Sull'ammodernamento del raccordo autostradale Salerno-Avellino (RA2)
L'interrogazione 4-07214 di D'Andria e la risposta del sottosegretario Guido Improta
Aula Senato
Resoconto stenografico della seduta n. 760 del 05/07/2012
Interrogazione 3-02795 (già 4-07214) sul raccordo autostradale Salerno-Avellino (RA2).
Testo dell'interrogazione
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
il raccordo autostradale 2 (RA2) (Salerno-Avellino), E841 nella numerazione delle strade europee, rappresenta un asse di collegamento di straordinaria rilevanza tra il nord e il sud del Paese;
tale arteria, la cui gestione è affidata ad ANAS SpA, è parte importante del sottosistema infrastrutturale "corridoio plurimodale tirrenico - nord Europa" ed è ricompresa tra gli interventi
prioritari delle reti infrastrutturali a suo tempo previsti per il decennio 2001-2011;
il progetto preliminare per il potenziamento del raccordo ha come obiettivo fondamentale il collegamento delle autostrade A3 Salerno-Reggio Calabria, A30 Caserta-Salerno, ed A16 Napoli-
Canosa;
tale collegamento ha valenza nodale sia per lo smaltimento del congestionato traffico locale sia per l'adeguamento dell'obsoleta direttrice nord-sud;
visto che:
il CIPE con delibera del 29 agosto 1997 dispose il finanziamento della spesa per la progettazione di interventi infrastrutturali idonei ad eliminare le strozzature esistenti nei tratti campani
dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e nel tratto Mercato San Severino-Fratte (Salerno), dopo la barriera di esazione della A30 Caserta-Salerno;
l'ammodernamento del RA2 è inserito nel primo programma della legge n. 443 del 2001, cosiddetta legge obiettivo, e consiste nell'adeguamento ad autostrada dell'esistente raccordo Salerno-Avellino;
l'arteria è prevista con tre corsie per senso di marcia da Salerno fino all'autostrada A30 in conformità alle vigenti «Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade» di cui al
decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti 5 novembre 2001;
il costo complessivo dell'intervento è stato quantificato in 898,5 milioni di euro, di cui 246,2 milioni di euro riferiti al tratto Fratte-Mercato San Severino, individuato quale primo lotto funzionale;
con riguardo alle ipotesi progettuali ed in considerazione della necessità di studiare soluzioni rispettose del contesto paesaggistico ed ambientale, la Provincia di Salerno dall'ottobre 1999 e fino al 2001 promosse e realizzò una serie di incontri, sotto forma di "pre-conferenza di servizio", con i competenti dirigenti dell'ANAS, i Sindaci interessati, i rappresentanti della Regione Campania, dell'Università degli studi di Salerno, con la partecipazione dei parlamentari eletti nel Salernitano, del Prefetto e talvolta con l'intervento dell'allora Direttore Generale del Ministero delle infrastrutture, addivenendo alla cosiddetta opzione zero che riduceva enormemente l'impatto ambientale evitando le due gallerie originariamente previste e conseguiva naturalmente un consistente risparmio;
considerato che:
nel 2002 l'ANAS ha indetto una gara pubblica per la progettazione preliminare dei lavori diretti ad adeguare l'attuale tracciato stradale del RA2, ampliandolo da due a tre corsie per ogni direzione di marcia, oltre alla corsia d'emergenza ed alla messa in sicurezza complessiva del raccordo;
il piano decennale della viabilità 2003-2012 ha previsto il conferimento delle caratteristiche autostradali al raccordo fino allo svincolo di Avellino Est dell'autostrada A16;
nel 2004 la Regione Campania ha assunto l'impegno economico per il cofinanziamento dell'importo di 2.403.099,29 euro a carico del POR Campania 2000-2006, Asse VI - Misura 6.1, quale spesa ammissibile, mentre la spesa non ammissibile al POR, pari a 340.311,46 euro, restava a totale carico dell'amministrazione provinciale di Salerno, quale soggetto attuatore dei lavori di realizzazione della bretella di accesso dal raccordo al campus universitario di Fisciano, già da tempo completata;
nel 2005 l'ANAS ha proposto un project financing per l'adeguamento della A3 e del raccordo Avellino-Salerno;
nel 2006 il Ministro ha individuato in 605 milioni di euro, interamente da reperire, il costo dell'intervento di "realizzazione delle opere necessarie a conferire caratteristiche autostradali all'esistente raccordo Salerno-Avellino, compreso l'adeguamento della strada statale 7 e della statale 7 bis fino allo svincolo di Avellino est dell'A16, per un'estesa complessiva di 36 chilometri.
