Al via Interalpes, progetto per l'intermodalità Italia-Francia
Saranno studiate modalità tecniche innovative per favorite i trasporti più compatibili con l'ambiente
Torino, 14 novembre 2011 - Trovare in tempi brevi soluzioni concrete per spostare il trasporto merci dalla strada alla ferrovia e favorire più in generale l’intermodalità E’ l’obiettivo di “Interalpes trasporto intermodale transalpino”, un progetto cofinanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia “ALCOTRA 2007 - 2013” che è stato presentato oggi a Torino e che vede la cooperazione di CAFI (Associazione della Conferenza delle Alpi Franco-Italiane) come capofila insieme a Confindustria Piemonte, Comité pour la Transalpine, Comitato Transpadana e Interprofessionnelle, operatore di Medef Rhone-Alpes.
L’iniziativa – è stato spiegato – prende forma dall’osservazione dei transiti lungo l’arco alpino italo–francese e dal fatto che ben l’85% di questi predilige ancora la strada ad altre vie di trasporto. “Con una migliore integrazione delle reti ferroviarie e dell’autotrasporto locale – hanno spiegato i partner di Interalpes - si potrebbe favorire una tipologia di mobilità sostenibile per il trasporto di merci, ma anche di persone, e ridurre l'isolamento delle comunità periferiche”. Il progetto riguarda, in particolare, il territorio piemontese e ronalpino attraverso il collegamento tra Torino e Lione; tenendo conto del fatto che ogni intervento infrastrutturale o di regolamentazione influisce sulla competitività tra modi di trasporto e tra itinerari alternativi, il progetto estende il terreno di studio anche ai valichi del Monte Bianco a Nord e di Ventimiglia a Sud.
Più in concreto, gli obiettivi specifici di Interalpes sono tre. Prima di tutto identificare le modalità operative e le soluzioni pratiche che potranno contribuire, a livello locale, allo sviluppo dell’intermodalità nel settore del trasporto merci. In secondo luogo, valutare l'opportunità di avviare soluzioni innovative per la regolamentazione e la gestione del traffico stradale di merci attraverso le Alpi: Infine, Interalpes prevede di fornire elementi di conoscenza che permettano di monitorare l'evoluzione del traffico stradale e determinare le prospettive del traffico di transito e di scambio sull’arco alpino e, più specificamente sul perimetro della frontiera franco-italiana. CAFI (di cui fanno parte sei dipartimenti francesi, la Regione Valle d'Aosta e le Province di Cuneo e Torino), attraverso il suo Laboratorio Trasporti, condurrà nei prossimi mesi l’analisi dei flussi di merci e passeggeri sulla frontiera franco-italiana, al fine di definire una proposta operativa per la costituzione dell’Osservatorio unificato franco-italiano delle merci e dei passeggeri. Supporterà inoltre i decisori locali attraverso l’elaborazione di proposte di misure concrete per il trasferimento di merci e passeggeri dalla strada (o dall'aria) a modi di trasporto meno inquinanti. Intanto, LTF ha reso noto lo scenario che potrebbe crearsi una volta resa operativa la Nuova Linea Torino Lione (NLTL).
L'entrata in funzione della nuova, infatti, linea potrebbe portare su treni il 55% delle merci, quota che scenderebbe al 26% senza la NLTL. Dopo il via libera da parte del Governo italiano uscente, nell’accordo italo-francese per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione è stato infine inserito un articolo riguardante la procedura “Démarche Grand Chantier”, che consentirà ricadute positive sul territorio della Valsusa: commesse per le imprese locali, utilizzo da parte del personale delle aziende appaltatrici delle strutture ricettive esistenti, utilizzo delle terre da scavo da parte delle amministrazioni locali.