SS 77, Foligno - Civitanova Marche
L'interpellanza n. 2-00929 dell'On. Galgano e la risposta del Sottosegretario Umberto Del Basso De Caro
CAMERA DEI DEPUTATI
AULA
24 aprile 2015
Interpellanza n. 2-00929 Iniziative di competenza volte a verificare la sicurezza e la solidità strutturale della galleria La Franca, lungo la strada statale 77 Foligno – Civitanova Marche
Testo dell’interpellanza
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che: come riportato da diversi organi di stampa, al centro di forti polemiche è la questione della galleria La Franca, lunga un chilometro, sulla strada statale SS77 Foligno-Civitanova, tra l'Umbria e le Marche, con apertura al traffico prevista nei prossimi mesi, in quanto, secondo alcune testimonianze di lavoratori che hanno prestato servizio nella realizzazione del tunnel, la stessa sarebbe stata costruita con materiali scadenti e non sarebbe del tutto sicura; nei giorni scorsi, infatti, un operaio che ha lavorato alla realizzazione della galleria La Franca ha asserito che all'interno del tunnel si registrerebbero seri problemi di sicurezza a causa della scarsità di cemento nell'opera.
Secondo la sua testimonianza, al fine di risparmiare tempo, costi e materiali adoperati, in alcuni punti della galleria non ci sarebbe cemento a sufficienza per reggere il peso e l'intera struttura, che si trova in una zona altamente sismica, potrebbe crollare; l'operaio ha denunciato il fatto in un'intervista andata in onda il 12 aprile 2015 durante la trasmissione Report su Rai 3, in cui riassume le modalità di intervento nella realizzazione del tunnel mettendo in guardia circa le possibili conseguenze: «Qui cemento non ce n’è, ci sono 10 centimetri e invece dovrebbero essercene minimo 40. (...) Ai miei figli dico sempre di non passarci».
L'operaio ha evidenziato i difetti strutturali: «Questa è a volta della galleria, l'arcatura, queste sono le spalle, che devono tenere lo sforzo, ma qua cemento non ce n’è. Non c’è lo spessore e quindi può cascare. Essendo una zona sismica, trema, si rompe, e tristo chi passa sotto». E inoltre: «Sopra la volta c’è anche un problema di vuoti, che si creano quando costruisci ma dovrebbero essere riempiti con un cemento alleggerito. Non l'abbiamo messo, perché costa. Tutto per risparmiare, perché le bolle del materiale sono state fatte, per forza sono state fatte». «Tutto quel tratto è fatto male, ma la galleria è la peggiore che ho fatto. Io ai miei figli dico sempre di non passarci perché è pericoloso. Meglio la strada vecchia che questa nuova»; successivamente, un altro operaio ha confermato: «L'ho visto con i miei occhi, a mio avviso la copertura finale era striminzita, era povera. Poca copertura dello spessore del cemento, non c'era la copertura necessaria. Dovrebbero esserci dai 50 ai 60 centimetri di spessore, e invece sulla galleria di spessore ce ne erano a volte dai 12 ai 20 centimetri. Infatti si vedono tutte crepe e cemento. Addirittura su un allargo, una piazzola di sosta all'interno della galleria, dal tetto della galleria al soffitto ci stavano una trentina di metri, perché c'erano un vuoto enorme che non penso sia stato riempito»;
il presidente dimissionario dell'Anas, Pietro Ciucci, ha minimizzato le accuse del primo operaio sostenendo che si tratta di «una denuncia anonima priva di riscontri» ed ha difeso la totale legalità nell'esecuzione dei lavori: «Sulla galleria La Francia, in corso di costruzione nell'ambito dei lavori di realizzazione del Quadrilatero Marche-Umbria, la qualità e la quantità dei materiali utilizzati (calcestruzzo, ferro, centine) risulta ben superiore rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo, e senza alcun aumento dei costi, trattandosi di corrispettivo per lavori “a corpo”.
