World Economic Forum, la competitività globale
Il quadro di un possibile sviluppo dell'economia mondiale
Roma, 11 novembre 2011 - " Europa 2020" questo il nome della strategia messa a punto dall''unione Europea con l'obbiettivo di realizzare una crescita intelligente, sostenibile e su larga scala; una strategia che consiste nel consolidamento delle finanze pubbliche e nella promozione dell'integrazione , nell'investimento nelle infrastrutture energetiche e di trasporto paneuropee, nello viluppo di più avanzate tecnologie di informazione e comunicazione. Gli obiettivi prioritari di Europa 2020 dovrebbero, in tal modo contribuire ad innalzare la competitività, eliminando gli ostacoli verso il mercato unico europeo, e incoragggiando gli investimenti a sostegno dell'innovazione.
A fronte dell'adozione di una simile strategia, una crisi di fiducia, innescata dalla severe difficoltà finanziarie del Governo greco ha messo indiscussione la stabilità finanziaria e monetaria dell'intera euro zona. Nella percezione dell'opinione pubblica alcuni paesi del sud europa,- Italia, Grecia, Portogallo, Spagna - devono confrontarsi con un deficit pubblico insostenibile e tale da mettere a rischio le rispettive prospettive di crescita al limite dell'insolvenza.
Una percezione parzialmente erronea, data la particolarità della situazione della situzione greca, tuttavia utile ad evidenziare come l'Europa non sia un'area omogenea, i cui stati membri sono differenti per natura e grado di competitività-
Il Rapporto sulla competività globale fornisce utili strumenti per disaggregare le differenze e meglio comprendere i punti di forza e le criticità degli stati europei e dell'Europa nel suo insieme. In una fase in cui infrastrutture e efficienza dei mercati giocano un ruolo da protagonista, l'Europa non può permettersi di perdere potenziale sul piano delle economie di bilancio e dell'innovazione.
Per più di trenta anni il WEF rapporto annuale sulla competitività ha enucleato i diversi fattori che permettono alle economie nazionali di stabilizzare una crescita ed una prosperità economica di lungo periodo.
Per questo ce ne occupiamo, dando conto ai lettori di alcune argomentazioni contenute nel testo, al quale, come di consueto, rimandiamo per una migliore selezione ed analisi delle tematiche.
Senza una chiara volontà di tenere la spesa sotto controllo nel medio termine, i paesi. comprometteranno la futura possibilità di potenziare la crescita degli investimenti in aree come le infrastrutture , la sanità, l’istruzione, settori strategici per sostenere lo sviluppo e la competitività nel lungo periodo. La perdurante difficile situazione economica impone di non perdere di vista l’obiettivo della competitività pur nelle urgenze di breve termine. In realtà qualunque strategia d’uscita deve essere supportata da sforzi competitivi mirati alla crescita nel medio e lungo termine, in modo da compensare gli squilibri fiscali.
Di fatto, le economie competitive sono quelle che hanno posto in essere elementi di sviluppo della produttività, sui quali costruire il futuro. Uno sviluppo economico che supporti la competitività può aiutare le economie nazionali a stimolare grandi flussi in entrata e assicurare solide performance nel futuro.
Cosa si intende per competitività? La competitività è intesa come l’insieme delle istituzioni, delle politiche e dei fattori che determinano il livello di produttività di un paese, il quale, a sua volta, definisce il livello sostenibile di prosperità che può essere raggiunto da un singolo sistema economico. Poiché gli indici di rendimento sono i vettori fondamentali di crescita per l’economia , una economia è maggiormnanete competitiva se riesce a crescere nel medio e lungo termine
Di conseguenza il concetto di competitività coinvolge componenti statiche e dinamiche , sebbene la produttività di un paese indichi chiaramente l’abilità nel gestire un alto livello di rendimento, la competitività è anche uno degli elementi centrali che determinano il rendimento degli investimenti, uno delle chiavi per spiegare il potenziale di crescita di una economia.
Nella visione articolata del Rapporto, lo sviluppo delle infrastrutture e l’efficienza dei mercato costituiscono due dei pilastri su cui poggia il future dello sviluppo sostenibile globale.
L’implementazione e l’efficienza del sistema infrastrutturale sono un fattore decisivo per l’allocazione e la scelta delle attività economiche che possono svilupparsi in una particolare economia. Un sistema infrastrutturale ben sviluppato riduce l’effetto “distanza”tra le diverse zone, consentendo l’integrazione del mercato nazionale e collegandolo a costi più bassi ai mercati di altri paesi e regioni.
A ciò si aggiunga che la qualità e la maggior estensione del sistema infrastrutturale impatta sulla crescita economica e influenza le disuguaglianze di rediito e la povertà in molti e diversi modi.
Una rete di trasporto e comunicazione ben strutturata è infatti un pre requisito per l’accesso delle comunità meno sviluppate ad attività economiche e servizi essenziali. Modelli di trasporto efficaci, incluse strade di qualità, ferrovie, porti, trasporti aerei,mettono in grado le imprese di trasferire beni e servizi sul mercato in maniera sicura e tempestiva e facilitano lo spostamento della forza lavoro verso occupazioni più funzionali alla creazione di effettivo benessere sociale.:
Tra i fattori impeditivi della competitività si citano distorsive e pesanti tasse e regole troppo restrittive sugli investimenti dall’estero.
La recente crisi economica ha evidenziato il grado di dipendenza della crescita dalla aperture dei mercati mondiali. Nel testo si sottolinea come le misure protezioniste siano controproducenti perché riducono l’attività economica aggregate. L’efficienza dei mercati dipende anche dalle condizioni della domanda quail l’orientamento dei consumatori e il grado di sofisticazione dei compratori.
L’efficienza e la flessibilità del mercato del lavoro sono fattori critici per assicurare che I lavoratori siano utilizzati nella maniera più efficiente e forniti di incentivi a produrre il miglior sforzxo nel lavoro. Il mercvato del lavoro deve inoltre acquisire la capacità di spostare la forza lavoro dall’una all’altra attività economica velocemente e a basso costo e consentire la fluttuazione delle retribuzioni senza eccessivo danno sociale. Sotto questo ultimo aspetto un efficiente mercato del lavoro deve inoltre assicurare una trasparente relatione tra gli incentivi ai lavoratori e gli sforzi richiesti, nonché l’equità di trattamento tra uomini e donne.
In un quadro strategico così complesso, l'Italia, rimane stabile al 48 posto nel mondo. Il nostro Paese continua a fare bene in aree complesse e misurate dall'Indice globale di competitività; il Paese è ben posizionato in particolare nella tutela del business, area in cui si attesta al 23mo posto nella produzione di beni di lusso. Il Rapporto, al riguardo sottolinea come l'Italia benefici della grande dimensione del proprio mercato - il nono nel mondo - una circostanza di fatto che consente delle significative economie di scala.
Tuttavia l'impatto della compettività italiana globale constinua ad essere frenato da alcune debolezze strutturali. Il mercato del lavoro, ancora particolarmente rigido (118mo posto ) e ostacola la creazione di nuovi posti di lavoro. I mercati finanziari non sono sviluppati al punto da provvedere le risorse necessarie allo sviluppo del business (attestandosi solo al 101mo posto). Ulteriori e diverse debolezze strutturali riguardano un alto livello di corruzione e crimine orgìanizzato e la percezione di una mancanza di indipendenza dal sistema giudiziario, dato che innalza il costo degli affari e mina la fiducia degli investitori, confinando l'Italia al 92 posto per l'affidablità delle istituzioni.