SP46 Rho - Monza, verso la riqualificazione come autostrada
L'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE n. 5-04903 dell'On. De Rosa e la risposta del Sottosegretario Umberto Del Basso De Caro
CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 marzo 2015
Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
Interrogazione n. 5-04903 De Rosa: sui lavori di riqualifica, con caratteristiche autostradali, della strada provinciale n.46 «Rho-Monza»
TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
sono in fase di realizzazione i «Lavori di riqualifica, con caratteristiche autostradali, della s.p. n. 46 “Rho-Monza”, dal termine della tangenziale nord di Milano (galleria artificiale) al ponte sulla linea ferroviaria Milano – Varese (compreso), corrispondenti alle tratte 1 e 2 del progetto preliminare della viabilità di adduzione al sistema autostradale esistente a8/a52»;
con decreto n. 2 del 7 gennaio 2014 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha decretato la compatibilità ambientale del progetto relativo alla realizzazione della riqualifica con caratteristiche autostradali della sp 46 Rho-Monza individuando, tuttavia, una molteplicità di prescrizioni da osservarsi tanto prima dell'avvio dei lavori, quanto in fase di cantiere e nella successiva fase di esercizio dell'opera;
al fine di verificare l'effettiva ottemperanza delle prescrizioni individuate, il succitato decreto ministeriale ha previsto l'istituzione di uno specifico Osservatorio ambientale istituito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, composto – tra gli altri – da rappresentanti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, della regione Lombardia e della provincia di Milano;
il decreto ministeriale prevede che «L'Osservatorio, che si avvarrà del supporto tecnico di Arpa Lombardia, dovrà anche effettuare tutte le attività occorrenti ai fini della vigilanza, monitoraggio e controllo delle attività di cantiere»;
non si ha alcuna evidenza pubblica dell'attività svolta da tale osservatorio, infatti al riguardo non risulta reperibile nessuna informazione sui siti web delle autorità interessate, in violazione di quanto previsto dall'articolo 28 del decreto legislativo n. 152 del 2006;
a seguito di quanto richiesto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, personale della UO procedimenti integrati, con la partecipazione di personale della UO. Attività produttive e controlli del dipartimento di Milano di ARPA, sede di Paderno Dugnano, ha effettuato un sopralluogo, in data 17 febbraio 2015, presso il cantiere base di via Nazario Sauro in Paderno Dugnano e nelle aree interessate dalle attività di lavorazione per la realizzazione dell'opera, rilevando gravi e manifeste inosservanze alle prescrizioni ambientali stabilite in decreto;
a titolo di esempio, secondo il decreto ministeriale 2 del 7 gennaio 2014: «Tutte le opere viarie, in fregio ai corsi d'acqua, dovranno rispettare il vincolo di inedificabilità di 10 metri dal ciglio superiore del corso d'acqua, misurato dal piede dei rilevati stradali». Nel caso del ponte sul Seveso, costruito all'interno del cantiere di Paderno Dugnano, in via Colzani, le sponde risultano invece essere pochi metri se non addirittura nel letto del fiume. Il ponte, così come costruito, oltre a violare il quadro prescrittivo di riferimento, rappresenta un serio ostacolo al naturale deflusso delle acque;
attesa la semplicità con cui sono di fatto riscontrabili le anomalie segnalate, appare anomalo il protrarsi nel tempo di una condizione fattuale difforme dagli strumenti normativi di riferimento qui segnalati;
alcune delle situazioni sopra descritte sono state oggetto di specifico intervento degli organi di polizia locale di Paderno Dugnano che hanno, nelle immediatezze dell'intervento, verbalizzato le anomalie rilevate –:
quali misure intenda mettere in atto il Governo per evitare, in tali cantieri, la possibile violazione delle prescrizioni a tutela del territorio, dell'ambiente e delle norme urbanistiche, prescritte dall'ordinamento vigente ed i conseguenti danni per territorio e cittadini.
TESTO DELLA RISPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO Umberto DEL BASSO DE CARO
Con Decreto Direttoriale n. 4 del 30 gennaio 2015 è stato istituito l'Osservatorio Ambientale per la «S.P. 46 Rho-Monza Lotti 1, 2 e 3» che ha dato avvio alle attività di propria competenza finalizzate a verificare anche le presunte criticità e le problematiche evidenziate nelle segnalazioni pervenute allo stesso dicastero da parte di cittadini e associazioni circa il non corretto svolgimento delle attività di cantiere.
Nello svolgimento di tali attività, il 17 febbraio scorso, l'Osservatorio ha sollecitato la Società proponente Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. ad intervenire in merito alle irregolarità rilevate nei cantieri e ha segnalato che (cito testualmente) «emergendo, comunque, dalla documentazione qui pervenuta profili di oggettiva criticità nella gestione delle aree interessate dagli interventi rispetto alle prescrizioni imposte dalle Amministrazioni competenti – si invita codesta Società a provvedere, con carattere di immediatezza, a porre in essere ogni occorrente misura volta a sanare gli impatti arrecati e a ripristinare le condizioni di sicurezza e viabilità, fornendo a questo Osservatorio, in occasione della visita del 19 febbraio, una dettagliata relazione che illustri lo stato dei luoghi, le azioni e le misure di riparazione individuate e attuate per fronteggiare il contesto critico in rassegna».
Il successivo 19 febbraio, l'Osservatorio Ambientale ha quindi effettuato il sopralluogo presso le aree interessate dalle attività di cantiere, al quale ha partecipato anche l'ARPA Lombardia e i cui esiti sono stati comunicati al MATTM; in tale comunicazione l'Osservatorio ha invitato la Società proponente ad adottare tutti gli interventi necessari per superare le criticità riscontrate e a dare contezza dei termini e delle modalità di esecuzione, anche attraverso la redazione di dettagliato cronoprogramma delle attività.
Al riguardo, la citata società, in data 25 febbraio, ha dichiarato che (cito testualmente) «[...] al fine di garantire l'approntamento degli interventi mitigativi delle polveri e dei rumori provenienti dal cantiere, la Scrivente opererà in via diretta ed in sostituzione dell'impresa esecutrice, provvedendo alla fornitura dei dispositivi previsti, pur nel rispetto delle procedure di legge correlate all'affidamento delle relative attività conseguenti. A tale riguardo si provvederà a trasmettere a stretto giro un cronoprogramma relativo all'espletamento di tali attività».
Infine, informo che l'Osservatorio Ambientale ha già avviato le attività necessarie per la realizzazione del portale web dedicato all'opera in questione, al fine di fornire adeguata informazione al pubblico.
Per completezza d'informazione, in merito all'attuale ponte sul fiume Seveso, si precisa che trattasi di un ponte provvisorio necessario per il collegamento del cantiere, che verrà completamente rimosso successivamente alla costruzione del ponte sul fiume Seveso, come previsto in progetto. Il posizionamento e le caratteristiche sono state approvate da tutti gli organi competenti in materia ambientale e idraulica.
LA REPLICA DELL’INTERROGANTE
Alberto ZOLEZZI (M5S), nel ringraziare il rappresentante del Governo per aver fornito importanti elementi sulla vicenda oggetto dell'atto di sindacato ispettivo, si dichiara solo parzialmente soddisfatto della risposta. Sottolinea, infatti, la pericolosità del ponte provvisorio citato, anche per il rischio di alluvioni improvvise, richiamando infine la necessità che il Ministero competente faccia pervenire il piano che avrebbe dovuto approntare per la strada provinciale in questione.