Report delle attività istituzionali n.17 del 13 settembre 2010
A cura del Servizio Rapporti Istituzionali
Aula della Camera
Non sono previsti all’O.d.G. provvedimenti di interesse per la Società Anas
Aula del Senato
La ripresa dei lavori dell’Aula dopo la pausa estiva, è fissata per mercoledì 15 settembre. All'ordine del giorno la discussione congiunta del Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009 e dell'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2010.
Nel corso della settimana sarà posto all’ordine del giorno l’esame del disegno di legge n.1167 - B/bis di delega al Governo in materia di lavoro pubblico e privato (collegato alla manovra finanziaria).
Commissioni della Camera
Interrogazioni parlamentari
Statale 106 Jonica e aeroporto di Crotone
Mercoledì 15 settembre, in Commissione Trasporti alle ore 15, sarà discussa l’interrogazione n. 5-03202 dell’Onorevole Misiti (Gruppo Misto) relativa alla messa in sicurezza dello svincolo della Statale 106 Jonica con l’aeroporto di Sant’Anna di Crotone.
Commissioni del Senato
Provvedimenti in esame
Misure per il settore trasporti e disposizioni finanziarie (DL 125/2010)
Martedì 14 settembre la Commissione Bilancio inizierà l’esame, in sede referente, del disegno di legge n. 2323 di conversione in legge del decreto-legge 5 agosto 2010 n. 125 Misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria (relatore Pichetto Fratin, PdL).
La Commissione Affari costituzionali proseguirà (martedì 14 e mercoledì 15 settembre) l’esame del ddl 2323, in sede consultiva per i presupposti costituzionali (relatore Vizzini, PdL). Nella precedente seduta della Commissione Affari costituzionali (8 settembre) il Sen. Vizzini aveva illustrato il contenuto del decreto-legge n.125, precisando che la necessità e l’urgenza delle misure previste sono giustificate dall’esigenza di intervenire tempestivamente a favore delle imprese operanti nel settore dei trasporti e di adottare una disposizione che tenga conto dei risultati dei cosiddetti stress test sulle banche, in base ai quali gli Stati membri dell'Unione europea e la Commissione europea, al fine di preservare la fiducia nei mercati, hanno condiviso l'opportunità di mezzi idonei a consentire interventi pubblici a sostegno degli intermediari interessati. Pertanto, secondo il Presidente, si tratta, nel complesso, di misure determinate da una comune necessità di operare tempestivamente per sostenere o favorire interventi di interesse generale per l'economia del Paese.
Per quanto riguarda le norme di interesse per ANAS, il decreto-legge 125/2010 prevede (Art.1, comma 4) l’anticipo al 30 aprile 2011 dell’effettiva applicazione del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali di sua diretta gestione. Le maggiori entrate derivanti da tale anticipazione compenserebbero, per il 2011, le minori entrate derivanti dalle ordinanze di sospensione dei Tribunali amministrativi già emesse e dalle eventuali successive decisioni di merito in senso contrario all’applicazione dell’Art. 15 (“Pedaggiamento rete autostradale ANAS e canoni di concessione”) della Legge 122/2010 di stabilizzazione finanziaria e competitività economica.
Audizioni
Semplificazione dei rapporti della P. A. con cittadini e imprese (ddl 2243)
Martedì 14 settembre l’Ufficio di Presidenza della Commissione Affari costituzionali svolgerà audizioni informali in relazione all’esame del disegno di legge 2243 (collegato alla manovra finanziaria 2010-2013) Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese. In tale sede saranno ascoltati il Garante della protezione dei dati personali, il Formez ed alcune organizzazioni sindacali
Di interesse per ANAS l’articolo 11 del ddl 2243 (“Semplificazioni in materia di appalti”) che intende eliminare la facoltatività del meccanismo di individuazione del nuovo aggiudicatario di contratti pubblici in caso di fallimento dell’esecutore o di risoluzione del contratto per grave inadempimento dell’esecutore. Il comma 1, lettera a) modifica l’articolo 140, comma 1, primo periodo del codice dei contratti pubblici (Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”) che detta le procedure di affidamento in caso di fallimento dell’esecutore e di risoluzione del contratto per grave inadempimento dell’esecutore.
In base al citato articolo 140, comma 1, le stazioni appaltanti prevedono nel bando di gara che:
in caso di fallimento dell'appaltatore o di risoluzione del contratto per grave inadempimento del medesimo potranno interpellare progressivamente i soggetti che hanno partecipato all’originaria procedura di gara, risultanti dalla relativa graduatoria;
al fine di stipulare un nuovo contratto per l'affidamento del completamento dei lavori si procede all'interpello a partire dal soggetto che ha formulato la prima migliore offerta, fino al quinto migliore offerente escluso l'originario aggiudicatario.
La modifica proposta dall’Art.11 rende immediatamente applicabile la disposizione in esame, eliminando il riferimento al bando di gara; in tal modo, anche qualora non sia previsto da tale atto, sarà comunque possibile applicare l’illustrato meccanismo di individuazione del nuovo aggiudicatario.
Il comma 1, lettera b) dell’Art. 11 reca un’altra modifica al citato articolo 140, comma 1, primo periodo, del codice dei contratti pubblici, imponendo (in luogo della facoltatività) alla stazione appaltante di interpellare progressivamente i soggetti che hanno partecipato all’originaria procedura di gara, risultanti dalla relativa graduatoria. Il comma 2 dispone circa l'applicazione delle citate disposizioni ai contratti in corso.
Provvedimenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale
Riforma del Codice della proprietà industriale (D.L.vo 131/2010)
In vigore dal 2 settembre 2010 il Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n. 131 di riforma del Codice della proprietà industriale (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 192 del 18.8.2010).
