SS 36 del Lago di Como e dello Spluga, lo sforzo di Anas per la messa in sicurezza
L'Interpellanza urgente 2-00528 dell'On Tentori e la risposta del Sottosegretario Umberto Del Basso De Caro
CAMERA DEI DEPUTATI
AULA
19.6.2014
Interpellanza urgente (2-00528) Tentori : SS 36 del Lago di Como e dello Spluga
TESTO DELL'INTERPELLANZA
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la strada statale 36 del lago di Como e dello Spluga è la principale arteria di collegamento tra Lecco e la Valtellina ed è attraversata ogni giorno da migliaia di veicoli (lavoratori, pendolari, autotrasportatori, turisti, e altro);
nella mattinata del 23 aprile 2014 è stata chiusa in entrambe le direzioni di marcia la strada statale 36 nel tratto tra Lecco e Abbadia Lariana in seguito ad una frana che si è staccata dal monte San Martino;
si apprende dagli organi di stampa che la chiusura della strada statale 36 è avvenuta in via precauzionale dopo i sopralluoghi di ANAS, polizia, polizia locale e vigili del fuoco;
si apprende altresì che la situazione della viabilità è risultata critica, con traffico bloccato e code di mezzi nell'intero territorio lariano, oltre al rischio per interi comuni rivieraschi, per la Valtellina e l'intera provincia di Sondrio di restare pressoché isolati;
periodicamente e sempre più frequentemente si presentano emergenze che conducono al blocco parziale o totale del traffico sulla, strada statale 36 con conseguenti ingenti disagi ai comuni attraversati, ai cittadini che li abitano e alle imprese, con fortissimi ritardi al traffico commerciale, rallentamento dei trasporti merce e logistica in tilt;
con l'atto n. 5-00137 del 16 maggio 2013 l'interrogante aveva già denunciato la chiusura della strada statale 36 del lago di Como e dello Spluga conseguente al blocco della galleria Monte Piazzo avvenuto nel mese di maggio 2013 per problemi strutturali legati al dissesto del versante montuoso;
sebbene siano ancora in corso gli accertamenti dei geologi sul tratto di versante interessato dalla frana, è noto il problema legato al rischio idrogeologico del versante montuoso adiacente la strada statale 36 e del Monte San Martino;
il fatto in questione riporta all'attenzione l'esigenza di un adeguamento della rete viaria e l'intero sistema della mobilità del territorio lariano, con particolare riferimento alla strada statale 36, che diventa di pregnante necessità se si pensa alle ricadute economiche sulle imprese del territorio, sul turismo, sui lavoratori e sui pendolari, soprattutto in vista dell'imminente appuntamento di Expo2015;
la durata semestrale di tale esposizione universale impone che sia messa in campo una strategia atta a garantire in maniera stabile, per tutto il periodo interessato, l'efficienza dell'intera rete di trasporto regionale, in particolare della zona lacuale (considerando anche la possibilità di prevedere specifiche corse per il servizio Autotraghetto verso le città capoluogo di Lecco e Como) e della Valtellina, che per i notevoli punti di interesse turistico, culturale ed enogastronomico potrà essere raggiunta e visitata da un sempre maggior numero di visitatori–:
se non ritenga di intervenire per quanto di competenza, anche di concerto con ANAS s.p.a., al fine di affrontare in maniera definitiva la messa in sicurezza del territorio nel tratto di interesse della strada statale 36 e con particolare attenzione al Monte San Martino, per garantire la viabilità ed evitare situazioni emergenziali che si ripetono ormai da troppi anni in maniera ciclica.
LA RISPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO DI STATO PER LE INFRASTRUTTUTTURE E I TRASPORTI, UMBERTO DEL BASSO DE CARO
Signor Presidente, onorevoli colleghi, gli onorevoli interpellanti segnalano i disagi connessi al dissesto idrogeologico del versante montuoso adiacente la strada statale n. 36. Al riguardo, devo preliminarmente far presente che il fenomeno franoso ha avuto origine su terreni demaniali della regione Lombardia. Tuttavia, sono state assunte informazioni presso la società ANAS, considerato che il dissesto ha comportato ripercussioni sulla circolazione stradale.
Detta società riferisce che, in seguito alla frana del 23 aprile scorso, originatasi come detto su territorio di competenza della regione Lombardia, materiale detritico si è riversato a ridosso della strada statale n.36 del Lago di Como e dello Spluga in prossimità del km 57.
La stessa ANAS ha fatto presente che, per assicurare la tutela e la sicurezza degli utenti stradali, ha provveduto ad interdire il traffico sulla statale, effettuando i necessari sopralluoghi, anche con il personale della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, al fine di valutare l'entità del fenomeno e stabilire le eventuali azioni da intraprendere.
La società ha quindi deciso di convogliare il traffico veicolare, a doppio senso di marcia, sulla carreggiata sud della strada statale n.36, iniziando, nel contempo, i lavori di messa in sicurezza del fronte. Ultimati i lavori, il 30 aprile si è provveduto a ripristinare la normale circolazione sull'arteria stradale.
