Consiglio dei Ministri: approvato il ddl anticorruzione
Maroni al Sole 24 Ore: "Abbiamo già le black list, ora dobbiamo fare anche le white list"
Roma, 4 marzo 2010 - Un Piano nazionale anticorruzione per segnalare il livello di rischio della pubblica amministrazione, misure organizzative per contrastare il fenomeno, un Osservatorio con compiti di analisi e informazione. Sono solo alcune delle misure indicate nel disegno di legge anticorruzione approvato dal Consiglio dei Ministri lunedì 1° marzo. Il ddl, proposto dai Ministri Alfano, Maroni, Bossi, Calderoli e Brunetta, contiene infatti una serie di nome volte a rafforzare la prevenzione e la repressione delle attività illecite nell'ambito della pubblica amministrazione al fine di garantire la massima trasparenza nei confronti dei cittadini.
In base al ddl, le pubbliche amministrazioni dovranno pubblicare sui propri siti istituzionali tutte le informazioni relative a procedimenti amministrativi “sensibili”, ovvero riguardanti “autorizzazioni, concessioni, appalti pubblici, erogazioni di benefici economici a persone o enti pubblici o privati, concorsi e progressioni di carriera”. Alle stazioni appaltanti sarà invece richiesto di trasmettere direttamente all’Autorità di vigilanza i dati relativi a contratti di lavori, servizi e forniture.
Per quanto riguarda le società partecipate, l'amministrazione sarà chiamata a definire preventivamente gli obiettivi gestionali cui esse devono tendere. In più, dovrà mettere in atto un sistema informativo per rilevare “i rapporti finanziari tra ente proprietario e società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica”.
Particolare importanza riveste l’articolo 5 del disegno di legge, in cui viene trattato il tema della creazione di una white list di aziende pulite per i subappalti nelle zone ad alto rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. La centralità dell’argomento è stata sottolineata dal Ministro Maroni in un’intervista rilasciata al giornalista Marco Ludovico del Sole 24 Ore, pubblicata martedì 2 febbraio. “Una novità a cui tengo molto – ha detto Maroni – è la creazione di white list di imprese: aziende pulite, con tutti i requisiti per partecipare alle gare pubbliche senza avere alcun problema di inquinamento o condizionamento con i mafiosi”.
Altro tema caldo, già sottolineato dallo stesso Maroni nelle scorse settimane, riguarda i flussi finanziari legati agli appalti: “Un altro impegno a cui sto dando attenzione – ha proseguito il Ministro – è la tracciabilità piena e integrale delle risorse economiche che viaggiano in una gara pubblica. L’obiettivo è scontato: evitare che in qualunque momento i soldi pubblici finiscano in mano ai mafiosi”.
Nel comunicato stampa diramato dal Consiglio dei Ministri viene infine notificato che il disegno di legge, cui il Governo attribuisce una grande importanza importanza, è stata posto all’attenzione dell’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, i cui suggerimenti “sono stati in gran parte recepiti”.
