Canale di Panama, si cerca l'accordo sulla nuova proposta di cofinanziamento
Sacyr-Salini: "speranze per una intesa"
Roma, 11 febbraio 2014- L’attenzione sulla disputa del Canale di Panama si è riaccesa in queste ore. Le negoziazioni continuano tra l’Autorità del Canale ed il consorzio italo-spagnolo guidato da Sacyr e Impregilo-Salini per trovare una soluzione alla copertura degli extra-costi di 1,6 miliardi di dollari che hanno bloccato i lavori.
L’Autorità ha comunicato la scorsa settimana il suo ‘ultimatum’ al Grupo Unidos por el Canal de Panama: trovare un accordo o il lavoro sarà assegnato ad un altro contraente. Il consorzio GUPC ha fatto sapere di nutrire “speranze per una intesa” dopo aver messo sul tavolo un nuovo piano di co-finanziamento, che non è stato reso pubblico e che “riflette gli sforzi di avvicinare la posizione dell’ACP”.
Dall’ACP è arrivata una contro-proposta che legherebbe il costruttore a specifiche tempistiche. Jorge Quijano, presidente dell’Autorità, nei giorni scorsi aveva dichiarato al Financial Times che in nessun modo si sarebbe potuti arrivare ad inaugurare il canale nel luglio 2015.
Intanto la scorsa settimana anche la BEI ha visitato il paese. La banca europea è tra i principali investitori della Autorità del Canale, avendo finanziato insieme ad altri organismi multilaterali 2,3 miliardi di dollari nel 2008. La visita è probabilmente servita ancora per trovare una mediazione.
Sarà questa la settimana del verdetto ‘prendere o lasciare’. Intanto per entrambe le parti resta in piedi l’arbitrato internazionale che deciderà chi alla fine pagherà i sovraccosti.