Toscana, obbligo di consultazione pubblica per opere di importo superiore a 50 milioni
Il Consiglio Regionale toscano approva le modifiche alla Legge Regionale n. 69 del 2007
Firenze,23 luglio 2013 - Democrazia partecipativa. Diventa obbligatorio il dibattito pubblico per lavori d'importo superiore a 50 milioni
E’ questa la principale novità della legge sulla partecipazione all’elaborazione delle politiche regionali e locali approvata dal Consiglio regionale a maggioranza.
Il Presidente della commissione Affari istituzionali, Marco Manneschi (IdV), illustrando il testo in aula, ha ricordato che la normativa nasce dall’obbligo di revisione imposto dalla vecchia legge 69/2007 e dall’indagine conoscitiva sui suoi effetti.Manneschi si è quindi soffermato su alcune caratteristiche del Dibattito pubblico, sulla sua non obbligatorietà al di sotto di una certa soglia e la sua esclusione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione.
La novità più significativa contenuta nel testo consiste nel rendere il dibattito pubblico, già ora possibile, obbligatorio per tutte le opere di interesse regionale a partire da 50 milioni.
.La procedura partecipativa ha tempi certi. Al termine del Dibattito pubblico, se il decisore non fa proprie le indicazioni emerse, deve dare pubblicamente una motivazione.
Il relatore ha poi precisato che l’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione, a differenza di quanto previsto dalla legge precedente, sarà un organo collegiale, composto da tre membri, di cui due designati dal Consiglio regionale ed uno dal presidente della Giunta regionale, che potrà indicare il Garante regionale della comunicazione, previsto dall’attuale normativa urbanistica. Manneschi ha infine ricordato che, accanto al Dibattito pubblico, sono previste forme di sostegno ai processi partecipativi locali ed ai processi partecipativi proposti da istituzioni scolastiche, con norme più stringenti rispetto al passato.