Purtroppo, analoghi eventi franosi si sono già verificati in passato, come l'onorevole interpellante ha esattamente ricostruito, e risultano imputabili, secondo gli esperti dell'ANAS, al degrado del territorio montano sovrastante la strada statale n. 36, sottoposto nel corso degli anni a violente azioni di gelo-disgelo e ad abbondanti precipitazioni piovose.
Segnalo al riguardo che le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi se l'ANAS non avesse provveduto in precedenza ad installare apposite barriere paramassi sui versanti del monte San Martino che sono riuscite a trattenere gran parte del materiale detritico franato.
LA REPLICA DELL'INTERPELLANTE
Signor Presidente, signor sottosegretario, la ringrazio innanzitutto per la puntualità della risposta e della ricostruzione, ma ci tengo a richiamare l'attenzione su alcuni punti sui quali ritengo di dover ribadire la richiesta di un impegno da parte del Governo.
In particolare, torno a sottolineare la richiesta che il Ministero possa assumere un'iniziativa verso gli enti territoriali competenti – si è citata appunto la regione Lombardia, proprietaria dei terreni demaniali sui quali è avvenuto l'evento franoso – per una verifica per quanto riguarda la programmazione degli interventi.
Ci tengo a sottolineare nuovamente che la strada statale n. 36 non è solamente un'importante arteria stradale, ma è l'unica arteria strategica che collega Lecco e i comuni del litorale alla provincia di Sondrio, esclusi ovviamente i valichi alpini che non considero.
In primo luogo, abbiamo una certezza, che è quella che fino a metà luglio una delle due canne della galleria Monte Piazzo resterà chiusa e, quindi, un intero territorio resterà ancora per almeno un mese – un mese che, ribadisco, ricade nel pieno della stagione turistica – collegato al resto del Paese attraverso un'arteria depotenziata con tutto ciò che ne consegue.
Un altro fatto certo ed evidente è che serve maggiore attenzione anche riguardo alla cantierizzazione delle opere perché troppo spesso capitano emergenze e non è più possibile sostenere questa situazione di instabilità.
Ritengo che sia necessario un lavoro di verifica e coordinamento con gli enti locali per mettere in campo un'attenta programmazione degli interventi infrastrutturali sul tratto Lecco-Colico della SS36.
Ho citato prima alcune questioni oggetto di discussione in tutte le sedi istituzionali da tempo: il peduncolo di Dervio, lo svincolo di Piona, il superamento del passaggio a livello di Bellano, lo svincolo di Mandello, oltre al completamento della pista ciclabile di Abbadia Lariana.
Quest'ultima in particolare sarebbe strategica anche nell'ottica di un sistema di mobilità sostenibile e alternativo che guarda anche all'attrattività turistica, ma ripeto che attualmente le opere sono ferme con un cantiere aperto e tutti i problemi anche di sicurezza che ne conseguono.
E aggiungo anche la possibilità di valutare specifiche corse, ad esempio, per il servizio di auto traghetto verso le città capoluogo di Lecco e Como o il potenziamento della linea ferroviaria Lecco-Sondrio, che sarebbero d'aiuto per garantire i collegamenti interprovinciali e regionali anche in un'ottica di riduzione del traffico su gomma e di una viabilità alternativa nel caso di nuove emergenze che riguardassero la strada statale n.36.
Sono tutte opere che permetterebbero di pianificare e attuare appunto in caso di emergenza una viabilità alternativa efficace per non isolare un intero territorio, peraltro a vocazione turistica, ed evitare quindi conseguenze anche dal punto di vista economico che potrebbero essere davvero pesanti e disastrose.
Sottolineo nuovamente anche l'imminente inizio di Expo 2015, che ci impone, a parere dell'interpellante, di mettere in campo una strategia atta a garantire in maniera stabile per tutto il periodo interessato e oltre l'efficienza dell'intera rete di trasporto regionale, in particolare della zona lacuale della Valtellina, che per i notevoli punti di interesse turistico culturale ed enogastronomico potranno essere raggiunti e visitati da un sempre maggior numero di visitatori.
Aggiungo, inoltre, una considerazione per quanto riguarda il piano di emergenza da adottare, che forse necessita di una verifica da parte del Governo perché vi sia un coordinamento e sia promosso, un piano di emergenza efficace e tempestivo che possa evitare situazioni drammatiche e paralisi dell'intero territorio in caso di interruzione della SS36.
Infine, resta da capire se permangano delle incognite gravi sulle condizioni di sicurezza dell'arteria stradale, insistendo sulla fase di controllo e monitoraggio circa la stabilità delle strutture delle gallerie e dei versanti montuosi, data la persistente preoccupazione e gli effetti delle spinte sulle strutture e data la criticità del tratto di montagna nel quale ci troviamo ad operare, come è stato appunto evidenziato anche dalla risposta del sottosegretario.
Dunque, in conclusione io confido che il Governo possa seguire la situazione con la massima attenzione e non mancherò di continuare a vigilare in tal senso