Ultimatum dell'Anas al consorzio autostradale
da La Gazzetta del Sud del 14 dicembre 2010
L'Anas fa particolare riferimento alla prosecuzione nella ordinaria amministrazione dell'esercizio delle autostrade fino al trasferimento della gestione, assicurandone la continuità di utilizzazione all'utenza in condizioni di piena fruibilità e sicurezza; alla limitazione della propria attività, nell'infrastruttura autostradale già assentita in concessione alla ordinaria amministrazione, anche eventualmente in esecuzione di atti o interventi già decisi o avviati; alla formazione e notificazione all'Anas dell'inventario di tutti i beni mobili e immobili; all'accredito dei pedaggi e di ogni altro introito conseguenti all'ordinaria manutenzione incassati dalla data di ricezione del decreto, sul conto corrente dell'agenzia Unicredit di piazza Cairoli di Messina. Ed ancora: all'effettuazione dei soli pagamenti, connessi con l'ordinaria amministrazione, che devono essere disposti esclusivamente a firma congiunta del commissario straordinario, arch. Calogero Beringheli e del responsabile dell'Ufficio Anas, ing. Roberto Mastrangelo; alla rendicontazione con cadenza mensile ad Anas dei costi sostenuti per le attività proseguite di ordinaria amministrazione, nonché dell'ammontare dei pedaggi incassati.
Il responsabile dell'Anas, quindi diffida formalmente il Cas e minaccia e di denunciare il Consorzio per «illecita appropriazione di parte dei frutti dell'infrastruttura autostradale. L'ing. Mastrangelo ha aggiunto evidenziando che non è dato comprendere su quali elementi sia stata ritenuta... «evidente illegittimità del provvedimento interministeriale e dei conseguenti atti amministrativi. L'Anas dunque, forte del decreto dei ministeri delle Infrastrutture e dell'Economia, non accenna a mollare la presa.