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Sicurezza stradale: sanzioni transfrontaliere, tutto da rifare

La Corte di Giustizia europea annulla la Direttiva 2011/82/UE

Roma, 13 maggio 2014 - Con decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 37 recante "Attuazione della direttiva 2011/82/UE intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale" è stata recepita la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011. 

 

Come si legge nel Trattato Fondativo dell'Unione (vedi art. 87), l’Unione «garantisce che non vi siano controlli sulle persone alle frontiere interne e sviluppa una politica comune in materia di asilo, immigrazione e controllo delle frontiere esterne» e, nel suo paragrafo 3, che essa «si adopera per garantire un livello elevato di sicurezza attraverso misure di prevenzione e di lotta contro la criminalità, il razzismo e la xenofobia, attraverso misure di coordinamento e cooperazione tra forze di polizia e autorità giudiziarie e altre autorità competenti, nonché tramite il riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie penali e, se necessario, il ravvicinamento delle legislazioni penali».


 

 

Su questa base, la Corte ha ritenuto che una misura quale la direttiva 2011/82, in considerazione della sua finalità e del suo contenuto, non sia direttamente collegabile agli scopi sanciti dal Trattato Fondativo.
 

 

 

Di conseguenza, la Corte di Giustizia europea ha stabilito di annullare l’efficacia delle disposizioni contenute nella direttiva 2011/82, mantenendone gli effetti fino all’entrata in vigore, entro un termine ragionevole che non può eccedere i dodici mesi dalla data di pronuncia della sentenza della Corte di Giustizia Europea, di una nuova direttiva basata sul fondamento giuridico appropriato, ossia l’articolo 91, paragrafo 1, lettera c), TFUE.
 

Aldo Scaramuccia

  La recente Sentenza della Corte di Giustizia Europea