Sicurezza stradale, Ciucci (Anas): "Portare la mortalità a zero sulle strade italiane"
Intervenendo a un convegno sul tema "Infrastrutture e sicurezza" il Presidente dell'Anas ha fatto il punto sulle attività dell'Azienda
Roma, 15 settembre 2014 – “L'innalzamento dei livelli di sicurezza della rete stradale è una delle principali missioni istituzionali dell’Anas”. Lo ha affermato il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, intervenendo alla tavola rotonda sul tema “Infrastrutture e sicurezza” che si è tenuta oggi a Roma, presso la Scuola Superiore di Polizia alla presenza, tra gli altri, del Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla, del Direttore del Servizio Polizia Stradale e Presidente di Viabilità Italia, Giuseppe Bisogno e del rappresentante della Direzione Generale Move (Trasporti) della Commissione Europea, Maria Teresa Sanz Villegas.
“È indubbio – ha sottolineato Ciucci – che nel nostro Paese in questi anni si è lavorato molto e bene e che, accanto all’inasprimento delle norme e all’introduzione della patente a punti, è cresciuta una cultura nazionale della cooperazione per la sicurezza che considera le attività di ciascun soggetto come tasselli di una stessa strategia condivisa, da mettere a fattor comune”.
Ciucci ha spiegato che la forte diminuzione dei dati dell’incidentalità dimostra che i risultati sono stati soddisfacenti. “I numeri forniti dall’ultima stima pubblicata dall’Istat e dall’Aci – ha ricordato – attestano che l’obiettivo europeo di ridurre il numero dei morti del 50% è stato raggiunto. Infatti, rispetto al 2001, il numero di morti è diminuito nel 2013 del 52,1%. Il trend positivo prosegue anche nel 2014, visto che secondo i dati della Polizia Stradale e dei Carabinieri, sulle autostrade dell’Anas (tra gennaio e maggio di quest’anno) si è registrata un’ulteriore riduzione degli incidenti mortali del 42 per cento”.
“Dobbiamo però non accontentarci di questi pur lusinghieri risultati – ha aggiunto il Presidente dell’Anas – e dobbiamo lavorare per aspirare ad una mortalità sulle strade italiane pari a zero. Qualcuno potrà giudicare questo obiettivo un’utopia, ma solo attraverso le utopie noi possiamo essere sicuri di poter modificare la realtà”.
Nel suo intervento il Presidente dell’Anas ha affermato che il primo settore di azione per l’innalzamento dei livelli di sicurezza stradale è legato al miglioramento della qualità infrastrutturale della rete. Per questo, dal 2006 a oggi l’Anas ha aperto al traffico oltre 1.380 km di strade e autostrade per un investimento di quasi 15 miliardi di euro e solo nel 2013 gli investimenti in nuove costruzioni e manutenzione straordinaria sono stati pari a circa 2,2 miliardi di euro.
Relativamente alle nuove opere, nel corso del 2013 l’Anas ha realizzato su tutto il territorio nazionale circa 140 nuovi km di strade e autostrade, ha avviato lavori per oltre 1 miliardo di euro e ultimato interventi per quasi 2,8 miliardi di euro.
Per la manutenzione della rete esistente, tra gli interventi infrastrutturali in corso per l’innalzamento della sicurezza rientrano: la risoluzione dei ‘punti neri’, che richiede un investimento nel tempo di oltre 500 milioni di euro; l’adeguamento di tutte le gallerie ai requisiti previsti dalla Direttiva europea del 2004, che richiede un impegno economico di oltre 2 miliardi di euro; la manutenzione straordinaria, con 507 interventi attivi o in fase di attivazione per un importo di oltre 820 milioni di euro.
Altro aspetto su cui si è soffermato il Presidente dell’Anas è il potenziamento delle strutture di esercizio, il miglioramento della capacità di prevenzione dei rischi e l’implementazione della tecnologia necessaria. L’Anas si è dotata di una rete di 20 Sale Operative Compartimentali, coordinate dalla Sala Operativa Nazionale, e di sistemi tecnologici all’avanguardia che attraverso 3.800 telecamere fisse e mobili, sensori di traffico, centraline meteo, 300 pannelli a messaggio variabile, hanno consentito di acquisire informazioni e dati in tempo reale per la gestione del traffico e l’informazione all’utenza.
“A partire da quest’estate – ha aggiunto Ciucci – è diventato pienamente operativo il sistema dei sensori Panama, una piattaforma innovativa per il rilevamento, il monitoraggio e l’analisi della mobilità sulla rete stradale nazionale e per lo studio dell’incidentalità e l’individuazione dei tratti a pericolosità più elevata”. Il sistema, con 1.030 postazioni installate lungo tutta la rete Anas, ha consentito di rilevare puntualmente il numero dei transiti su singole tratte stradali o autostradali, confrontandoli con i dati dello scorso anno.
In coincidenza dell’estate 2013 è stato esteso il sistema di controllo della velocità media e istantanea “Vergilius”, oltre che ad alcuni tratti della Domiziana, della Romea e dell’Aurelia, anche al tratto salernitano della nuova autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e alla Galleria “S. Maria di Pozzano”, della strada statale 145 “Sorrentina” (in provincia di Napoli). “Il Vergilius – ha spiegato Ciucci – ha funzionato da deterrente verso l’alta velocità, contribuendo a rendere il viaggio più sicuro. Infatti, nonostante gli alti volumi di circolazione registrati su queste arterie, pari globalmente a circa 6 milioni, il numero dei verbali emessi dalla Polizia Stradale dal 25 luglio al 31 agosto è stato di 15 mila. Una percentuale assai bassa di automobilisti, cioè, ha superato i limiti previsti”.
Il Presidente dell’Anas ha inoltre ricordato la pluralità di strumenti di infomobilità a disposizione dell’utenza tra cui il sito internet www.stradeanas.it, il servizio “VAI”, disponibile gratuitamente anche per Smartphone, i bollettini di previsione del traffico di Anas Tv e Radio Anas, il numero 841-148 ‘Pronto Anas’ per informazioni sull’intera rete Anas, la pagina Anas su Facebook e l’account @stradeanas su Twitter.
Passando al tema della sicurezza e cooperazione, Ciucci ha ricordato che la collaborazione tra l’Anas e la Polizia Stradale è ormai un fatto consolidato da molti anni. “La collaborazione si esplicita attraverso le numerose convenzioni tra l’Anas e la Polizia Stradale e si esprime attraverso il lavoro fianco a fianco negli organismi competenti, a partire da Viabilità Italia, ma anche su strada e attraverso la condivisione dei mezzi e delle tecnologie o degli spazi operativi, come avviene ad esempio in Lombardia e per il Grande Raccordo Anulare di Roma o la Salerno-Reggio Calabria”.