Relativamente al 1° stralcio funzionale tra Mercato San Severino e Fratte, il cui costo è di 190 milioni di euro, interamente da reperire, fu redatto il progetto preliminare. Il soggetto attuatore è ANAS SpA;
con l'intesa Governo-Regione Campania del 28 febbraio 2007 è stato confermato l'inserimento dell'opera fra le infrastrutture prioritarie. A seguito di tale accordo preliminare per l'individuazione degli interventi di Quadro strategico nazionale (QSN), è stato reso disponibile per il potenziamento del raccordo Salerno-Avellino, strada statale 7 e statale 7 bis (1° lotto: Mercato San Severino-Fratte) un finanziamento di 190 milioni di euro a valere sul Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di cui al Programma nazionale per il Mezzogiorno (PNM) "reti e mobilità". Sono inoltre stati stanziati 1,8 milioni di euro per l'adeguamento dallo svincolo di Avellino ovest della A16 al RA2 dal chilometro 66+400 al chilometro 76+000 - lotto 2° (strada statale 7 bis) finanziati dalla Regione con rivenienze dal POR Campania 2000-2006 Misura 6.1 (convenzione tra Regione Campania ed ANAS SpA del 4 luglio 2007);
in data 9 maggio 2008 l'ANAS, dopo aver predisposto il progetto preliminare, ha avviato le procedure approvative previste dal decreto legislativo n. 163 del 2006 per gli interventi di cui alla
legge obiettivo;
la copertura finanziaria prevista a valere sui fondi FAS è stata rimodulata dal decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, pertanto i fondi FAS, pari a 190 milioni di euro, originariamente destinati all'infrastruttura (il cui costo è stimato in 898,5 milioni di euro per l'intero collegamento, e in 246 milioni per il tratto da Fratte a Mercato San Severino) non sono attualmente disponibili;
nel 2009 l'ANAS ha completato le integrazioni allo studio di impatto ambientale;
la delibera CIPE n. 1 dell'11 gennaio 2011 ha ridotto l'assegnazione delle risorse dal FAS 2000-2006 e 2007-2013;
sempre il CIPE con delibera n. 62 del 3 agosto 2011 ha individuato ed assegnato le risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica regionale per l'attuazione del piano nazionale per il Sud, prevedendo un finanziamento per la Salerno-Avellino di 123 milioni di euro, che ad oggi sono gli unici fondi disponibili;
considerato che l'opera costituisce una priorità infrastrutturale non solo di assoluta valenza nazionale ma anche europea, e pertanto la sua realizzazione è indifferibile e di massima urgenza, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di attivare ogni iniziativa di competenza utile a consentire l'esecuzione dei lavori già finanziati e al tempo stesso di promuovere azioni volte al reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto relativo all'intera infrastruttura viaria.
Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tale interrogazione.
IMPROTA, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti. Signor Presidente, il progetto dal nome «Conferimento caratteristiche autostradali al raccordo Salerno-Avellino compreso l'adeguamento della S.S. 7 e 7-bis fino allo svincolo di Avellino Est della A16 - 1° stralcio» ha un costo di 239 milioni di euro. L'intervento riguarda le opere per l'adeguamento a caratteristiche autostradali del primo tratto, dalla A3 alla A30, del raccordo autostradale Salerno-Avellino, che collega le autostrade A3 Salerno- Reggio Calabria, A30 Caserta-Salerno, e Al6 Napoli-Canosa. Detto stralcio funzionale, in particolare, ha una estensione di circa 9,4 km dallo svincolo di Salerno "Fratte" sulla A3 fino allo svincolo con la A30;
l'intervento prevede la realizzazione della terza corsia su un'infrastruttura attualmente con due corsie per senso di marcia più corsia di emergenza. Lo svincolo di "Fratte" e il relativo tratto di approccio del raccordo Salerno-Avellino risultano già adeguati al nuovo standard progettuale. L'opera è inserita nel piano degli investimenti ANAS, con appaltabilità 2013, nell'accordo procedimentale tra Regione Campania, Ministero delle infrastrutture e ANAS Spa del 6 luglio 2007 e nel Piano per il Sud, che gli attribuisce 123 milioni di euro, come risulta dall'elenco infrastrutture strategiche interregionali e regionali allegato alla delibera CIPE del 3 agosto 2011, n. 62.
Si precisa che attualmente lo stralcio funzionale è parte dell'intervento più ampio che prevede l'ammodernamento dal raccordo Salerno-Avellino, compresa la S.S. 7-bis, fino allo svincolo di Avellino Est della A16 (per un totale di 36 chilometri) del valore di 634,5 milioni di euro. Il progetto preliminare relativo al progetto complessivo di ammodernamento del raccordo Salerno- Avellino, comprensivo dello studio di impatto ambientale (SIA), è stato approvato dal consiglio di amministrazione dell'ANAS nella seduta del 5 giugno 2007. In data 9 maggio 2008 è stata attivata la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) e localizzazione, ai sensi dell'articolo 165 del decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006. Successivamente, in data 8 gennaio 2009, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha formalizzato la richiesta di integrazioni allo studio di impatto ambientale; la relativa documentazione è stata trasmessa in data 9 marzo 2009. In seguito agli incontri tenutisi con il gruppo istruttore della commissione tecnica di valutazione di impatto ambientale e con il Ministero dei beni culturali, si è peraltro reso necessario operare ulteriori approfondimenti ed aggiornamenti di carattere tecnico.