Peraltro nell'ambito dei protocolli di legalità sottoscritti dalla nostra società Quadrilatero con le prefetture di Macerata e Perugia, sono stati adottati controlli specifici sulla qualità del calcestruzzo condotti dal Gruppo Interforze e tesi a garantire la completa tracciabilità ed originalità delle forniture. Già lo scorso anno è stata inoltre effettuata un'indagine georadar su circa il 25 per cento dell'opera, ispezionando complessivamente 240 metri per ciascuna canna. Da tale indagine non è emersa alcuna criticità in merito a sottospessori né a vuoti a tergo dei rivestimenti. Ad ogni buon fine, come previsto dalle procedure Anas in caso di denunce anonime, è stata disposta l'estensione di tali verifiche tramite tecnologia georadar sull'intera galleria e le relative attività sono iniziate già nella giornata di oggi, alla presenza delle telecamere di Report. Quanto all'invito dell'operaio a non “passare” su quel tratto in quanto sarebbe pericoloso, va precisato che l'opera non è stata completata né collaudata e quindi non è ancora aperta al traffico, per cui desta stupore che si dia credito ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento e di così enorme gravità»;
pertanto, dopo la segnalazione della trasmissione Report, l'Anas, pur anticipando che fino a questo momento i test sono stati costantemente e correttamente eseguiti e non hanno mai dato riscontro di eventuali pericoli, ha già inviato dei tecnici per un'ulteriore ispezione sulla galleria e nei prossimi giorni si sapranno i risultati dei nuovi controlli; se le testimonianze rese dagli operai che hanno lavorato nella galleria La Franca risultassero veritiere, si sarebbe di fronte ad una situazione gravissima non solo sul piano del rispetto della legalità, ma anche per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini –: quali urgenti iniziative intenda adottare affinché si faccia la massima chiarezza sui controlli e sul collaudo dei lavori già realizzati e di quelli che devono ancora essere conclusi, dal momento che tali controlli sono affidati ad un team interno della stessa stazione appaltante; essendo la strada statale SS77 un asse viario fondamentale per il progetto Quadrilatero e quindi per il potenziamento infrastrutturale del territorio interessato, se non ritenga necessario ottenere adeguate garanzie circa la sicurezza e la solidità strutturale dell'opera, rimuovendo immediatamente, previa accurata verifica, qualunque ostacolo alla stessa ed escludendo senza ombra di dubbio che la galleria sia stata realizzata utilizzando meno cemento del necessario o lasciando vuoti che avrebbero dovuto essere riempiti; dal momento che, secondo la disciplina vigente sugli appalti, i controlli sono affidati alla cosiddetta «alta sorveglianza» della stessa stazione appaltante, se non sia opportuno assumere iniziative per modificare la normativa affidando i controlli ad un organo terzo, in modo da garantire verifiche certe e super partes, essendo in gioco la sicurezza dei cittadini.
Testo della risposta del sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro
Il progetto viario Quadrilatero Marche Umbria si sviluppa su una serie di interventi stradali che comportano un investimento complessivo di oltre 2,2 miliardi di euro; approvato dal Cipe con delibera n. 13 del 2004, è suddiviso in due maxilotti relativi alla direttrice Foligno – Civitanova Marche (ML1) e la direttrice Perugia – Ancona e Pedemontana delle Marche (ML2). La galleria La Franca fa parte del potenziamento della strada statale 77 Val di Chienti, tratto Foligno – Collesentino (completamento 4 corsie). Tale tratta è ricompresa nell'ambito del maxilotto 1, affidato con gara ad evidenza pubblica all'associazione temporanea di imprese costituita da Strabag Ag, CMC e Grandi Lavori Fincosit che hanno costituito la società di progetto «Val di Chienti» società cooperativa per azioni, costituita appunto da Strabag Ag, CMC, Grandi Lavori Fincosit, COCI).
