Sicurezza delle lavorazioni stradali sulle strade statali 434 "Transpolesana" e 47 "della Valsugana" in Veneto
L'interrogazione parlamentare n. 4-03504 del Sen. Puppato e la risposta del Ministro Delrio
SENATO DELLA REPUBBLICA
AULA
24 MARZO 2016
Interrogazione a risposta scritta n° 4/03504 Sicurezza lavori in sede stradale in presenza di traffico veicolare. Manutenzione SS 434 “Transpolesana” e SS 47 “della Valsugana”.
TESTO DELL’INTERROGAZIONE
- Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:
il 6 febbraio 2015, intorno alle ore 23, 2 operai della società "Verde Impianti" (società appaltatrice di ANAS SpA) hanno perso la vita dopo essere stati travolti da un mezzo pesante, mentre stavano eseguendo dei lavori sulla strada statale 434 "Transpolesana;
da una prima ricostruzione dei fatti, risulterebbe che il cantiere fosse ben segnalato e che fossero state adottare tutte le misure di sicurezza previste dal decreto interministeriale del 4 marzo 2013 recante i "Criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare";
pochi mesi prima, il 29 luglio 2014, una tragedia analoga si era verificata sul Passante di Mestre, dove avevano perso la vita altri 2 operai impegnati nell'esecuzione di lavori sul manto stradale;
considerato che:
tra le attività lavorative, quelle che si svolgono in presenza di traffico veicolare sono tra le più rischiose, soprattutto perché spesso vengono esercitate senza interruzione o limitazione della circolazione; l'alto rischio a cui sono esposti i lavoratori impiegati in tali attività si evince anche dai tassi assicurativi particolarmente elevati previsti in presenza di mezzi in movimento;
la Costituzione italiana prevede la tutela della persona umana nella sua integrità psico-fisica come principio assoluto ai fini della predisposizione di condizioni ambientali sicure e salubri;
considerato, inoltre, che a giudizio degli interroganti:
il sistema degli appalti al massimo ribasso, sempre più diffuso, rende difficile la gestione dei costi alle imprese che pur di aggiudicarsi l'appalto, comprimono i costi aziendali per la sicurezza sul lavoro;
la situazione della viabilità in Veneto ha raggiunto negli ultimi tempi livelli di criticità inaccettabili; l'assenza di manutenzione su gran parte dell'infrastruttura viaria di tale Regione non solo mette quotidianamente a repentaglio l'incolumità degli utenti e dei lavoratori, ma sta provocando seri danni anche all'economia regionale e nazionale:
nonostante le continue richieste di intervento provenienti da più parti, la situazione della viabilità in Veneto permane grave; anzi, si rileva che da un lato ANAS, per garantire il pareggio di bilancio, destina risorse sempre più irrisorie alla manutenzione della rete viaria regionale e, dall'altro che la Regione Veneto si impegna in opere faraoniche e dalla dubbia utilità, come l'autostrada pedemontana, che erodono gran parte dei fondi a disposizione;
la Transpolesana e molte altre strade venete (come ad esempio la Valsugana o la strada regionale 308) versano ormai in condizioni davvero critiche, mancando di quegli interventi di manutenzione e di messa in sicurezza che, in considerazione della mole di traffico a cui sono sottoposte, dovrebbero essere analoghe a quelle previste per il manto autostradale,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga adeguate le attuali misure di sicurezza sancite dal decreto interministeriale richiamato in premessa;
se non ritenga necessario ed opportuno attivarsi per bloccare o perlomeno rinviare le grandi opere da costruirsi ex-novo, concentrando le risorse sul ripristino e la modernizzazione delle opere che attualmente servono la mobilità interurbana;
se e come intenda intervenire, nell'ambito delle proprie attribuzioni, per garantire la tutela della salute degli utenti della rete viaria veneta, la sicurezza sul lavoro di coloro che operano alla costruzione e alla manutenzione di tali infrastrutture, nonché per contenere i danni economici che l'impraticabilità di tali strade stanno provocando.