Alla luce di tali ulteriori valutazioni, la soluzione preferenziale si è orientata sul non intervento per il nuovo svincolo di Salerno e per il tratto della S.S. 7-bis fino allo svincolo di Avellino Est. Pertanto, l'intervento oggetto di valutazione prevede 1'ammodernamento nel tratto dallo svincolo con la A3 fino all'innesto con la S.S. 7-bis, così come modificato per lo stralcio del nuovo svincolo di Salerno. Il tratto della S.S. 7-bis, pertanto, fino allo svincolo di Avellino Est, manterrà le caratteristiche attuali di strada a due corsie per senso di marcia priva di corsia di emergenza. A seguito del mutato scenario infrastrutturale, sono stati conseguentemente aggiornati, per congruenza di progetto, i quadri economici, lo studio del traffico e l'analisi costi-benefici, verificando la fattibilità economica dell'intervento per i due macrotratti A3-A30 e A30-Avellino. Inoltre, la commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS, nell'ambito delle integrazioni allo studio di impatto ambientale, ha formulato anche la richiesta di un approfondimento in relazione alle potenziali implicazioni dell'opera sui siti Natura 2000, presenti nelle vicinanze del corridoio infrastrutturale, attraverso la produzione della prima fase della valutazione d'incidenza. A seguito ed all'esito di tali approfondimenti, sono state escluse interferenze tra le opere in progetto ed i siti Natura 2000.
Un ulteriore passaggio procedimentale si è reso necessario, su di un concomitante versante, al fine di perfezionare l'avviso al pubblico secondo quanto a suo tempo indicato, in data 28 luglio 2009, dalla commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale; la comunicazione dell'integrazione procedurale sopravvenuta a seguito delle richieste di integrazioni allo studio di impatto ambientale, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, è stata oggetto di pubblicazione sui quotidiani «Il Sole 24 Ore» e «Il Mattino». Peraltro, la storia approvativa e procedimentale del progetto ha risentito soprattutto dell'assenza di copertura complessiva dell'opera, proposta da ANAS come un project financing, in un'ipotesi più vasta di pedaggiamento. Infatti, come è noto agli onorevoli interroganti, la copertura finanziaria prevista a valere su fondi FAS è stata rimodulata a seguito del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, e relativa legge di conversione 6 agosto 2008, n. 133; pertanto, i fondi FAS, pari a 190 milioni di euro, originariamente destinati all'infrastruttura, non sono attualmente disponibili.
In questo contesto, il finanziamento a valere sul Piano per il Sud rappresenta allo stato solo una parziale copertura delle esigenze del primo stralcio; esso, peraltro, necessita della sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo (passaggio, quest'ultimo, soggetto all'autorizzazione della Ragioneria generale dello Stato e, quindi, del Ministero dell'economia e delle finanze). L'eventuale ipotesi di pedaggiamento dell'arteria, così come prospettata da ANAS, anche come prosecuzione della Caserta-Roma, deve però essere ben valutata - a nostro avviso - alla luce dell'assenza di una maglia di viabilità secondaria in grado di sostenere il traffico di attraversamento. La presenza di un polo attrattore e generatore di mobilità pendolare come l'università degli studi di Salerno, che conta oltre 40.000 iscritti, e la totale dipendenza delle attività di spostamento dalla modalità stradale, inducono infatti ad una rimodulazione del piano finanziario dell'opera anche alla luce del fatto che, all'epoca della sua redazione, non avevano forza di legge le forme di defiscalizzazione previste dall'articolo 18 della legge 12 novembre 2011, n. 183. Il Ministero si impegna comunque a richiedere all'ANAS una nuova formulazione del progetto, anche articolato in lotti, che prospetti una credibile azione programmatica sul territorio interessato, in funzione delle risorse che si renderanno disponibili.
ANDRIA (PD). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDRIA (PD). Signor Presidente, ringrazio il signor sottosegretario Improta per la dovizia di particolari che ha voluto inserire nella risposta, a nome del Governo, ad un'interrogazione che, in modo altrettanto circostanziato, avevo presentato già in data 29 marzo. Mi è ben chiara, signor Sottosegretario, la cronologia degli eventi, il susseguirsi degli accadimenti: finanziamenti che, in un primo momento, sono stati garantiti, assicurati, persino formalizzati e che, successivamente, i Governi più recenti, in particolare il Governo Berlusconi, essendo mutate le situazioni, hanno rimodulato, destinandoli altrove. Quello che giova sapere in questo momento è che noi stiamo parlando di un'opera di importanza straordinaria per il collegamento tra il Nord e il Sud del Paese, tant'è che quell'opera è indicata nelle grandi direttrici, è parte importante del Corridoio plurimodale tirrenico-Nord Europa.
