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Briciole di pane

Tav: confermata importanza strategica della tratta Torino- Lione

Roma, 27 maggio 2011 - Momenti di forte tensione ai quali hanno fatto seguito gli appelli alla calma e, in attesa della ripresa dei lavori dopo il passaggio del Giro d’Italia per la Valsusa, l’uscita di industriali, commercianti, artigiani insieme alle Istituzioni locali per chiedere, ancora una volta, che non si perda più tempo per avvio uno dei tratti più importanti del Corridoio 5 da Lisbona a Kiev. Nel corso di una affollata conferenza stampa, dunque, è stata sottolineata l'importanza strategica della Torino- Lione, ma anche la necessità di attivare in fretta le ricadute positive sul territorio. Secondo il Sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino, presente all’evento, “ci giochiamo il ritorno alla crescita” in Piemonte. Anche perché l'alternativa, ha sottolineato, c'e' già e potrà passare o da sud verso Genova, - la ferrovia fino a Ventimiglia sarà raddoppiata entro il 2016, ha ricordato -, oppure da nord, da Ginevra. Soluzioni, ha sostenuto Giachino che “ammazzerebbero il Piemonte” e che metterebbero anche in pericolo il polo logistico novarese. “Se non garantiremo l'avvio dell'opera saremo degli irresponsabili”, ha invece detto Alessandro Barberis, presidente della Camera di Commercio di Torino, che ha ricordato il sostegno di tutte le associazioni di categoria presenti nella giunta camerale. Mentre gli industriali con Gianfranco Carbonato, presidente dell’Unione Industriale di Torino, hanno ricordato che anche nel sindacato si fanno strada posizioni chiare a favore della NLTL. Sul fare in fretta e bene, tenendo conto delle necessarie ricadute sul territorio hanno insistito anche Maria Luisa Coppa, presidente Ascom-Confcommercio, Massimo Guerrini vicepresidente Vicario Api Torino e Daniele Vaccarino presidente Cna. Dalla parte degli imprenditori ovviamente anche le Istituzioni locali. Il neosindaco di Torino Piero Fassino, non ha però mancato di sottolineare la necessità che “il governo deve fare la sua parte e garantire al più presto i fondi compensazione per i territori”. Per Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, è necessaria la massima determinazione da parte delle forze dell'Ordine perchè sia rispettata la volontà del Paese”. Mentre Barbara Bonino, assessore regionale a Trasporti e Infrastrutture, ha aggiunto che “in Valle di Susa non c'è un'opposizione del popolo alla Torino-Lione, ma agitatori di professione che si oppongono a qualsiasi opportunità di sviluppo”. Luigi Rossi di Montelera, presidente di Transpadana (l’associazione che riunisce tutti i promotori dei territori coinvolti dal Corridoio 5), ha poi ricordato che se l'opera non dovesse partire, quello che non sarà soeso per essa, sarà comunque speso per i risarcimenti nei confronti dei francesi che hanno già realizzato due discenderie sul loro versante. “Bloccare un'opera decisa dal parlamento all'unanimità - ha poi detto - sarebbe la fine della democrazia”.

Andrea Zaghi

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