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Sicurezza Stradale, Ausiliari della viabilità

INTERROGAZIONI PARLAMENTARI- l'Interrogazione 4 -08613 del Sen.Saia e la risposta del Ministro Corrado Passera

Senato della Repubblica


Testo dell’interrogazione a risposta scritta n. 4-08613 presentata dal Sen. Saia (PdL) il 7 Novembre 2012

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Premesso che: è indubbio che negli ultimi anni il livello d'incidentalità sulle strade è diminuito: a ciò sono concorsi vari fattori come l'adozione di strumenti tecnologici, informatici e strumentali in tutta la rete autostradale italiana; sono stati anche importanti il rinnovo del parco veicoli a livello mondiale, le norme inserite nel nuovo codice della strada riguardanti la guida in stato d'ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e, non per ultima, l'introduzione della patente a punti.

Ma a tutto ciò va aggiunto un elemento fondamentale, nella circolazione sulla rete autostradale: l'introduzione nel 1998 dell'ausiliario della viabilità (AdV). Il suo inserimento ha determinato un abbattimento dei tempi di intervento per il ripristino delle funzioni standard minimali della rete oltre a garantire maggiore sicurezza per gli utenti in transito. A conferma di ciò l'AdV rientra nelle categorie di lavoratori soggetti alla legge n. 146 del 1990 considerati come servizi pubblici essenziali, e coloro che per legge devono, anche in caso di sciopero, garantire dei contingenti minimi sempre in servizio; risulta sicuramente difficile "pesare" importanza e impatto su incidenti e situazioni di pericolo di tutti gli elementi appena analizzati, risulta tuttavia agli interroganti che attuando quanto recentemente proposto da Autostrade per l'Italia si corra il rischio di andare a valutare, sulla pelle degli utenti, quale sia il reale valore degli AdV nei confronti della sicurezza e quanto sia il loro contributo nella riduzione degli incidenti e delle relative conseguenze;

l'AdV, interpretato in maniera corretta, effettuando l'attività di pattugliamento, garantisce una tempistica d'intervento pressoché immediata, soprattutto in caso di incidenti con blocco del traffico, con versamento di sostanze infiammabili o tossiche, feriti bloccati dalle lamiere, macro-tamponamenti, controllo di eventuali scarichi di sostanze inquinanti nelle piazzole d'emergenza, pedoni in carreggiata, veicoli fermi sulle corsie di scorrimento o di emergenza e molto altro ancora. Gli interroganti ritengono che l'attività di pattugliamento rimanga la mansione principale per garantire la sicurezza di tutti i soggetti che percorrono la rete autostradale, siano essi utenti, soccorritori o AdV stessi; in alcune unità produttive l'organizzazione garantisce tempi di intervento calcolati in 7-10 minuti.

L'abbattimento della tempistica di intervento, statisticamente, ha portato ad una riduzione della percentuale d'incidentalità molto rilevante; non bisogna dimenticare che l'ausiliario della viabilità è stato creato attraverso un protocollo d'intesa sottoscritto tra Ministero dell'interno ed Anas ai fini di garantire una migliore sicurezza nelle autostrade. Per l'attivazione del protocollo l'allora società concessionaria beneficiò di un aumento sulle tariffe di pedaggio; a giudizio degli interroganti oggi, a distanza di quasi 15 anni dalla sigla del protocollo, singolare e allarmante è il servizio a macchia di leopardo offerto in termini di sicurezza sulle nostre autostrade, dove a fronte di molteplici concessionarie si trovano quasi altrettante figure di AdV. Ma più di tutto è preoccupante l'utilizzo che viene genericamente richiesto all'AdV, ossia l'impegno in attività manutentive programmate, come salatura invernale, falcio aree verdi, potatura ramaglie, tinteggiatura edifici e altre attività che non hanno niente a che fare con la viabilità e che invece distolgono questa delicata figura professionale dai compiti di garantire la sicurezza stradale; da molti mesi e a più riprese è stato inoltre sollecitato un intervento normativo per "istituzionalizzare" queste figure nei servizi di polizia stradale, soprattutto per il rilevamento di incidenti e per il controllo della viabilità; a detta degli interroganti il piano di riassetto della figura dell'AdV da parte della società Autostrade per l'Italia non è atto a garantire la sicurezza degli utenti e dei dipendenti. Anzitutto lo sdoppiamento delle unità (che attualmente sono composte da due operatori) è un sicuro svantaggio e anche il paventato aumento del numero di veicoli di servizio non si tramuta in vantaggio per la sicurezza se il personale delegato ai compiti viene utilizzato come "polifunzionale a turno", in grado di effettuare più attività di manutentore che di viabile, anche per la scarsa formazione ricevuta,


si chiede di sapere:


se il Ministro in indirizzo stia seguendo con le dovute necessarie attenzioni la vertenza in atto;

se abbia ricevuto ufficialmente da una o più concessionarie di servizi autostradali una proposta di revisione dell'attuale servizio di AdV;

quali siano le linee guida del Ministero sull'utilizzo della figura dell'AdV autostradale; come intenda governare la questione della sicurezza stradale e del personale ad esso delegato nell'ottica del mutamento dei fattori traffico, mezzi, strade, tecniche e strumenti di manutenzione.


