Report attività istituzionali n. 23 del 25 ottobre 2010
a cura del Servizio Rapporti Istituzionali
Assemblea della Camera
Interpellanze e interrogazioni
Giovedì 28 ottobre sarà discussa l’interpellanza n. 2-00838 dell’On. Rigoni (PD) concernente il collegamento autostradale Parma - Nogarole Rocca (TIBRE).
Assemblea del Senato
Non sono previsti all’O.d.G. provvedimenti di interesse per la Società Anas
Commissioni della Camera
Provvedimenti in esame
Legge di stabilità 2011 e bilancio dello Stato: avvio dell’esame
A partire da martedì 26 ottobre la Commissione Bilancio inizierà l’esame, in sede referente, del ddl n.3778 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011) e del ddl n.3779 Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. Relatore Milanese, PdL. Il termine per la presentazione di emendamenti ai due disegni di legge è fissato alle ore 14 di venerdì 29 ottobre.
Le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Finanze, Ambiente e lavori pubblici, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Politiche Unione Europea proseguiranno l’esame dei ddl 3778 e 3779 in sede consultiva.
Delibera CIPE su Fondo infrastrutture (Atto n.268)
Mercoledì 27 ottobre la Commissione Bilancio proseguirà l’esame, ai fini del parere al Consiglio dei Ministri, dello schema di Delibera del CIPE n. 31/2010 Decreto-legge n. 112 del 2008 convertito dalla legge n. 133 del 2008, articolo 6-quinquies. Riprogrammazione del Fondo infrastrutture (Atto Governo n. 268). Relatore Ceroni, PdL.
La Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici ha approvato (mercoledì 20 ottobre) un parere favorevole, con osservazione. Di seguito il testo del parere.
La VIII Commissione,
esaminato lo schema di delibera del CIPE n. 31/2010, concernente «Decreto-legge n. 112/2008 convertito dalla legge n. 133/2008, articolo 6-quinquies. Riprogrammazione del Fondo infrastrutture»;
ribadita la necessità che in sede di assegnazione delle risorse del fondo infrastrutture sia rigorosamente rispettato il vincolo di cui al comma 2 dell'articolo 6- quinquies del decreto legge n. 112 del 2008, in forza del quale al Mezzogiorno devono essere destinate l'85 per cento delle risorse del FAS;
considerato lo stato di grave rischio idrogeologico nel quale versano vaste aree del territorio nazionale e in particolare del Mezzogiorno;
rilevata l'esigenza che nell'ambito delle deliberazioni CIPE per la riprogrammazione della quota di residui del fondo infrastrutture siano salvaguardate tutte le risorse già assegnate con precedenti delibere CIPE al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per interventi di risanamento ambientale e di messa in sicurezza del territorio, fermo restando l'impegno già assunto dal CIPE di ripristinare integralmente le risorse destinate alla realizzazione delle infrastrutture del Mezzogiorno;
ribadita la necessità che il governo trasmetta con tempestività gli schemi di delibera del CIPE, affinché la Commissione sia posta nelle condizioni di esprimere il prescritto parere parlamentare su deliberazioni che non risultino superate da decisioni successive,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con la seguente osservazione:
nell'ambito della riprogrammazione delle risorse del fondo infrastrutture di cui allo schema di delibera in oggetto, non siano in alcun modo intaccate le risorse già assegnate al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e destinate al risanamento ambientale e alla messa in sicurezza del territorio.
Commissioni del Senato
Provvedimenti in esame
Semplificazione dei rapporti della P. A. con cittadini e imprese (ddl 2243)
La Commissione Affari costituzionali, in sede referente, proseguirà l’esame del disegno di legge n. 2243, già approvato dalla Camera, recante Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese (relatore Pastore, PdL). Il termine per la presentazione dei sub-emendamenti scade il 28 ottobre.
Delibera CIPE su Fondo infrastrutture (Atto n.268)
La Commissione Lavori pubblici proseguirà l’esame, ai fini del parere al Consiglio dei Ministri, dello schema di Delibera del CIPE n. 31/2010 Decreto-legge n. 112 del 2008 convertito dalla legge n. 133 del 2008, articolo 6-quinquies. Riprogrammazione del Fondo infrastrutture (Atto Governo n. 268). Relatore Cicolani, PdL.
