Anas al lavoro per le gare di infrastrutture in Colombia
Il prossimo giugno saranno aggiudicate le prime quattro procedure
Roma, 25 marzo 2013 - Continua il lavoro di Anas nella Repubblica di Colombia. La società italiana, attraverso la propria controllata Anas International Enterprise S.p.A., ha cooperato nelle attività tecniche e di advisory per la preparazione delle prime gare pubbliche lanciate nell’ambito del grande piano infrastrutturale voluto dal governo di Bogotà.
I primi quattro bandi si chiuderanno entro giugno, essendo la fase di prequalifica ormai completata. Il governo colombiano conta di avviare oltre 20 gare entro il 2015 per realizzare il maxi-progetto noto come “Autopistas de la Prosperidad”.
Si tratta di interventi infrastrutturali per circa 760 chilometri di strade, con 100 gallerie e 700 ponti. Obiettivo collegare le regioni più remote del paese con l’area interna dove siede la capitale. A questo corpo centrale si agganciano connessioni e diramazioni per un totale complessivo di oltre ottomila chilometri di strade ed un valore finanziario di circa 25 miliardi di euro.
Una rete infrastrutturale moderna di cui ha bisogno il paese sudamericano, che segna una continua crescita, con un ricco Pil pro-capite di circa 10mila dollari, in positivo aumento del + 4,5% rispetto al 2012. Ciò in virtù soprattutto dell’export di materie prime (petrolio, carbone, gas). Ma il governo punta a ridurre tempi e costi del trasporto merci, soprattutto per le produzioni agricole e industriali, aumentandone la competitività nel mercato allargato con USA e Europa.
Per l'intero progetto di ammodernamento infrastrutturale, le autorità intendono destinare nel medio-lungo periodo 10,2 miliardi di dollari all'anno (circa il 3% del Pil) mentre per il lungo termine cercano di attrarre investitori con sufficiente capacità finanziaria per costruire e gestire in concessione le opere, secondo lo schema del project financing.
“Dunque, ci si attende che l'impresa costruttrice metta gran parte del finanziamento - ha dichiarato a Il Sole 24 Ore Gianni Bardini, l'ambasciatore italiano in Colombia - e poi recuperi grazie a concessioni di gestione dei pedaggi nell'arco di 30 anni. Un sistema poco compatibile con le modalità operative e le dimensioni di gran parte delle nostre imprese. Ma è chiaro - ha aggiunto l'ambasciatore a Bogotà - che per tutto ciò che riguarda la fornitura della cantieristica, la vendita di macchinari e di prodotti per l'urbanistica, anche molte piccole e medie imprese italiane possono trovare opportunità di business di medio-lungo periodo, pur senza vincere l'intero appalto di un lotto”.
Oltre alle strade, il governo punta a triplicare la lunghezza delle ferrovie in esercizio, aumentare del 100% la capacità cargo dei porti e del 50% quella del trasporto aereo.
Proprio perseguendo questo scopo, la Colombia ha adottato una legge sulla parternship pubblico-privato e ha creato l'Agenzia nazionale di infrastrutture (Ani) con il compito di supervisionare il settore delle grandi opere e fungere da stazione appaltante, con procedure snelle che puntano alla trasparenza. Al fianco dell’Ani sta il lavoro di Anas che, per quanto previsto nella commessa aggiudicatasi nel 2012, deve fornire l'assistenza nella fase di gara per l'individuazione dei concessionari.
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