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Briciole di pane

Una piattaforma per la lotta agli appalti irregolari

Il progetto avviato dall'Inps in collaborazione con Confindustria ed Enel

Una piattaforma per contrastare gli appalti irregolari. Ha l'acronimo MoCoa la nuova piattaforma di monitoraggio sulla congruità occupazionale negli appalti. Secondo quanto si legge in un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore, è un intervento che nasce da un progetto avviato nel 2020 dall'Inps in collaborazione con Confindustria ed Enel (che ha sperimentato la procedura) per fornire uno strumento di monitoraggio in grado di tracciare l'operato delle aziende negli appalti pubblici e privati, scoraggiando pratiche sleali che, oltre a danneggiare i lavoratori coinvolti, possono dare vita a fenomeni di dumping contrattuale. Il nuovo servizio informatico è stato presentato dall'Istituto e per il momento sarà utilizzato solo su base volontaria tramite accordo tra committenti, sempre più spesso chiamati a rispondere come obbligati in solido, e appaltatori.

«Il sistema MoCoa - ha chiarito l'Inps - attraverso un'attività di data mining e data crossing tra i dati dell'appalto definiti dal committente e quelli dichiarati nei flussi Uniemens dagli appaltatori e subappaltatori intende rilevare tempestivamente eventuali comportamenti non corretti, con la possibilità di mettere in atto azioni correttive. Gli attori, quindi, potranno operare correttamente emarginando le aziende non in linea con la normativa lavoristica e previdenziale». In base a quanto si apprende, la procedura, che si presenta piuttosto semplice, va avviata, dal committente, a cui spetta la registrazione dell'appalto nel MoCoa e l'inserimento di una serie di dati fra cui la durata e la tipologia dell'appalto, la sua ubicazione a livello territoriale, multiterritoriale o nazionale, il suo valore economico e i nomi delle aziende appaltatrici e subappaltatrici interessate. A quel punto il sistema genera in automatico un codice identificativo appalto (Cia) e lo invia tramite pec agli appaltatori/subappaltatori. Questi ultimi a loro volta accedono all'applicativo e tramite lo stesso codice registrano i lavoratori allocati sullo specifico appalto indicando anche la percentuale di allocazione mensile degli stessi. Da quel momento in poi l'attività di monitoraggio viene effettuata dal sistema in modo automatico, analizzando e confrontando i dati dell'appalto registrati in MoCoa con quelli presenti nel flusso UniEmens e generando, riportandone gli esiti, il Documento di congruità occupazionale appalti (Docoa).

«Oggi - ha chiarito la direttrice generale dell'Inps, Gabriella Di Michele - nel sistema degli appalti si parla di solidarietà tra committente, appaltatori e subappaltatori, e più in generale della regolarità del comportamento aziendale. Dall'utilizzo di questa procedura possono discendere diversi interventi migliorativi in termini di sicurezza sul lavoro, di lotta al lavoro nero, trasparenza degli appalti e tutela dei lavoratori. Ogni stazione appaltante se vuole avere la certezza di non rispondere in solidarietà dovrà utilizzare questa procedura per consentire il controllo dei suoi appaltatori». Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, da parte sua, ha annunciato che l'Istituto intende «spingere sulla buona pratica di un codice unico degli appalti, che possa rintracciare le retribuzioni, il fatturato, il volume d'affari anche nei subappalti, ceduti dai diversi committenti della filiera».