento E78 Grosseto – Fano.
  
Audizioni
Il Ministro Prestigiacomo sulle politiche ambientali
Mercoledì 20 ottobre il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Prestigiacomo, sarà ascoltata dalla Commissione Ambiente in merito allo stato di attuazione delle politiche in materia ambientale.
Commissioni del Senato
Provvedimenti in esame
Semplificazione dei rapporti della P. A. con cittadini e imprese (ddl 2243)
La Commissione Affari costituzionali, in sede referente, proseguirà l’esame del disegno di legge n. 2243, già approvato dalla Camera, recante Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese (relatore Pastore, PdL).
Il 12 e 14 ottobre sono stati pubblicati gli emendamenti al ddl 2243. Di seguito di riportano quelli di interesse per ANAS.
Emendamento 3.0.1 Benedetti Valentini
Dopo l'articolo 3, inserire il seguente:
«Art. 3-bis.(Semplificazioni in materia di società pubbliche)
1. AIl'articolo 18, comma 1, del decreto legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, dopo le parole: ''direttamente o indirettamente,'' aggiungere le seguenti: ''inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 5 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311,»
2. All'articolo 48-bis del decreto presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, dopo il comma 1 aggiungere il seguente: ''1-bis. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano alle sole società a totale o prevalente partecipazione pubblica inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 5 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311''».
RIFERIMENTO NORMATIVO
Legge 3 agosto 2009, n.102 di conversione decreto legge 1 luglio 2009, 78 (cd anticrisi)
Art. 18. Tesoreria statale
1. Con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze di natura non regolamentare sono fissati, per le società non quotate totalmente possedute dallo Stato, direttamente o indirettamente, e per gli enti pubblici nazionali inclusi (( nell'elenco adottato dall'ISTAT ai sensi dell'articolo 1, )) comma 5, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 i criteri, le modalità e la tempistica per l'utilizzo delle disponibilità esistenti sui conti di Tesoreria dello Stato, assicurando che il ricorso a qualsiasi forma di indebitamento avvenga solo in assenza di disponibilità e per effettive esigenze di spesa.
2. Con uno o più decreti del Ministro dell'economia e delle finanze di natura non regolamentare può essere stabilito che i soggetti indicati al comma 1 devono detenere le proprie disponibilità finanziarie in appositi conti correnti presso la
Tesoreria dello Stato. Con gli stessi decreti sono stabiliti l'eventuale tasso di interesse da riconoscere sulla predetta giacenza, per la parte non proveniente dal bilancio dello Stato, e le altre modalità tecniche per l'attuazione del presente comma. Il tasso d'interesse non può superare quello riconosciuto sul conto di
disponibilità del Tesoro.
3. Con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze di natura non regolamentare sono fissati i criteri per l'integrazione dei flussi informativi dei conti accesi presso la Tesoreria dello Stato, al fine di ottimizzare i flussi di cassa, in entrata ed in uscita, e di consentire una riduzione dei costi associati a tale gestione.
4. Con separati decreti del Ministro dell'economia e delle finanze di natura non regolamentare i provvedimenti di cui ai commi (( da 1 a 3 )) possono essere estesi alle Amministrazioni incluse ((nell'elenco )) richiamato al comma 1 con esclusione degli enti previdenziali di diritto privato, delle regioni, delle province autonome, degli enti, di rispettiva competenza, del Servizio sanitario nazionale, degli enti locali e degli enti del settore camerale, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle Autorità indipendenti nonché degli Organi costituzionali e degli Organi a rilevanza costituzionale.
Emendamento 11.0.2 Bubbico ed altri
Dopo l'articolo, inserire il seguente:
«Art. 11-bis. (Modifiche alIa disciplina dei contratti pubblici)
1. Tutti i bandi di importo complessivo non superiore a 300.000 euro aventi per oggetto l'acquisizione di servizi, anche di natura professionale, sono riservati alle micro, piccole e medie imprese localizzate nel territorio interessato, prevedendo ove necessario il divieto di subappalto.
2. Tutti i bandi di importo complessivo non superiore a 500.000 euro aventi per oggetto l'acquisizione di beni materiali, sono riservati alle micro, piccole e medie imprese localizzate nel territorio interessato, prevedendo ove necessario il divieto di subappalto.
3. Tutti i bandi di importo complessivo non superiore a 1.000.000 euro aventi per oggetto lavori ed opere, sono riservati alle micro, piccole e medie imprese localizzate nel territorio interessato, prevedendo ove necessario il divieto di subappalto.
4. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3; si applicano esclusivamente per bandi relativi ad interventi compiuti o funzionali e comunque previa certificazione del responsabile del procedimento attestante il rispetto dell'obbligo di non frammentazione dell'intervento tesa a eludere le procedure competitive di rango comunitario.
5. Presso l'autorità per i lavori pubblici, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, è istituito un Osservatorio per il monitoraggio degli affidamenti di cui ai commi da 1 a 3, al quale sono trasmesse le comunicazioni relative agli atti assunti dalle stazioni appaltanti, dagli enti aggiudicatori e dai soggetti aggiudicatori, per i quali va comunque garantito il massimo della pubblicità e della trasparenza.
6. È fatto divieto alle stazioni appaltanti, agli enti aggiudicatori e ai soggetti aggiudicatori di richiedere alle imprese che concorrono ai contratti di cui al comma 1, requisiti finanziari sproporzionati rispetto al valore dei beni e dei servizi oggetto dei contratti medesimi».
Prevenzione e repressione della corruzione
Mercoledì 20 ottobre le Commissioni riunite I Affari costituzionali e II Giustizia proseguiranno l’esame, in sede referente, del disegno di legge n. 2156 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (relatori Malan, PdL, e Balboni, PdL). Sarà svolta la votazione degli emendamenti.
Delibera CIPE su Fondo infrastrutture (Atto n.268)
La Commissione Lavori pubblici avvierà l’esame, ai fini del parere al Consiglio dei Ministri, dello schema di Delibera del CIPE n. 31/2010 Decreto-legge n. 112 del 2008 convertito dalla legge n. 133 del 2008, articolo 6-quinquies. Riprogrammazione del Fondo infrastrutture (Atto Governo n. 268). Relatore Cicolani, PdL. Il parere dovrà essere espresso entro il 27 ottobre 2010.
Legge Comunitaria 2010 (ddl 2322)
La Commissione Politiche dell’Unione Europea proseguirà, in sede referente, l’esame congiunto dei seguenti provvedimenti:
  • disegno di legge n. 2322 Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2010. Relatore Boldi, LNP;
  • documento Doc. LXXXVII, n. 3 Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2009. Relatore De Eccher, PdL.
Di particolare interesse, tra le direttive in recepimento con il ddl 2322, la Direttiva 2009/162/UE del Consiglio (del 22 dicembre 2009), che modifica varie disposizioni della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, e la Direttiva 2010/23/UE del Consiglio (del 16 marzo 2010), recante modifica della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune di imposta sul valore aggiunto per quanto concerne l’applicazione facoltativa e temporanea del meccanismo dell’inversione contabile alla prestazione di determinati servizi a rischio di frodi.
Provvedimenti approvati
Decisione di finanza pubblica (Doc. LVII n.3)
Mercoledì 13 ottobre l’Assemblea della Camera ha concluso l’esame dello schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011 – 2013 (Doc. LVII, n.3), con l’approvazione della Risoluzione di maggioranza n.6-00051 Cicchitto, Reguzzoni, Bocchino, Sardelli, Mannino, Lo Monte. Si riporta di seguito il testo della risoluzione approvata.
La Camera, esaminato lo schema della Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013,
considerato che:
il medesimo schema viene quest'anno presentato per la prima volta in sostituzione del Documento di programmazione economico e finanziaria ai sensi dell'articolo 10 della nuova legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009);
tale documento è anche l'ultimo nel suo genere perché la revisione del Patto di stabilità europeo imporrà una diversa articolazione del processo di programmazione economica e finanziaria;
con l'avvio, a partire da gennaio 2011, del cosiddetto «Semestre europeo», i nuovi documenti politico-contabili previsti in tale ambito (Stability Program, National Reform Program), che dovranno essere presentati da ciascun paese prima della fine dell'anno, assumeranno, una centralità politica assoluta. Sarà conseguentemente all'interno di questo nuovo schema europeo che si concentrerà la discussione sulla politica economica;
il mutare del quadro di riferimento europeo dovrà, inoltre, comportare in tempi rapidi una riforma della recente legge n. 196 del 2009, per coordinare la nuova «sessione di bilancio europea» con l'articolato processo di definizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica e di ripartizione degli stessi tra i livelli territoriali e i settori della pubblica amministrazione (amministrazione centrale, locale e enti di previdenza), nonché di individuazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi;