Dal punto di vista tecnico, la galleria si compone di due canne, una per ciascun senso di marcia, con carreggiata composta da due corsie di 3,75 metri con banchina in destra di 1,75 metri e in sinistra di 0,5 metri (sezione stradale di tipo B del decreto ministeriale del 5 novembre 2001). La lunghezza della canna nord è pari a 1.052 metri, dei quali 1.018 scavati in sotterraneo e 34 in artificiale. La lunghezza della canna sud è di 1.075 metri, dei quali 1.033 scavati in sotterraneo e 42 in artificiale. Le attività di scavo e di rivestimento definitivo della galleria sono state eseguite nel periodo che va dal novembre del 2009 al dicembre del 2011. La galleria La Franca, essendo ubicata in un tratto allo stato non funzionale, verrà aperta al traffico, previo collaudo, con l'apertura al traffico dell'intera tratta Foligno – Collesentino.
Inoltre, la stessa società Quadrilatero evidenzia che in data 20 aprile 2007 il consiglio di amministrazione deliberò di adottare le «nuove norme tecniche sulle costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 settembre 2005, sopraggiunte successivamente alla pubblicazione dei bandi di gara del novembre 2004. Tenuto conto che la norma ha innovato totalmente la disciplina degli interventi in zona sismica, da un lato la società doveva tener conto delle garanzie di sicurezza e, dall'altro, del dettato della norma stessa che consentiva l'applicazione delle norme preesistenti, ma per un periodo transitorio. Tuttavia, il ricorso al periodo transitorio avrebbe comportato forti disomogeneità nella qualità delle opere stradali di competenza Quadrilatero; inoltre, il rischio sismico dell'area richiedeva l'adozione della nuova normativa per garantire il massimo della sicurezza e della durabilità delle infrastrutture. A valle di tale delibera, sono state richieste ai contraenti generali le modifiche necessarie a contemperare l'impiego delle nuove norme antisismiche e, conseguentemente, sono stati adeguati i progetti.
Tanto premesso, la società aggiunge che, rispetto al progetto esecutivo e considerato il contesto geomeccanico rilevato in corso d'opera, è stata incrementata l'applicazione delle sezioni tipo impiegate per contesti mediamente instabili. Infatti, per la realizzazione della galleria sono stati impiegati 53.461 metri cubi di calcestruzzo (+3.517 metri cubi rispetto al volume teorico previsto nel progetto esecutivo, che era di 49.943,90 metri cubi, pari al 7 per cento in più) e 405,50 tonnellate di acciaio (11,16 tonnellate in più rispetto al peso teorico previsto in progetto esecutivo, che era di 393.844,22, pari al 2,8 per cento in più della originaria previsione), come risulta dal registro dei getti di calcestruzzo e dal registro degli acciai, contenuti nei dossier qualità della società Quadrilatero.
In relazione alle maggiori quantità di materiali impiegati, i lavori sono stati contabilizzati «a corpo», come da contratto, e quindi gli importi forfettari delle singole opere previsti nel progetto esecutivo restano invariati.
Per quanto concerne le attività svolte per il controllo della qualità dell'opera, la medesima società rappresenta che i controlli sui materiali sono determinanti ai fini dell'accettazione degli stessi, ai sensi delle norme tecniche vigenti. Infatti, per i calcestruzzi (cls) sono stati disposti 775 prelievi nel corso dei lavori. A fronte di una resistenza di progetto pari a 37 Megapascal, le prove effettuate hanno dimostrato valori significativamente superiori, fino a 69 Megapascal.
Inoltre, la Quadrilatero ricorda che, nell'ambito dei protocolli di legalità, sottoscritti dalla stessa con le prefetture di Macerata e Perugia, sono stati adottati controlli specifici sulla qualità del calcestruzzo condotti dal gruppo interforze e volti a garantire la completa tracciabilità e originalità delle forniture. L'alta innovazione in questo settore, introdotta per la prima volta in Italia dal progetto Quadrilatero, riguarda l'impiego di tecnologie (microchip) con le quali è possibile monitorare e registrare i dati relativi ai movimenti dei mezzi e ogni informazione sul luogo, data, ora e nominativo del confezionatore, fornendo così la certezza che i cubetti non siano stati manipolati.
