Report attività istituzionali n. 41 - 7.11.2011
Sessione di Bilancio 2012
Da lunedì 7 a venerdì 11 novembre la Commissione Bilancio del Senato proseguirà l’esame congiunto, in sede referente, dei documenti di bilancio (disegni di legge 2968 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012 e 2969 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012 - 2014). L’esame verterà sugli emendamenti presentati ai due provvedimenti. Relatori i senatori Garavaglia, LNP, per il ddl 2698 (Legge di stabilità) e Fantetti, PdL, per il ddl 2969 (Legge di Bilancio).
Lo scorso 2 novembre la Commissione Lavori pubblici del Senato ha concluso l’esame congiunto, in sede consultiva, dei due disegni di legge. La Commissione ha approvato un rapporto favorevole con osservazioni sulla Tabella 10 infrastrutture (ddl 2969) e sulle parti corrispondenti del disegno di legge di stabilità (ddl 2968).
Nel corso della scorsa settimana le altre Commissioni permanenti del Senato hanno concluso l’esame in sede consultiva ed hanno trasmesso i propri rapporti alla Commissione Bilancio.
Giovedì 3 novembre le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite in sede congiunta, hanno proseguito l’indagine conoscitiva sui due disegni di legge con l’audizione dei rappresentanti della Corte dei Conti.
I documenti di bilancio saranno all’attenzione dell’Assemblea del Senato a partire da martedì 15 novembre.
Si riporta di seguito il rapporto della Commissione Lavori pubblici del Senato sui ddl 2968 e 2969.
RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI PER L'ANNO FINANZIARIO 2012 E PER IL TRIENNIO 2012-2014 (DISEGNO DI LEGGE N. 2969 - TABELLA 10) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 2968
La 8a Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012 - 2014, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge di stabilità, premesso che
- il DPCM del 28 settembre 2011, bloccando le risorse legate ai fondi FAS per circa 6,7 miliardi di euro destinati alla continuità del programma infrastrutture strategiche di cui alla legge n. 443 del 2001 ed iscritti nel bilancio del Ministero dello sviluppo economico, mette in crisi la continuità operativa di interventi fondamentali del programma investimenti strategici, interventi già approvati e deliberati dal CIPE, già appaltati ed in molti casi già cantierati;
- l'articolo 5, comma 3, del disegno di legge di stabilità, con l'individuazione di un fondo di 2.800 milioni di euro destinati prioritariamente ad interventi indifferibili pertinenti alla continuità del programma di interventi delle opere strategiche, dovrebbe consentire parzialmente il mantenimento degli investimenti in corso;
- il reale avvio dei lavori e la continuità dei cantieri aperti è condizione fondamentale per la crescita e lo sviluppo;
formula un rapporto favorevole
con le seguenti osservazioni:
- tenuto conto che l'articolo 5, comma 3, assegna al fondo per lo sviluppo e la coesione, una dotazione finanziaria di 2.800 milioni di euro per il solo anno 2015, è necessario garantire la disponibilità di competenza e cassa anche per il periodo decorrente dal 2012;
- è opportuno, che pur in presenza di risorse limitate ed alla luce dei vincoli che il Governo si è dato per raggiungere in tempi brevi l'equilibrio del bilancio pubblico, il Governo proceda a verificare: gli interventi che hanno già visto l'assunzione di obblighi verso terzi (ad esempio gare aggiudicate, lotti appaltati); il danno che la mancata continuità operativa degli impegni assunti può comportare in termini di contenzioso; nonché la congruità del rapporto tra il quadro delle esigenze finanziarie generato dalle varie opere già appaltate e la dimensione del Fondo previsto dal disegno di legge di stabilità;
- considerato che negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento del ricorso al project financing e al fine di favorire la realizzazione di opere pubbliche infrastrutturali con tale sistema, azzerando o riducendo l'ammontare del contributo a fondo perduto, i proventi generati dalle società di progetto costituite ai sensi dell'articolo 156 del decreto legislativo n. 163 del 2006 dovrebbero essere esentati totalmente o parzialmente dall'imposizione fiscale diretta;
- sempre al fine di agevolare significativi investimenti privati nella realizzazione di lavori pubblici, l'articolo 143 del decreto legislativo n. 163 del 2006, in materia di concessioni di lavori pubblici, dovrebbe essere modificato al fine di chiarire che le amministrazioni aggiudicatrici possono prevedere nel piano economico finanziario e nella convenzione, a titolo di prezzo, la cessione in proprietà o in diritto di godimento di beni immobili nella loro disponibilità o allo scopo espropriati, la cui utilizzazione ovvero valorizzazione sia necessaria all'equilibrio economico-finanziario della concessione;
- al fine di consentire all'esecutore di reperire più agevolmente e con costi inferiori le risorse occorrenti al completamento dell'opera e al suo successivo utilizzo, dovrebbe essere consentita la conversione di un contratto di appalto o di affidamento a contraente generale in un contratto di concessione, a lavori già parzialmente realizzati.