TESTO DELLA RISPOSTA SCRITTA DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
La segnaletica inerente ai lavori su strada è disciplinata dal codice della strada e dal testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; il rischio derivante dall’interferenza di tali lavorazioni con il traffico veicolare ha indotto a tutelare in maniera specifica gli operatori del settore, attraverso l’emanazione del decreto interministeriale 4 marzo 2013, dedicato ai criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare.
Tale provvedimento, oltre a disciplinare l’adozione e l’applicazione dei criteri minimi di sicurezza, relativi ai cantieri stradali da parte dei soggetti incaricati contiene anche l’obbligo della formazione specifica per le imprese che effettuano i lavori in presenza di traffico veicolare.
Il decreto prevede, per i lavoratori che nelle imprese hanno il compito di apporre la segnaletica stradale, l’obbligo di frequentare un apposito corso di formazione aggiuntivo a quello generico già previsto dall’articolo 37 del decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81, nonché relativo addestramento, la cui durata varia da un minimo di 8 ore ad un massimo di 12, a seconda della mansione.
Inoltre, l’articolo 6 del citato decreto stabilisce che entro 2 anni dall’entrata in vigore dello stesso, anche sulla base dei dati raccolti in ordine alle statistiche degli incidenti in presenza di cantieri stradali, si provvederà, ove necessario, a revisionare, integrare e modificare le procedure previste per il segnalamento temporaneo.
Al riguardo, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha comunicato che la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, nella riunione del 18 febbraio 2015 (integrata nella seduta 22 aprile 2015) ha previsto l’istituzione di un apposito Comitato speciale (Comitato 10) che tratterà delle problematiche relative ai settori speciali disciplinati da decreti ad hoc.
Il Ministero, pur condividendo quanto segnalato circa la rischiosità delle attività, ritiene che la normativa attualmente in vigore garantisca un alto livello di sicurezza e tutela dei lavoratori coinvolti.
In aggiunta, la società ANAS, interessata al riguardo, ha comunicato che al fine di prevenire i possibili incidenti e garantire l’incolumità dei lavoratori impegnati sulle strade aperte al traffico applica rigorosamente la normativa vigente in materia di sicurezza (decreto legislativo n. 81 del 2008, decreto legislativo n. 285 del 1992, decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992, decreto ministeriale 10 luglio 2002 sul disciplinare tecnico e decreto interministeriale 4 marzo 2013).
Per quanto riguarda nello specifico la strada statale 434 “Traspolesana”, si evidenzia che nel corso degli anni ha registrato un considerevole incremento di traffico, in particolare dei mezzi pesanti, con punte di poco inferiori ai 100.000 veicoli al giorno nell’area intorno a Verona, tale da rendere necessari numerosi interventi di manutenzione straordinaria del piano viabile. Negli ultimi tre anni, sono stati eseguiti interventi di risanamento delle pavimentazioni per circa 5 milioni di euro e nel 2016 è stata ultimata l’esecuzione di ulteriori 2 interventi relativi alle pavimentazioni in tratti saltuari, pari a 2,5 milioni di euro.
Circa la fornitura e posa in opera delle barriere di sicurezza, al fine di innalzare gli standard di sicurezza dell’infrastruttura, è stato stipulato il contratto d’appalto, in data 7 settembre 2015, per un investimento pari a 2,3 milioni di euro.
Per quanto concerne, infine, la strada statale 47 “della Valsugana”, la gestione è in capo ad ANAS esclusivamente per il tratto compreso tra il chilometro 30 (località Cittadella, in provincia di Padova) e il chilometro 73 (confine regionale con il Trentino), mente i rimanenti tratti sono gestiti dagli enti provinciali; sul tratto di competenza ANAS, nell’ultimo triennio, sono stati effettuati interventi di rifacimento delle pavimentazioni per complessivi 800.000 euro.