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Unione Europea, ecco la Direttiva per gli Appalti

La nuova proposta di Direttiva sugli Appalti

Roma, 12 gennaio 2012 - Approdata ieri alla Camera  la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 dicembre scorsosugli appalti pubblici , con cui  l’Unione Europea compie un ulteriore passo in avanti nello sforzo di armonizzazione e implementazione della legislazione europea sugli appalti, in vista di un rapido efficientamento del mercato e di un più efficace contrasto alla crisi globale.Insieme con la proposta di nuova direttiva sui servizi pubblici, la proposta sostituirà le direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE che rappresentano gli elementi fondamentali del quadro legislativo in materia di appalti pubblici dell'Unione europea.

Il percorso argomentativo  seguito dalle istituzioni Europee presenta articolate e puntuali motivazioni. Vediamone i punti d’approdo.

Gli appalti pubblici svolgono una funzione importante nell'andamento economico complessivo dell'Unione europea. In Europa gli acquirenti pubblici spendono circa il 18% del PIL dell'UE per beni, lavori e servizi. Dato il volume degli acquisti, gli appalti pubblici possono essere utilizzati come una potente leva per realizzare un mercato unico che promuova una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

L'attuale emanazione di direttive sugli appalti pubblici, ossia le direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE , rappresenta l'ultima fase di una lunga evoluzione iniziata nel 1971 con l'approvazione della direttiva 71/305/CEE. Garantendo procedure trasparenti e non discriminatorie queste direttive mirano soprattutto ad assicurare che gli operatori economici provenienti da tutto il mercato unico possano beneficiare appieno delle libertà fondamentali nel campo degli appalti pubblici.

Una valutazione economica complessiva ha evidenziato che le direttive sugli appalti pubblici hanno realizzato i loro obiettivi in misura considerevole. Esse hanno dato luogo a una maggiore trasparenza e a livelli più elevati di concorrenza, realizzando contemporaneamente risparmi quantificabili tramite prezzi più bassi.

La strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva [COM(2010) 2020] è basata su tre priorità interconnesse che si rafforzano a vicenda:

• sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione,

• promuovere un'economia efficiente e competitiva sotto il profilo delle risorse, a basse emissioni di carbonio

• incoraggiare un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

Agli appalti pubblici si riconosce, nel documento, un ruolo fondamentale nella strategia Europa 2020; essi costituiscono uno degli strumenti basati sul mercato necessari alla realizzazione dei suoi obiettivi con il miglioramento del clima imprenditoriale e del contesto per l'innovazione delle imprese e promuovendo un più ampio ricorso agli appalti pubblici "verdi", favorendo la transizione verso un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse e a basse emissioni di carbonio.

La strategia Europa 2020 sottolinea inoltre che la politica del settore deve garantire l'uso più efficiente dei fondi pubblici e che i mercati vanno mantenuti aperti a livello UE. Per affrontare queste sfide è necessario rivedere e ammodernare la normativa in vigore in materia di appalti pubblici per renderla più idonea alla costante evoluzione del contesto politico, sociale ed economico.

Nella comunicazione del 13 aprile 2011 sull'"Atto per il mercato unico: dodici leve per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia", la Commissione ha elencato - tra le dodici azioni chiave prioritarie che le istituzioni dell'UE devono adottare entro la fine del 2012 - la messa in opera di un quadro normativo rivisto e ammodernato in materia di appalti pubblici, al fine di rendere più flessibile la procedura di aggiudicazione dei contratti e che consenta un miglior uso dei contratti d'appalto pubblici a sostegno di altre politiche.

Gli obiettivi principali della proposta sono due:

• Accrescere l'efficienza della spesa per garantire i migliori risultati possibili, in termini di rapporto qualità/prezzo, in materia di appalti. Ciò comporta, in particolare, una semplificazione e una maggior flessibilità dell'attuale normativa in materia di appalti pubblici. Procedure semplificate ed efficienti andranno a vantaggio di tutti gli operatori economici e favoriranno la partecipazione delle PMI e degli offerenti transfrontalieri.

• Far sì che i committenti facciano un miglior uso degli appalti pubblici a sostegno di obiettivi sociali comuni quali la tutela dell'ambiente, una maggiore efficienza energetica e sotto il profilo delle risorse, la lotta contro i cambiamenti climatici, la promozione dell'innovazione e dell'inclusione sociale e infine la garanzia delle migliori condizioni possibili per la fornitura di servizi pubblici di elevata qualità.

  La Proposta di Direttiva sugli Appalti