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Briciole di pane

RFI sul podio: nel 2020 è la prima stazione appaltante

Il primato ottenuto con 410 bandi e 13,8 miliardi di euro di importo

RFI sugli scudi. La controllata del Gruppo FS Italiane ha raggiunto l’anno scorso il primato quale stazione appaltante, grazie a 410 bandi e 13,8 miliardi di euro di importo, seguita da Anas. Se ne parla in un articolo a firma di Andrea Pira su MF che approfondisce l’ultimo rapporto sulle infrastrutture strategiche e prioritarie realizzato da Cresme e dalla Camera dei Deputati. Nel 2020 il costo del perimetro delle opere prese in considerazione è ammontato a 305 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente c'è stato quindi un incremento di oltre 32 miliardi per le infrastrutture monitorate. Tra quelle ritenute prioritarie, le ferrovie coprono quasi la metà del costo complessivo. Una prevalenza, si legge nell’articolo, giustificata dal ruolo assegnato al trasporto su ferro dalle linee programmatiche del ministero dei Trasporti, oggi delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, che anche nel Recovery plan dà enfasi allo sviluppo dell'alta velocità per il trasporto sia di passeggeri sia di merci, accompagnato dal potenziamento regionale.

“Anche se, a causa dell'emergenza Covid-19, il numero dei bandi di gara per le opere pubbliche si è contratto (-8,2% nel primo semestre e -4,5% nel secondo semestre) tuttavia gli importi nella seconda metà dell' anno sono aumentati in maniera significativa: +32,7% rispetto allo stesso periodo del 2019” ricorda Alessia Rotta, presidente della Commissione Ambiente e lavori pubblici.  

L’articolo poi si focalizza sui lunghi tempi di realizzazione delle infrastrutture di trasporto, prevalentemente imputabili alle fasi pre-gara e post-gara. L'analisi Cresme stima infatti circa 10 mesi per individuare l'esecutore dei lavori e degli eventuali livelli di progettazione. Tenendo conto anche degli effetti del nuovo Codice dei contratti pubblici entrato in vigore nel 2016, sembra inoltre emergere dal 2017 una riduzione dei tempi medi d'aggiudicazione. Si passa da 358 giorni (circa 12 mesi) del periodo 2011-2016, ai 207 giorni (meno di 7 mesi) dal 2017 al 2020.  L’articolo si conclude osservando che bisognerà attendere la fine dell'anno per misurare gli effetti della pandemia e delle nuove norme del decreto semplificazioni che dovrebbero ridurre ulteriormente i tempi d'affidamento.