Legge Comunitaria 2010 (ddl 2322)
La Commissione Politiche dell’Unione Europea proseguirà, in sede referente, l’esame congiunto dei seguenti provvedimenti:
- disegno di legge n. 2322 Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2010. Relatore Boldi, LNP;
- documento Doc. LXXXVII, n. 3 Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2009. Relatore De Eccher, PdL.
Di particolare interesse, tra le direttive in recepimento con il ddl 2322, la Direttiva 2009/162/UE del Consiglio (del 22 dicembre 2009), che modifica varie disposizioni della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, e la Direttiva 2010/23/UE del Consiglio (del 16 marzo 2010), recante modifica della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune di imposta sul valore aggiunto per quanto concerne l’applicazione facoltativa e temporanea del meccanismo dell’inversione contabile alla prestazione di determinati servizi a rischio di frodi.
Provvedimenti approvati
Rete stradale nazionale. Regione Liguria. Approvato lo schema di DPCM
Mercoledì 20 ottobre la Commissione Bicamerale per la semplificazione ha approvato lo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante la rideterminazione delle risorse da attribuire dallo Stato alla Regione Liguria a seguito delle modifiche intervenute nella classificazione della rete stradale di interesse nazionale (Atto Governo n.243).
Il provvedimento verrà quindi trasmesso alla Presidenza del Consiglio ai fini dell’emanazione del relativo Decreto.
Con l’Atto Governo 243 si rideterminano le risorse da trasferire annualmente alla Regione Liguria (spese in conto capitale e per la manutenzione straordinaria) e alle province interessate (spese per la manutenzione ordinaria).
I criteri di calcolo per la rideterminazione delle risorse economiche da trasferire, sono stati concordati con la Regione Liguria, il Ministero delle infrastrutture, il Ministero dell'economia e il Ministero dell'interno. Il nuovo riparto dei trasferimenti indiretti a favore delle province è stato invece definito dalla Regione Liguria.
Con il provvedimento si individuano anche, in base ad un elenco concordato tra Regione Liguria ed ANAS, i beni immobili (magazzini e case cantoniere) che vengono riconsegnati all'amministrazione statale in quanto connessi ai tratti di strada riclassificati. Si provvede, infine, ad apportare alcune rettifiche alla classificazione della rete regionale richieste dalla Regione Liguria.
Lavori usuranti (collegato lavoro). Sì definitivo della Camera
Martedì 19 ottobre la Camera ha definitivamente approvato il ddl n.1441-quater-F recante Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro (collegato alla manovra di finanza 2009-2013). La nuova formulazione del ddl ha tenuto conto delle osservazioni sollevate lo scorso marzo dal Presidente della Repubblica ed ha confermato le modifiche apportate dal Senato.
Il provvedimento approvato comprende misure relative ai lavori usuranti e ad alcuni aspetti del lavoro pubblico ed alla trasparenza nell’amministrazione dello Stato, oltre a previsioni che riguardano l’ampliamento dei soggetti autorizzati a svolgere attività di intermediazione.
Tra le deleghe conferite al Governo si segnala quella relativa alla riorganizzazione di enti vigilati dal Ministero del lavoro e la ridefinizione del rapporto di vigilanza del medesimo Ministero sugli stessi enti.
Per quanto riguarda le controversie di lavoro è stato stabilito che l’accertamento dell’effettiva volontà delle parti di devolvere ad arbitri le controversie di lavoro sia verificato all’atto della sottoscrizione della clausola compromissoria e che questa abbia ad oggetto le controversie che dovessero successivamente insorgere dal rapporto di lavoro.
Decisione di finanza pubblica. Sì del Senato
Martedì 19 ottobre il Senato ha approvato la risoluzione dei Senatori Gasparri, Bricolo e Viespoli sulla "Decisione di finanza pubblica 2011-2013" (doc. LVII n.3).
Di seguito il testo della risoluzione approvata.