Risposta del Ministro Corrado Passera

Per quanto di competenza, si forniscono le informazioni che seguono. La figura professionale dell’ausiliario della viabilità autostradale è stata introdotta con protocollo d’intesa stipulato in data 25 marzo 1998 tra il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno e Aiscat (Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori), senza alcun beneficio in termini di aumento delle tariffe da pedaggio per la concessionaria. L’introduzione costituiva una risposta rapportata ai livelli di incidentalità che si registravano in quegli anni; lo scenario, dal 1998 ad oggi, si è sostanzialmente modificato: a fronte di un traffico dello stesso livello dell’attuale ed in forte crescita, l’incidentalità era di circa il 50 per cento superiore a quella odierna e gli incidenti mortali erano quasi il triplo degli attuali.

Tale positiva evoluzione deriva dal fatto che la società Autostrade per l’Italia (Aspi), così come le altre società concessionarie, sotto la vigilanza dell’allora Ispettorato di vigilanza concessioni autostradali di Anas, oggi trasformato nella Struttura di vigilanza sulle concessione autostradali del Ministero, si è impegnata per migliorare tutti i parametri di sicurezza autostradale a beneficio dei viaggiatori. Gli interventi hanno riguardato l’infrastruttura e la gestione operativa per incrementare la sicurezza sulla rete, nonché le iniziative volte a migliorare la comunicazione per incidere sul comportamento di guida dei viaggiatori.

Di seguito si espongono, in termini sintetici ed esemplificativi, i più significativi interventi sulle infrastrutture e sulla gestione operativa per la sicurezza posti in essere da Autostrade per l’Italia:

1) sono state aumentate le corsie;

2) è stato introdotto l’asfalto drenante (antipioggia) che ricopre l’intera rete autostradale, se si escludono i tratti in cui non è opportuno intervenire con tale asfalto come le tratte di montagna, le tratte in galleria o le tratte sulle quali sono in corso interventi di adeguamento;

3) si è proceduto alla sostituzione e all’ammodernamento della rete, con l’installazione di barriere spartitraffico di ultima generazione, raggiungendo oltre il 90 per cento della rete stessa;

4) è stato dato avvio al piano di sicurezza delle gallerie, nel rispetto della direttiva comunitaria e nazionale in materia, con l’obiettivo dell’ultimazione per il 2019. Gli interventi riguardano gli impianti di illuminazione, di ventilazione, antincendio e controllo del traffico;

5) è stata data esecuzione agli interventi di messa in sicurezza in corrispondenza dei punti che registrano incidentalità superiore alla media. Tali interventi consistono nel potenziamento della segnaletica standard, l’installazione di segnaletica luminosa e interventi di stesa di pavimentazione ad alta aderenza.

Da segnalare, inoltre, gli effetti del calo del traffico. Attualmente, le ore di coda sono del 60 per cento inferiori a quelle del periodo citato ed il tasso di mortalità, rispetto al 1999, si è ridotto del 75 per cento. Solo tra il 2010 ed il 2011 il calo dei decessi è stato del 13 per cento.

Anche la comunicazione verso gli utenti ha subito un’evoluzione, sono pochi gli eventi rilevati dal servizio viabilità, essendo aumentati percentualmente quelli segnalati da polizia stradale e utenza, così come informazione e controllo sulla rete possono far conto su un numero di pannelli informativi a messaggio variabile 5 volte superiore a quello del 1998 e su 1.700 telecamere contro le 260 dell’epoca. Dunque, i fattori che avevano stimolato l’introduzione del servizio viabilità oggi sono notevolmente migliorati. Pertanto, la concessionaria Aspi sta valutando i necessari adeguamenti organizzativi, mantenendo per il personale oggi in servizio la continuità occupazionale e prevedendo la valorizzazione delle risorse oggi disponibili anche attraverso processi di riconversione professionale.

La questione viene seguita con la dovuta, necessaria attenzione dal Dicastero e ad oggi non risultano pervenute proposte di revisione dell’attuale servizio ausiliari della viabilità. Nell’ambito delle proprie valutazioni, la concessionaria non potrà che tener conto della necessità di una gestione corretta delle risorse addette alla viabilità, alla luce della trasformazione del contesto della sicurezza autostradale; l’evoluzione dei parametri della sicurezza, a seguito degli interventi descritti, comporterà necessariamente adeguamenti progressivi delle modalità organizzativo-gestionali. L’intento è quello di garantire e potenziare tutti gli strumenti operativi che assicurano il progressivo innalzamento dei livelli di sicurezza per gli utenti autostradali, mantenendo, al contempo, la doverosa sensibilità ed attenzione ai contesti occupazionali, anche in considerazione dell’attuale congiuntura economica. Il Ministero, pertanto, è in attesa che la concessionaria concluda la fase di valutazione su come adeguare l’organizzazione del servizio viabilità, per una successiva ed adeguata analisi per i profili di competenza.