Nel corso dei lavori sono stati anche disposti sessantacinque prelievi di terne d'acciaio che hanno evidenziato valori conformi a quanto previsto dalla normativa, sia della tensione di snervamento che del rapporto con la tensione di rottura.
Oltre ai previsti controlli effettuati in corso d'opera, la Quadrilatero informa che nel 2013 e nel 2014 è stata disposta una indagine georadar sul 20 per cento di ciascuna opera su tutte le gallerie della tratta, al fine di indagare eventuali sottospessori nel rivestimento definitivo. In particolare, per la galleria La Franca sono stati ispezionati con tecnologia georadar 240 metri del rivestimento definitivo per ciascuna canna, pari a quattro tratte di 60 metri; i tratti da ispezionare sono stati scelti dall'alta sorveglianza Quadrilatero.
Le risultanze dei controlli hanno evidenziato che il rivestimento di calotta presenta spessori conformi a quelli teorici, previsti nel progetto esecutivo approvato.
Ad ogni buon fine, per fugare qualsiasi dubbio, in relazione alle testimonianze anonime citate dagli onorevoli interroganti, la Quadrilatero ha esteso all'intera galleria La Franca l'indagine georadar, già compiuta, come detto, su oltre il 20 per cento della lunghezza complessiva. I rilievi in campo hanno avuto inizio in data 10 aprile 2015. I dati acquisiti necessitano di una elaborazione di laboratorio e la loro restituzione è prevista alla fine del corrente mese. Assicuro l'attenta verifica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti su tutte codeste azioni intraprese.
Da ultimo, informo che la procura della Repubblica presso il tribunale di Spoleto, per tramite della legione carabinieri «Umbria», in data 15 aprile 2015 ha richiesto alla società Quadrilatero Marche Umbria tutta la documentazione inerente la galleria La Franca.
La replica dell'interpellante
ADRIANA GALGANO. Presidente, io sono quasi soddisfatta, nel senso che io la ringrazio, sottosegretario, per il lungo excursus rispetto ai controlli che sono stati effettuati che, però, come ribadisco, sono stati effettuati dall'ente che ha costruito e, quindi, manca il requisito della terzietà, che è necessario per essere assolutamente sicuri che quello che è fatto corrisponde a ciò che è scritto.
Ci sentiamo comunque rassicurati dal fatto che il Ministero verificherà quanto sta facendo la Quadrilatero per controllare, anche se non ci è chiaro sotto quale forma lo farà. Perciò, noi le chiediamo l'impegno, sottosegretario, a venire nella Commissione competente a documentare i risultati del controllo ed, eventualmente, presenteremo un'interrogazione nella Commissione competente.
Rispetto all'ultimo punto di cui lei parlava, sulla indagine aperta presso la procura di Spoleto, segnalo questo: è importantissimo fare luce sulle responsabilità, eventualmente ci fossero, ma certamente un'altra cosa importante è garantire che l'opera venga realizzata celermente perché, come lei ha ricordato, la Quadrilatero è in ritardo, per varie vicissitudini che hanno caratterizzato la realizzazione dell'opera. Allora, è molto importante che la magistratura accerti lo stato dell'opera, per poi proseguire, ma fate quanto possibile perché eventualmente, se di sequestro si dovesse trattare, duri il meno possibile, oppure che ci sia un modo per evitare i fermi che i sequestri comportano.
Noi crediamo che i collaudi e i controlli dovrebbero essere affidati ad enti terzi. Capisco che i Ministeri siano spesso visti come inefficienti, ma noi dobbiamo rivedere questa visione e dobbiamo far sì che i Ministeri siano posti trasparenti ed efficienti. Quindi, noi pensiamo che una struttura di collaudo e di controllo all'interno del Ministero, vista la rilevanza che i controlli e i collaudi hanno per la sicurezza dei cittadini, sarebbe molto, molto opportuna. La ringraziamo e, appunto, l'attendiamo in Commissione.