Risoluzione 6-00041 Gasparri, Bricolo, Viespoli
Il Senato, esaminato lo schema della Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013,
considerato che:
il medesimo schema viene quest'anno presentato per la prima volta in sostituzione del Documento di programmazione economico e finanziaria ai sensi dell'articolo 10 della nuova legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009);
tale documento è anche l'ultimo nel suo genere perché la revisione del Patto di stabilità europeo imporrà una diversa articolazione del processo di programmazione economica e finanziaria;
l'avvio, a partire da gennaio 2011, del cosiddetto «Semestre europeo», ed i nuovi documenti politico-contabili previsti in tale ambito (Stability program, National Reform Program), che dovranno essere presentati da ciascun Paese prima della fine dell'anno, assumeranno, una centralità politica assoluta. Sarà conseguentemente all'interno di questo nuovo schema europeo che si concentrerà la discussione sulla politica economica;
il mutare del quadro di riferimento europeo dovrà, inoltre, comportare in tempi rapidi una riforma della recente legge n. 196 del 2009, per coordinare la nuova «sessione di bilancio europea» all'articolato processo di definizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica e di ripartizione degli stessi tra i livelli territoriali e i settori della pubblica amministrazione (amministrazione centrale, locale e enti di previdenza), nonché di individuazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi;
l'attuazione del «semestre europeo» dovrà prevedere un tempestivo coinvolgimento del Parlamento nelle diverse fasi di formazione dei documenti da presentare in sede europea, in linea con gli orientamenti emersi in ambito europeo dove è stata evidenziata l'esigenza di «associare strettamente e in una fase precoce i Parlamenti nazionali al processo del semestre europeo e (di) rafforzare il dialogo con il Parlamento europeo»;
in questo nuovo sistema legislativo, nel contesto di una crisi drammatica come quella di primavera, innescata dal caso della Grecia, nell'interesse del Paese il Governo ha ritenuto di dover anticipare all'inizio dell'estate la manovra triennale di finanza pubblica per gli anni 2011-2013; in questi termini, il decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010, ha consentito di mettere in sicurezza i conti pubblici e di tracciare una linea di rientro per deficit e debito accettata in sede europea; questa azione di governo è risultata ed è in linea con gli impegni politici indicati per il 2010 nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica (RUEF), presentata in Parlamento il 6 maggio scorso, e con la stessa «Raccomandazione» definita per l'Italia nell'ambito della procedura europea di disavanzo eccessivo;
l'azione di Governo, nel corso della crisi, ha inteso garantire condizioni di stabilità per la finanza pubblica. In particolare, il Governo ha agito al fine di salvaguardare il sistema creditizio e il risparmio delle famiglie, sostenere i redditi e i consumi, estendere e rifinanziare gli ammortizzatori sociali, potenziare ed accelerare gli investimenti pubblici e incentivare gli investimenti privati;
in conseguenza dell'aggravarsi della crisi finanziaria, il Governo, di concerto con i Paesi dell'Unione europea, ha fronteggiato la recessione sia con misure a supporto del settore finanziario, al fine di promuovere l'erogazione del credito a famiglie e imprese, sia di stimolo fiscale, in un quadro di compatibilità finanziaria collegato ai vincoli europei;
lo schema della Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013 recepisce tutti gli effetti del richiamato decreto-legge n. 78 del 2010, che conferma gli obiettivi indicati della RUEF;
lo schema della Decisione di finanza pubblica si propone, pertanto, in coerenza con gli impegni assunti in sede europea, di mantenere il controllo sul disavanzo pubblico attraverso una rigorosa azione di contenimento della spesa pubblica, con particolare riferimento a quella corrente primaria;
l'approvazione dei decreti attuativi della legge sul federalismo fiscale comporterà un nuovo assetto dei rapporti economico-finanziari tra lo Stato e le autonomie territoriali incentrato sul superamento del sistema di finanza derivata e sull'attribuzione di una maggiore autonomia di entrata e di spesa agli enti decentrati;
il processo federale garantirà la stabilità finanziaria, in coerenza con i nuovi meccanismi dell'area euro e le nuove regole del patto rafforzato di stabilità e crescita europeo, e sarà l'unico strumento legislativo idoneo a superare le anomalie di funzionamento e le inefficienze di spesa prodotte dall'attuale sistema di fiscalità delle autonomie territoriali,