Il Codice della proprietà industriale, introdotto nell'ordinamento giuridico italiano dal precedente Decreto Legislativo n. 30/2005, riguarda brevetti per invenzione, marchi e altri segni distintivi, regolando l'oggetto del diritto di proprietà industriale, i requisiti per ottenerlo, gli effetti della tutela, la durata, i diritti e gli oneri ad essa connessi. Favorisce, quindi, il contrasto del fenomeno della contraffazione a tutela dei cittadini e potenzia la competitività del sistema.
Il nuovo decreto n.131/2010 introduce misure integrative e correttive alle norme del 2005, armonizzando l’ordinamento italiano a quello europeo. Tra le novità introdotte dalla riforma, la possibilità per le amministrazioni dello Stato e degli enti locali di ottenere la registrazione di un marchio, anche avente ad oggetto elementi grafici distintivi tratti dal patrimonio culturale, storico, architettonico o ambientale del proprio territorio, che sarà cosi valorizzato commercialmente.
Piano straordinario contro le mafie (Legge 136/2010)
In vigore dal 7 settembre 2010 il “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia", varato con la Legge 13 agosto 2010, n. 136 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 196 del 23.8.2010). La legge era stata approvata dal Senato in via definitiva il 3.8.2010.
Il provvedimento prevede la delega al Governo per adottare, entro un anno dall’entrata in vigore del provvedimento, un decreto legislativo contenente il codice delle leggi antimafia e le misure di prevenzione collegate (Art. 1), nonché la modifica e l'integrazione della disciplina in materia di documentazione antimafia (Art. 2).
La prima delega si rende necessaria per la vastità della legislazione e per la sua attuale frammentazione.
La seconda delega è riferita alla modifica e integrazione della disciplina della documentazione antimafia necessaria richiesta per la stipula di contratti pubblici. L’obiettivo è aggiornare, semplificare e accelerare le procedure di rilascio della documentazione, anche con l’istituzione di una banca-dati nazionale della documentazione antimafia, e potenziare la prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nell’attività d’impresa.
In materia di appalti si evidenziano:
l'Art. 3, che prevede l’utilizzo da parte degli operatori economici di conti correnti bancari o postali dedicati esclusivamente ai passaggi finanziari riferiti a lavori derivanti da appalti pubblici;
l’Art. 13, che prevede l’istituzione, in ambito regionale, della Stazione unica appaltante (SUA) in modo da garantire trasparenza, regolarità ed economicità nella gestione degli appalti pubblici e prevenire le infiltrazioni di natura malavitosa (peraltro, la SUA è stata già istituita e resa operativa dalla regione Calabria).
La Legge 136/2010 prevede anche il controllo degli automezzi per il trasporto dei materiali, l’identificazione degli addetti nei cantieri e l’istituzione del reato di delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Rilascio informazioni antimafia (D.P.R. 150/2010)
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 212 del 10.9.2010 il Decreto del Presidente della Repubblica del 2 agosto 2010 n. 150 “Regolamento recante norme relative al rilascio delle informazioni antimafia a seguito degli accessi e accertamenti nei cantieri delle imprese interessate all'esecuzione di lavori pubblici”.
Il D.P.R. 150/2010 disciplina le modalità con cui vengono rilasciate le informazioni relative alla sussistenza delle cause di decadenza, divieto o sospensione, previste dalle disposizioni antimafia, ovvero alla presenza di tentativi di infiltrazioni mafiose, informazioni acquisite per mezzo di accessi e accertamenti all’interno dei cantieri di imprese interessate all’esecuzione di lavori pubblici. In particolare, viene ampliato l’ambito di intervento dei Prefetti in materia di contrasto alla criminalità organizzata, conferendo loro la potestà di disporre accessi e accertamenti nei cantieri avvalendosi di Gruppi Interforze. Sono poteri già attribuiti all’Alto Commissario antimafia, il cui esercizio è stato poi trasferito ai Prefetti.
Comitato programmazione economica (CIPE)
Deliberazioni CIPE trasmesse alla Camera
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso alle Commissioni V Bilancio e VIII Lavori pubblici della Camera, ai fini del relativo esame, le seguenti Deliberazioni del CIPE:
n. 4/2010 – 13 maggio 2010 «Sperimentazione del monitoraggio finanziario nell'ambito dell'alta sorveglianza delle grandi opere: variante di Cannitello»;
n. 37/2010 – 13 maggio 2010 «1° Programma delle infrastrutture strategiche. Autostrada Salerno - Reggio Calabria. Lavori per la messa in sicurezza tra km 148+000 (galleria Fossino) e km 153+400 (svincolo di Laino Borgo): progetto definitivo per appalto integrato».
La Presidenza del Consiglio ha trasmesso, inoltre, alle suddette Commissioni le Deliberazioni seguenti, relative a schemi di convenzioni uniche con Società concessionarie autostradali:
n. 16/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Società Autostrada ligure toscana Spa»;
n. 17/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Società Autostrade valdostane Spa»;
n. 18/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Società Autostrada dei fiori Spa»;
n. 20/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Strada dei parchi Spa»;
n. 21/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Autostrada Torino - Savona Spa»;
n. 22/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Società italiana Traforo autostradale Fréjus Spa»;
n. 23/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Raccordo autostradale Valle d'Aosta Spa»;
n. 24/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Società Autostrade meridionali Spa»;
n. 25/2010 - 13 maggio 2010 concernente «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Tangenziale di Napoli Spa»;
n. 26/2010 - 13 maggio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Società Autocamionale della Cisa Spa»;
n. 78/2010 - 22 luglio 2010 «Schema di convenzione unica tra ANAS Spa e Società Autostrada tirrenica Spa».