Ci sono delle opzioni precise nel programma decennale infrastrutturale 2001-2011: stiamo quindi parlando di qualcosa di ben evidente. Vivo da vicino le vicende del territorio e, per buona parte, ho anche orientato, in una stagione differente, quando sono stato Presidente della Provincia di Salerno per due mandati, la progettualità e le ipotesi di progettazione, in modo tale che ci fosse il minore impatto ambientale (mi fa piacere che questo sia stato rilevato dal Ministero), perché si prediligesse un'ipotesi progettuale il più possibile vantaggiosa anche sul piano economico-finanziario. Giungemmo alla cosiddetta opzione zero, scartando ipotesi originarie che, addirittura, prevedevano due attraversamenti in galleria, con tutto quello che ne sarebbe conseguito in termini di impatto ambientale. Dunque, eravamo arrivati - anche con il grande sostegno delle amministrazioni locali, delle forze sociali, del mondo sindacale di categoria, che anche in questa più recente circostanza (parlo delle sigle particolari di FENEAL-UIL, di FILCA-CISL e di FILLEA-CGIL) ha saputo giocare un ruolo fondamentale - ad un'ipotesi definita, sulla quale poi l'ANAS avrebbe compiuto, come ella stessa ha ricordato, passi successivi.
Oggi colgo un elemento, e lo commento in modo telegrafico: l'accantonamento, finalmente, dell'ipotesi di pedaggiamento, che sarebbe veramente un insulto alla realtà locale. Siamo in presenza di un'arteria particolare, quella che diverrebbe un'autostrada, qualora si mettesse mano alle opere di adeguamento ad autostrada del raccordo Salerno-Avellino e di messa in sicurezza, già nella prima tratta da Fratte (Salerno) a Mercato San Severino. Siamo in presenza di una tratta a percorrenza molto intensa di traffico, con volumi sostenuti, caratterizzata da una forte insicurezza, da un tasso di incidentalità e di mortalità preoccupante. Dunque, sarebbe veramente inconcepibile oggi e domani pensare ad un pedaggio su un'arteria che peraltro, come ella stessa ha voluto affermare, non potrebbe poi giovarsi di collegamenti secondari su cui scaricare eventuali porzioni dei consistenti volumi di traffico che sopporta. Da questo punto di vista, quindi, prendo atto con soddisfazione di questo avanzamento; dico soltanto, sulla scorta anche di ultimi accadimenti (mi riferisco ad una riunione recentissima che si è svolta sul territorio, presso la prefettura di Salerno, nella giornata di ieri, mercoledì 4 luglio, con i sindacati, con l'ANAS, con la Regione e con la Provincia rappresentati) che probabilmente intorno a quella ipotesi dei 123 milioni in questo momento disponibili (tralasciamo tutto quello che c'era e non c'è più) e rispetto ad una massa finanziaria ben più consistente per dare luogo all'intero completamento dell'opera, probabilmente sarebbe il caso di procedere per lotti funzionali.
L'impegno che quindi chiedo, conclusivamente, al Governo, apprezzando anche il tono costruttivo della risposta, è di valutare questa opportunità, che cioè sia data una maggiore possibilità al Mezzogiorno di recuperare il suo gap infrastrutturale, che sia definitivamente scongiurata - e ne prendo atto - l'ipotesi del pedaggiamento, che ci si colleghi al più presto, come certamente il Sottosegretario non mancherà di fare, con la prefettura di Salerno per conoscere le risultanze ed i passi avanti anche considerevoli ed apprezzabili che nella seduta di ieri l'ANAS ha compiuto anche sulla possibilità di mettere mano entro il 2012, una volta dato luogo al contratto istituzionale di sviluppo, a quella ipotesi di primo lotto funzionale che potrà vedere iniziare l'opera quest'anno e non, come si era paventato, nel 2013. Ci sono troppe incombenze, signor Sottosegretario, compresa quella di natura elettorale nel 2013, a distrarci; probabilmente uno sforzo supplementare il Governo dovrà farlo, ed in questo senso io mi permetterò, positivamente e costruttivamente, di incalzarla e di incalzare il Governo perché entro l'anno si metta in essere qualcosa che sicuramente potrà dare una prima risposta al grande tema della mobilità sul territorio e al grande e più complessivo problema del raccordo tra Nord e Sud del nostro Paese.