impegna il Governo:
quanto agli obiettivi della manovra di finanza pubblica relativa agli anni 2011-2013:
a portare avanti con determinazione gli obiettivi e le linee di azione indicati nel DFP per gli anni 2011-2013,
ed in particolare:
a proseguire nell'azione di contrasto della crisi economica e di stimolo all'economia reale;
a contenere il rapporto tra il debito pubblico e il PIL, in ossequio alle nuove norme del Patto di stabilità europeo, al 119,2 per cento per il 2011, al 117,5 per cento per il 2012 e al 115,2 per cento nel 2013;
a contenere l'indebitamento netto rispetto al PIL al livello del 5 per cento nel 2010, del 3,9 per cento nel 2011, in modo da raggiungere valori del 2,7 per cento nel 2012 e del 2,2 per cento nel 2013, al di sotto quindi della soglia del 3 per cento fissata in sede europea;
a migliorare progressivamente l'indebitamento netto al netto degli interessi in ragione del PIL, portandolo quindi ad un valore positivo pari allo 0,8 per cento nel 2011, al 2,2 per cento nel 2012 e al 2,6 per cento nel 2013;
a far sì che il saldo netto da finanziare del Bilancio dello Stato, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, non sia superiore a 41,9 miliardi di euro per il 2011, a 22,8 miliardi di euro per il 2012 e a 15 miliardi di euro per il 2013;
a ridurre gradualmente il saldo di cassa del settore pubblico portandolo al -4 per cento del PIL nel 2011, al -2,6 per cento nel 2012 e al -1,9 per cento nel 2013;
a ridurre gradualmente il fabbisogno di cassa del settore statale portandolo a -63,1 miliardi nel 2011, -41,4 miliardi nel 2012 e -32,1 miliardi nel 2013;
a proseguire il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale al fine di migliorare le entrate al bilancio dello Stato;
a completare l'attuazione del federalismo fiscale, come chiave per ristabilire e rilanciare il patto su cui si fonda l'unità nazionale, mediante l'approvazione dei decreti delegati previsti dalla legge n. 42 del 2009, secondo le procedure di collegamento tra Parlamento, Governo e autonomie previste dalla legge medesima;
ad avviare una graduale riduzione della pressione fiscale;
a riformare il sistema fiscale italiano al fine di renderlo più efficiente e trasparente, tenendo conto delle esigenze e delle compatibilità di bilancio pubblico;
ad approvare un piano di rilancio per il Mezzogiorno d'Italia al fine di completare le opere strategiche per l'infrastrutturazione del Paese, valutando anche, in un quadro di compatibilità con i limiti di bilancio, le indicazioni fornite nei pareri formulati dalle Commissioni lavori pubblici e ambiente, ed individuare zone a burocrazia zero per nuove imprese, come strumento di contrasto alla disoccupazione;
a continuare la lotta contro il lavoro irregolare per favorire l'occupazione dei giovani;
a continuare ad impegnarsi nella tutela del made in Italy in tutte le sue declinazioni, dal tessile all'agroalimentare, e reclamare una maggiore tutela da parte dell'UE per la via europea al «fare impresa» nel rispetto dei lavoratori, dell'ambiente, della sicurezza, della salute adottando adeguate misure di contrasto della concorrenza sleale di coloro i quali, nella produzione, nel commercio nella finanza, non rispettano gli stessi valori.
Governo
Consiglio dei Ministri del 22/10/2010
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, un disegno di legge che, prendendo atto dell’esigenza di adeguare le procedure di esecuzione degli obblighi comunitari, riordina la disciplina che regola le fasi ascendente e discendente del diritto dell’Unione europea, alla luce della diversa impostazione che il Trattato di Lisbona ha conferito al sistema di integrazione.
Il provvedimento è articolato sui seguenti punti:
- semplificare e riorganizzare le norme concernenti la formazione della posizione italiana nel negoziato diretto all’adozione degli atti dell’Unione;
- integrare i meccanismi di coinvolgimento delle Camere nel processo decisionale europeo, con l’introduzione di norme sul controllo di sussidiarietà e sulla partecipazione alle procedure di revisione semplificata del diritto dell’Unione;
- riformare lo strumento della legge comunitaria, al fine di accelerare il recepimento delle direttive;
- semplificare i meccanismi di attuazione degli atti delegati e di esecuzione. Il disegno di legge prevede poi norme più adeguate ad una gestione accelerata delle procedure d’infrazione ed introduce, per la prima volta, disposizioni organiche in materia di aiuti di Stato. Sul testo è stato acquisito il parere della Conferenza unificata.