l'attuazione del «Semestre europeo» dovrà prevedere un tempestivo coinvolgimento del Parlamento nelle diverse fasi di formazione dei documenti da presentare in sede europea, in linea con gli orientamenti emersi in ambito europeo dove è stata evidenziata l'esigenza di «associare strettamente e in una fase precoce i Parlamenti nazionali al processo del Semestre europeo» e di «rafforzare il dialogo con il Parlamento europeo»;
in questo nuovo sistema legislativo, nel contesto di una crisi drammatica come quella di primavera, innescata dal caso della Grecia, nell'interesse del Paese il Governo ha ritenuto di dover anticipare all'inizio dell'estate, la manovra triennale di finanza pubblica per gli anni 2011-2013; in questi termini, il decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010, ha consentito di mettere in sicurezza i conti pubblici e di tracciare una linea di rientro per deficit e debito accettata in sede europea; questa azione di Governo è risultata ed è in linea con gli impegni politici indicati per il 2010 nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica (RUEF), presentata in Parlamento il 6 maggio scorso, e con la stessa «Raccomandazione» definita per l'Italia nell'ambito della procedura europea di disavanzo eccessivo;
l'azione di Governo, nel corso della crisi, ha inteso garantire condizioni di stabilità per la finanza pubblica. In particolare, il Governo ha agito al fine di salvaguardare il sistema creditizio e il risparmio delle famiglie, sostenere i redditi e i consumi, estendere e rifinanziare gli ammortizzatori sociali, potenziare ed accelerare gli investimenti pubblici e incentivare gli investimenti privati;
in conseguenza dell'aggravarsi della crisi finanziaria, il Governo, di concerto con i paesi dell'Unione europea, ha fronteggiato la recessione sia con misure a supporto del settore finanziario, al fine di promuovere l'erogazione del credito a famiglie e imprese, sia di stimolo fiscale, in un quadro di compatibilità finanziaria collegato ai vincoli europei;
lo schema della Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013 recepisce tutti gli effetti del richiamato decreto-legge n. 78 del 2010, che conferma gli obiettivi indicati della RUEF;
lo schema della Decisione di finanza pubblica si propone, pertanto, in coerenza con gli impegni assunti in sede europea, di mantenere il controllo sul disavanzo pubblico attraverso una rigorosa azione di contenimento della spesa pubblica, con particolare riferimento a quella corrente primaria;
l'approvazione dei decreti attuativi della legge sul federalismo fiscale comporterà un nuovo assetto dei rapporti economico-finanziari tra lo Stato e le autonomie territoriali incentrato sul superamento del sistema di finanza derivata e sull'attribuzione di una maggiore autonomia di entrata e di spesa agli enti decentrati;
il processo federale garantirà la stabilità finanziaria, in coerenza con i nuovi meccanismi dell'area-euro e le nuove regole del Patto rafforzato di stabilità e crescita europeo, e sarà l'unico strumento legislativo idoneo a superare le anomalie di funzionamento e le inefficienze di spesa prodotte dall'attuale sistema di fiscalità dalle autonomie territoriali,
impegna il Governo:
quanto agli obiettivi della manovra di finanza pubblica relativa agli anni 2011-2013: a portare avanti con determinazione gli obiettivi e le linee di azione indicati nella DFP per gli anni 2011-2013,
ed in particolare:
a proseguire nell'azione di contrasto della crisi economica e di stimolo all'economia reale;
a contenere il rapporto tra il debito pubblico e il PIL, in ossequio alle nuove norme del Patto di stabilità europeo, al 119,2 per cento per il 2011, al 117,5 per cento per il 2012 e al 115,2 per cento nel 2013;
a contenere l'indebitamento netto rispetto al PIL al livello del 5 per cento nel 2010, del 3,9 per cento nel 2011, in modo da raggiungere valori del 2,7 per cento nel 2012 e del 2,2 per cento nel 2013, al di sotto quindi della soglia del 3 per cento fissata in sede europea;
a migliorare progressivamente l'indebitamento netto al netto degli interessi, portandolo quindi ad un valore positivo pari allo 0,8 per cento nel 2011, al 2,2 per cento nel 2012 e al 2,6 per cento nel 2013;
a far sì che il saldo netto da finanziare del Bilancio dello Stato, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, non sia superiore a 41,9 miliardi di euro per il 2011, a 22,8 miliardi di euro per il 2012 e a 15 miliardi di euro per il 2013;
a ridurre gradualmente il saldo di cassa del settore pubblico portandolo al -4 per cento nel 2011, al -2,6 per cento nel 2012 e al -1,9 per cento nel 2013;
a ridurre gradualmente il fabbisogno di cassa del settore statale portandolo a -63,1 miliardi nel 2011, -41,4 miliardi nel 2012 e -32,1 miliardi nel 2013;
a proseguire il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale al fine di migliorare le entrate al Bilancio dello Stato;