Assemblea della Camera
Tutela della libertà d'impresa
Giovedì 3 novembre la Camera ha approvato in via definitiva il testo unificato, già approvato dalla Camera e poi modificato dal Senato, della proposta di legge n. 98 e abbinate recanti: “Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese”
Si segnala l’Ordine del giorno 9/98-B/3. On. Stradella (PdL) accettato dal Governo, che di seguito si riporta.
Ordine del giorno 9/98-B/3. On. Stradella
La Camera, premesso che:
l'articolo 15 del disegno di legge in esame dispone che la disposizione prevista dall'articolo 118, comma 3, secondo periodo, del codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, si applica anche alle somme dovute agli esecutori in subcontratto di forniture con posa in opera, le cui prestazioni sono pagate in base allo stato di avanzamento lavori;
l'articolo 118 del codice dei pubblici contratti contiene la disciplina applicabile ai contratti di subappalto ed ai subcontratti a questi assimilati;
il comma 3, del medesimo articolo 118 prevede che, nel caso in cui la stazione appaltante abbia optato per il pagamento del subappaltatori tramite l'affidatario, quest'ultimo deve comprovare l'avvenuto pagamento degli stessi trasmettendo alla committente, entro venti giorni da ciascun pagamento ricevuto in proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative al pagamenti corrisposti al subappaltatore;
la seconda parte del comma 3 del citato articolo 118 dispone che, in caso di mancata trasmissione delle fatture quietanzate del subappaltatore, la stazione appaltante sospende il successivo pagamento a favore dell'affidatario;
il comma 11 dell'articolo 118 stabilisce che è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività ovunque espletate che richiedono l'impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera di importo superiore al 2 per cento dell'importo dell'appalto o, in valore assoluto, a 100.000 euro, e sempre che l'incidenza della manodopera sia superiore al 50 per cento dell'importo del subcontratto;
la disposizione di cui all'articolo 15 deve essere interpretata nel senso della sua applicabilità solo rispetto alle forniture con posa in opera che presentano le caratteristiche per l'assimilazione ai contratti di subappalto, descritte al comma 11 dell'articolo 118;
l'articolo 15 necessita di un chiarimento che ne specifichi meglio l'ambito applicativo, da individuarsi unicamente nelle forniture con posa in opera «similari» al subappalto,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative volte a precisare, in via amministrativa o legislativa, che la suddetta disciplina si applichi agli esecutori in subcontratto di fornitura con posa in opera come definite dall'articolo 118, comma 11, del decreto legislativo n. 163 del 2006.
Assemblea del Senato
Sessione di Bilancio
L'Aula del Senato tornerà a riunirsi martedì 15 novembre per l’avvio dell’esame congiunto dei disegni di legge di stabilità (Atto Senato n. 2968) e di Bilancio (Atto Senato n. 2969), attualmente all’esame della Commissione Bilancio, in sede referente.
Commissioni della Camera
Riordino dell’ANAS SpA
Martedì 8 novembre in Commissione Ambiente e Lavori pubblici si svolgerà un’audizione informale dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali dell’ANAS in merito all’attività della società alla luce delle recenti disposizioni normative sul riordino della stessa.
Alluvioni in Nord Italia
Giovedì 10 novembre la Commissione Ambiente e Lavori pubblici procederà all’audizione del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Prestigiacomo, in merito ai recenti eventi alluvionali che hanno colpito parte del Centro-Nord ed allo stato delle politiche in materia di difesa del suolo e di prevenzione del rischio idrogeologico.
Prevenzione della corruzione
Martedì 8 e giovedì 10 novembre le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia proseguiranno l’esame, in sede referente, del testo base della proposta di legge n. 4434 e abbinate - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione. Relatori Santelli, PdL, e Napoli, FLI.
Legge comunitaria 2011
Mercoledì 9 novembre la Commissione Politiche dell’Unione Europea proseguirà l’esame congiunto, in sede referente, del disegno di legge n. 4623 - Governo recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2011” (relatore Maggioni, LNP) e del Doc. LXXXVII, n. 4 – Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all’anno 2010 (relatore Fucci, PdL).