Ue, sicurezza stradale e tutela ambientale
Le ultime novità dalla Commissione Europea
Roma, 2 maggio ’13- Approdati in Parlamento i due esiti più recenti dello sforzo comunitario in materia di sicurezza stradale ed efficientamento ambientale del trasporto veicolare pesante. I provvedimenti si ricollegano alle linee generali individuate dal Consiglio europeo dello scorso 11 marzo nel quadro dell’iniziativa della Commissione europea “Energia pulita per i Trasporti” all’attenzione del Consiglio Europeo dello scorso 11 marzo.
Questi i due atti trasmessi dalla Commissione Europea alle Camere:
- Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'applicazione della direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada
- Documento di lavoro dei Servizi della Commissione – Sintesi della valutazione d’impatto che accompagna il documento Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 96/53/CE del Consiglio che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano nella Comunità, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale.
Tentiamo, di seguito, qualche cenno sintetico dei contenuti
Relazione sull'applicazione della direttiva 2009/33/CE
La direttiva sui veicoli puliti rientra nell’ambito del passaggio graduale della politica dell’UE a un’inclusione più attiva e coerente dei requisiti ambientali nella legislazione dell’Unione europea in materia di appalti e prodotti, nel quadro della realizzazione dell’obiettivo della strategia “Europa 2020” di un miglioramento del 20% riguardo all’efficienza energetica dell’UE.
Come si legge nel documento, la valutazione dell’impatto della direttiva 2009/33/CE è stata pesantemente ostacolata dall’assenza di obblighi in materia di presentazione di relazioni da parte degli Stati membri e aggravata dalla mancanza di dati completi, da parte sia dei committenti che dei produttori.
In vari Stati membri la direttiva 2009/33/CE è stata attuata con notevole ritardo rispetto alla data di recepimento prevista originariamente, fattore che ha a sua volta impedito di attendersi un impatto rilevante dalla normativa in questa fase iniziale Non è stata riscontrata una raccolta di dati coerenti sulle prestazioni in termini di efficienza energetica, emissioni di CO2 ed emissioni di sostanze inquinanti dei veicoli acquistati ai sensi della direttiva.Pare inoltre che la mancanza di procedure comuni sulla misurazione delle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti ha rappresentato un ostacolo all’applicazione della direttiva 2009/33/CE a tali veicoli.
La Relazione sottolinea che dal 2013, tutti i motori dei veicoli pesanti saranno sottoposti a prova conformemente al “ciclo transitorio dei veicoli pesanti armonizzato a livello mondiale (“Worldwide Harmonized Heavy-Duty Transient Cycle”) quale definito sotto l’egida dell’UNECE.
A fronte delle criticità che precedono, la maggioranza degli Stati membri ha mantenuto tuttavia tutte le varie opzioni previste dal testo, includendo In tal modo l’impatto energetico e l’impatto ambientale dei veicoli nelle procedure di appalto e fissando specifiche tecniche o inserendo tali impatti fra i criteri di aggiudicazione.
L’evoluzione della normativa sugli appalti pubblici verso un approccio costo/efficacia, quale il calcolo dei costi del ciclo di vita, è stato generalizzato nella proposta della Commissione, del 20 dicembre 2011, di revisione delle direttive esistenti in materia di appalti pubblici in particolare all’articolo 66 sui criteri di aggiudicazione dell’appalto e all’articolo 67 sui costi del ciclo di vita. I produttori hanno indicato che un maggior numero di autorità pubbliche valuta gli impatti e i costi nell’intero arco di vita dei veicoli, anziché concentrarsi esclusivamente sui costi di acquisto. A tale proposito la direttiva 2009/33/CE sembra determinare un cambiamento di mentalità che a più lungo termine potrebbe avere un impatto più sostanziale sulle decisioni in materia di appalti delle autorità pubbliche e degli operatori di trasporto pubblico
Proposta di direttiva che modifica la direttiva 96/53/CE del Consiglio che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano nella Comunità, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale
Come stabilito dalla Direttiva 96/53/CE, I veicoli pesanti adibiti al trasporto di merci e passeggeri in Europa devono rispettare determinate norme in materia di pesi e dimensioni; restano, infatti, definite dal testo definisce rispettivamente la lunghezza, la larghezza, l'altezza e il peso massimi autorizzati (peso totale e peso per asse). I veicoli che rispettano tali limiti possono effettuare operazioni di trasporto internazionale sul territorio di tutti gli Stati membri dell'UE
E' stato rilevato che, nonostante l'attuale crisi economica, il numero di tonnellate-chilometro (tkm) in Europa è in aumento e dovrebbe continuare nel lungo termine. Se non si farà nulla, il consumo totale di carburante di veicoli commerciali pesanti e autobus è destinato ad aumentare, con conseguente aumento dell'inquinamento atmosferico e delle emissioni di CO2.
Le emissioni di CO2 dei veicoli commerciali pesanti rappresentano circa un terzo del totale delle emissioni di CO2 provocate dall'attività di trasporto nella UE nel 2010. Una percentuale stimata in aumento, vista la recente introduzione di misure volte a ridurre le emissioni provenienti dagli altri tipi di trasporti (ad esempio le emissioni causate da auto nuove, ETS nel settore aereo).
Il principale problema identificato a seguito della consultazione delle parti interessate al riguardo, sarebbe costituito dai limiti previsti dalla direttiva, identificati come ostacoli all'efficienza energetica dei trasporti su strada e il trasporto intermodale. Aciò si deve aggiungere la rilevazione del mancato rispetto delle norme parte degli operatori del trasporto.
Questi dunque gli obiettivi generali del nuovo intervento:
- migliorare l'efficienza energetica del trasporto stradale e il trasporto intermodale rivedendo determinati limiti relativi ai pesi e alle dimensioni dei veicoli stradali, mantenendo un equilibrio tra le esigenze in materia di manutenzione dell'infrastruttura, sicurezza stradale e protezione dell'ambiente;
- prevedere condizioni di concorrenza più eque, rafforzando così il mercato interno dei trasporti su strada.
Nella valutazione della Commissione, gli attuali controlli e metodi applicati dagli organismi competenti non sono apparentemente in grado di garantire il rispetto della direttiva. In un simile contesto caratterizzato da un aumento del trasporto transfrontaliero di merci su strada, regole e livelli di attuazione comuni sono sempre più giustificati dalla necessità di garantire pari condizioni di concorrenza tra gli autotrasportatori, considerato che livelli diversi di applicazione delle norme tra gli Stati membri dell'Unione europea favoriscono determinati autotrasportatori e li incentivano a pianificare itinerari che attraversano paesi dove i livelli di applicazione delle norme sono più bassi.
Da questa ultima considerazione è scaturita l'elaborazione delle misure strategiche proposte dalla Commissione per affrontare integralmente il problema e tutte le cause di fondo sinora individuate, contyenute nel documento che proproniamo in lettura.
La Relazione della Commissione sull'applicazione della Direttiva 2009, n.33
La Proposta di direttiva sulle dimensioni ed i pesi massimi veicolari