Terre e rocce da scavo, via libera della Commissione ambiente UE al decreto ministeriale
La risposta alla segnalazione di un'associazione ambientalista italiana
Roma, 18 settembre 2013 - La Commissione ambiente del Parlamento europeo si è espressa favorevolmente sulla conformità del Decreto ministeriale 161/12, sulla gestione delle terre e rocce da scavo, a seguito di una segnalazione di un'associazione ambientalista italiana e di alcune interrogazioni presentate da un europarlamentare.
L'Unione europea, da ultimo con la risposta del 20 agosto 2013 (di Janez Potocnik a nome della Commissione alla interrogazione scritta E-007030/203, in precedenza lettera 4 marzo 2013 della Commissione alla Associazione Idra), ha ritenuto che l'attività di produzione delle terre e rocce nell'ambito di opere di costruzione e demolizione configuri nel suo insieme un processo produttivo che porta alla formazione di un sottoprodotto e quindi è legittimo applicare la definizione di sottoprodotto data dalla Direttiva 2008/98/CE e recepita dall'art. 184/bis del D.lgs. 152/06.
Infine si segnala che la Commissione ha ritenuto di chiedere al Governo italiano chiarimenti circa il principio del "silenzio assenso" che potrebbe essere stato implicitamente previsto dal decreto ministeriale nella procedura per i piani di utilizzo delle terre e rocce.