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Briciole di pane

Writers sui treni, confermate le sanzioni penali

Il contrasto al deturpamento tra discussioni giuridiche e ritrovati della tecnica

L’impostazione repressiva nei confronti di quanti imbrattano treni e metropolitane segna un punto a proprio favore. La Corte Costituzionale, infatti, ha recentemente esaminato una questione piuttosto complicata, sorta nel corso di un processo milanese contro persona accusata di avere – tra l’altro – “decorato” tre vetture ferroviarie apponendovi scritte a vernice indelebile. Nessun dubbio sul capo d’imputazione: articolo 639 secondo comma codice penale, deturpamento o imbrattamento commesso su mezzi di trasporto pubblici o privati, pena della reclusione da uno a sei mesi o multa da 300 a 1.000 euro, procedibilità d’ufficio.

Senonché – ecco il sospetto di incostituzionalità – il diverso reato di “danneggiamento” è stato, nel 2016, praticamente depenalizzato (purché il fatto non sia accompagnato da violenza o minaccia alle persone); è allora ragionevole un sistema che lascia convivere una semplice sanzione civile, per chi distrugge o rende in tutto o in parte inservibile una cosa altrui (questo il significato vero di “danneggiamento”), e una ben più seria sanzione penale per chi “colora” un treno ma non ne pregiudica né la funzionalità né l’idoneità trasportistica?

Sospetto di incostituzionalità rispedito al mittente: con sentenza n. 102/2018 la Consulta ha affermato, in buona sostanza, che il sistema va bene così com’è. Molto articolato il ragionamento, pieno di precisi riferimenti circa l’esatta portata della riforma del 2016. Su di esso hanno influito anche le argomentazioni prospettate da Trenitalia, parte civile nell’originario processo: la mancata depenalizzazione della fattispecie del deturpamento o imbrattamento di cose altrui, e in particolare di mezzi di trasporto, è ben comprensibile e giustificabile posto che tale fattispecie, pur producendo una lesione materiale meno intensa rispetto alle condotte di “danneggiamento”, incide però su una pluralità di valori facenti capo non solo al singolo ma all’intera comunità, quali l’igiene e il decoro urbano.

Quello dei writers, comunque, rimane un problema non semplice da affrontare, su cui si scervellano, oltre ai legulei, anche i tecnici. è di due giorni fa la notizia, riportata da “Il Mattino”, dell’avvio di un sistema di allarme vibro-acustico a protezione dei treni della Circumvesuviana: un congegno molto sofisticato che si aziona nel momento in cui la bomboletta di vernice inizia a imbrattare la superficie del vagone. Dopo la sperimentazione sulla Circumvesuviana, l’EAV punterebbe a estendere il sistema in questione a tutti i treni regionali.  

Davide Fornaro