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Briciole di pane

Torino-Lione, l’area del primo cantiere diventa “militare”

Il provvedimento è scattato dal primo gennaio

Roma, 3 gennaio 2012 - Da Capodanno l’area del cantiere di Chiomonte (luogo dove sono iniziati da qualche mese i lavori per la prima e unica discenderia di servizio al tunnel di base della Nuova Linea Torino Lione) è diventata area di interesse strategico nazionale, zona militare, quindi, con tutte le conseguenze del caso per chi la violasse. La decisione è stata comunicata dal questore di Torino, Aldo Faraoni, nel corso della conferenza stampa di fine 2011 e fa seguito ai numerosi tentativi di violazione del cantiere che negli ultimi mesi sono stati mesi in atto da molti esponenti del Movimento NoTav. Le conseguenze della violazione dell’area interessata dalla decisione, sono l'arresto immediato e un processo per “ingresso in luogo vietato nell'interesse militare dello Stato”. Dal punto di vista dell'impatto visivo – è stato fatto notare - non dovrebbero esserci particolari novità. Mentre a controllare l’ordine pubblico saranno sempre Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato (nei momenti più delicati lo schieramento ha superato le 1.200 unità). Un contingente di alpini è stato, finora, dedicato in prevalenza al check-point di accesso dall'autostrada Torino-Bardonecchia.

Molto, come si è detto cambia invece nella sostanza. E’ stata infatti disegnata una sorta di zona rossa, delimitata da appositi cartelli: oltrepassato questo confine scatteranno le manette. Il divieto vale anche per quelle centinaia di simpatizzanti No Tav che hanno acquistato - diventando a tutti gli effetti proprietari - un piccolissimo appezzamento in Valle Clara (la zona interessata dal cantiere), per ostacolare l'iter burocratico degli espropri che presto scatteranno per continuare i lavori nel cantiere prima dell’arrivo della macchina scavatrice. La decisione di dichiarare l’area del cantiere zona militare, non è stata approvata dal Sindaco di Chiomonte, , Renzo Pinard, che ha commentato: “Mi viene sottratta - dice - una porzione di territorio che ero stato chiamato ad amministrare”.

“Gli scontri legati alla Tav – aveva spiegato il questore - non sono mai stati colpa nostra. Non siamo mai stati provocatori e ci siamo limitati a garantire la sicurezza dei cittadini. Lo abbiamo fatto anche per quanto riguarda la viabilità della zona, grazie all'impegno della polizia stradale”.

Andrea Zaghi