a completare l'attuazione del federalismo fiscale, come chiave per ristabilire e rilanciare il Patto su cui si fonda l'unità nazionale, mediante l'approvazione dei decreti delegati previsti dalla legge n. 42 del 2009, secondo le procedure di collegamento tra Parlamento, Governo e autonomie previste dalla legge medesima;
ad avviare una graduale riduzione della pressione fiscale;
a riformare il sistema fiscale italiano al fine di renderlo più efficiente e trasparente, tenendo conto delle esigenze e delle compatibilità di bilancio pubblico;
ad approvare un piano di rilancio per il Mezzogiorno d'Italia per avviare il completamento della necessaria azione di equilibrio infrastrutturale tra le diverse parti del Paese, premessa indispensabile per l'attuazione del federalismo individuando seri strumenti di contrasto alla disoccupazione;
a valutare anche, in un quadro di compatibilità con i limiti di bilancio e di equilibrio tra le varie esigenze territoriali del Paese, le indicazioni fornite nel parere formulato dalla Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, individuando anche zone franche urbane per nuove imprese, come strumento di contrasto alla disoccupazione;
a continuare la lotta contro il lavoro irregolare per favorire l'occupazione dei giovani;
a continuare ad impegnarsi nella tutela del Made in Italy in tutte le sue declinazioni, dal tessile all'agroalimentare, e reclamare una maggiore tutela da parte dell'Unione europea per la via europea al «fare impresa» nel rispetto dei lavoratori, dell'ambiente, della sicurezza, della salute adottando adeguate misure di contrasto della concorrenza sleale di coloro i quali, nella produzione, nel commercio, nella finanza, non rispettano gli stessi valori. (6-00051) – On. Cicchitto, Reguzzoni, Bocchino, Sardelli, Mannino, Lo Monte.
Deliberazioni del CIPE
Delibere pubblicate in Gazzetta Ufficiale
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 242 del 15 ottobre 2010 sono state pubblicate le seguenti Delibere del CIPE relative a convenzioni fra ANAS e Società concessionarie autostradali:
  • Deliberazione 13 maggio 2010 n. 25 - Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Tangenziale di Napoli Spa;
  • Deliberazione 13 maggio 2010 n. 26 - Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Società autocamionale della Cisa Spa.
Ricognizione del fondo infrastrutture
Martedì 12 ottobre la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica ha trasmesso alle Commissioni Bilancio e Lavori pubblici del Senato le seguenti Delibere del CIPE:
  • Delibera n. 29/2010 del 13 maggio 2010 concernente “Decreto-legge n. 112/2008 convertito dalla legge n. 133/2008, articolo 6 - quinquies. Ricognizione del Fondo infrastrutture”;
  • Delibera n. 31/2010 del 13 maggio 2010 concernente “Riprogrammazione del Fondo infrastrutture”.
Governo
Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2010
Il Consiglio dei Ministri del 14 Ottobre ha approvato, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, Tremonti, il disegno dì legge di stabilità per il triennio 2011-2013 ed il disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato per il medesimo triennio.
I due provvedimenti, in linea con le disposizioni introdotte con la Legge 196/2009 “Legge di contabilità e finanza pubblica", costituiscono la manovra triennale di finanza pubblica e, in particolare, la legge di stabilità dispone il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale 2011 - 2013.
Premesso che la manovra economico-finanziaria per il 2011–2013 è stata in gran parte realizzata con il DL 78/2010, gli interventi compresi nel disegno di legge di stabilità sono conseguentemente contenuti in circa 1000 milioni per l'anno 2011, in 3.000 milioni per il 2012 ed in 9.500 milioni per il 2013, da attribuire, essenzialmente, a rimodulazioni di risorse finanziarie già inserite in bilancio ed esposte nelle tabelle della richiamata legge di stabilità, operazioni che di fatto non comportano effetti nel conto economico della pubblica amministrazione.
Con il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Sato, elaborato su base triennale, viene compiuta l'attività di identificazione dei programmi sottostanti alle missioni di spesa, mediante l’individuazione delle spese che vi fanno carico.
I dati complessivi della previsione 2011-2013 espongono, al netto delle regolazioni contabili, un decremento delle spese finali per un importo di circa euro 11,6 miliardi per il 2011, attribuibili in gran parte alla manovra estiva di finanza pubblica recata dal DL 78/2010, per cui gli effetti complessivi della manovra stessa appaiono consolidati nell'andamento delle spese finali relative agli anni 2012 e 2013.
Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici
Giovedì 14 ottobre il Dott. Giuseppe Brienza è stato eletto Presidente dal Consiglio dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.