Cina, un Paese in costruzione

Roma, 6 marzo 2013 - Un viaggio tra le infrastrutture più moderne del mondo è il reportage di questa settimana de "El Pais Semanal" sulle grandi opere in Cina. Un paese in costruzione con treni, ponti e grattaceli futuristici che crescono a ritmo dell’alta velocità. L’obiettivo della Cina è quello di vincere la grande scommessa: diventare la super potenza della scienza e della tecnologia nel 2049, centenario della nascita della Repubblica Popolare cinese.
Il focus sulle infrastrutture del El Pais inizia dalla stazione ovest di Pechino, la più grande stazione ferroviaria dell’Asia. Costruita nel 1996, questa moderna cattedrale del trasporto ferroviario è diventata un terminal d’avanguardia in grado di accogliere milioni di passeggeri che entrano ed escono dalla capitale. Da qui parte la linea ferroviaria ad alta velocità più lunga del mondo: 2.298 chilometri di rete che collegano in 8 ore Pechino a Guanghou (Canton). Il treno, 16 carrozze bianche riconoscibili con le lettere CRH (China Railway High Speed), è un convoglio ferroviario ultra moderno, con servi di ristorazione e comfort altissimi anche in seconda classe. Il prezzo del biglietto per l’intera tratta è di circa 100 euro e in 15 minuti raggiunge la velocità di crociera di 308 chilometri l’ora.
La Cina ha incrementato negli ultimi anni la linea ad Alta Velocità con un ritmo sorprendente. In tempi record è stata realizzata la rete di ferrovie ad alta velocità di circa 13mila chilometri e che dovrebbero diventare 16mila entro il 2020. Per questo investimento il governo cinese si è affidato a partner stranieri, la francese Alstom, la tedesca Siemens e la giapponese Kawasaki. Questo sviluppo esponenziale non è stato privo di scandali, di casi di corruzione e tragici incidenti sul lavoro. L’incidente ferroviario del luglio del 2011 a Wenzhou, dove morirono 40 persone, costrinse il governo a rivedere, per ragioni di sicurezza, la velocità dell’Alta velocità e a ridurre l’andatura da 350 chilometri l’ora a 300.
Dopo aver attraverso campagne, provincie e centri industriali la China Railway High Speed entra nella città di Guangzhou o Canton, “la fabbrica del mondo”. Questa stazione, come quella di Pechino, ha un terminal plurifunzionale ultra moderno, con metal detector e controllo documenti. La città Guangzhou, 12 milioni di persone, ha subito una profonda rivoluzione in occasione dei Giochi Asiatici nel novembre 2010. Molte infrastrutture sono state modernizzate e a settembre di quello stesso anno fu inaugurata anche la Torre di Canton, la più alta del mondo fino a quando nel marzo del 2011 fu superata dalla Torre Skytree di Tokyo.
L'aeroporto internazionale di Guangzhou è il secondo aeroporto più trafficato della Cina, Pechino è il primo. Attualmente gestisce più di 40 milioni di passeggeri l'anno e il numero è in crescita. Prevedendo questo sviluppo, l’hub si sta ampliando e alla fine dei lavori, previsti nel 2015, l'aeroporto di Guangzhou sarà in grado di gestire 75 milioni di passeggeri annuali.
Un’altra opera pubblica d’avanguardia descritta dal reportage è il Ponte sulla baia di Hangzhou, nella provincia di Shangai. Un ponte “transoceanico” di 36 chilometri, il più lungo al mondo. Taglia la baia di Hangzhou e sorge in una delle tre aree marine che, sulla Terra, registrano la maggior forza e intensità delle maree e sono battute dai tifoni. Il che rende l’opera sorprendente. Il “gigante” mette in comunicazione diretta due città Jiaxing, vicina a Shanghai, e Ningbo nello Zhejiang, una delle Province che la riforma ha trasformato nel polmone manifatturiero della Repubblica Popolare. Il ponte risponde alla necessità di rendere più razionali gli scambi fra i distretti industriali e fra Shanghai e Ningbo. Prima la distanza fra le due metropoli era di 400 chilometri, ora è di 280. In termini di tempo significa che se prima erano necessarie sei ore adesso ne bastano due. Sei corsie, tre per senso di marcia, saranno centomila nel 2026, dicono gli esperti, i flussi di traffico di questa opera.
Lo sviluppo infrastrutturale è il volto di questa economia asiatica. In trent’anni il governo cinese ha costruito strade e stradine, autostrade e superstrade a un ritmo vertiginoso: un milione e cinquecentomila chilometri, oltre trenta volte la circonferenza del globo. Nessun Paese è riuscito a compiere un balzo del genere. Forse è stato un antico proverbio ha dettare l’agenda di Pechino: “Quando il treno suona, l’oro si accumula. Se desideri diventare ricco, prima devi costruire le strade”.