Francia, autotrasporto: ecotassa dei tir in ritardo, slittata al nuovo anno
L'avvio del sistema per il pedaggiamento dei mezzi pesanti rinviato a gennaio 2014
Roma, 29 agosto 2013 – Nel mese di agosto la “écotaxe poids lourds” è risuonata nelle pagine della stampa francese. La messa in opera e l’avvio del sistema che prevede il pedaggiamento dei mezzi pesanti nelle strade non in concessione è risultato alquanto caotico. Con le polemiche e le preoccupazioni del mondo dell’autotrasporto.
Per ricordare la vicenda, la cosiddetta éco-taxe è una tassa dovuta da tutti i veicoli di peso superiore a 3,5 tonnellate, francesi e stranieri, che si trovino a percorrere strade diverse da quelle a pedaggio. In pratica, si tratta di una rete composta da circa 10.000 Km di “strade nazionali” e circa 5.000 km di strade locali “a forte traffico”. La misura è stata introdotta dal Governo nel 2011 e l’entrata in vigore era prevista nel luglio 2013. Primo rinvio ad ottobre 2013 per permettere agli operatori del trasporto di completare le pratiche di registrazione. Ma il sistema è complesso e finora i camion registrati risultano solamente 10.000 sugli 800.000 stimati.
In realtà il ritardo viene da lontano. La legge non è piaciuta agli autotrasportatori francesi che da subito l’hanno contrastata, anche con ricorso alla Corte Costituzionale. E così le attività di registrazione son partite solamente nel luglio scorso. Come funziona il sistema? Le imprese devono obbligatoriamente registrare i propri tir per ricevere poi da Ecomouv (la società responsabile di istallare e gestire i sistemi per il prelevamento della tassa) la “scatola nera” di geolocalizzazione che sarà in grado di stabilire l’importo esatto dovuto per le strade percorse.
Il costo della tassa non sarà a carico delle imprese ma dei loro clienti. E anche questo principio è discusso dagli operatori: è probabile che le PMI del settore faranno in modo di evitare ai clienti un aumento sulla fattura per non perderli, col risultato di un aumento dei costi su strutture finanziariamente già fragili. Ed è ancora difficile stabilire un budget esatto per questo nuovo fardello, la carta stradale soggetta a pedaggio è suscettibile ad oggi di ulteriori sviluppi.
Per di più alcuni operatori potrebbero scegliere di immettere il traffico pesante sulle strade più piccole attraverso i paesi, portando al risultato opposto (anche in termini ambientali) di quanto era nell’obiettivo della legge.
Legge che prevede con la nuova tassa un introito di 1,2 miliardi di euro per anno, di cui 750 milioni per lo Stato, tra 150 e 200 milioni per gli enti locali e circa 250 milioni per ripagare l’investimento (800 milioni) di Ecomouv, il consorzio italo-francese guidato da Autostrade con l’operatore tlc SFR, le ferrovie della SNCF, il consulente Steria e il gruppo elettronico Thalès.
La Federazione nazionale degli autotrasportatori - FNTR - accusa che ad oggi son tutti in ritardo, il dispositivo di registrazione e istallazione da parte di Ecomouv è complesso, la formazione dei conducenti non è partita, l’equipaggiamento dei veicoli non è terminato. E nei giorni scorsi ha chiesto un nuovo rinvio.
Immediata la risposta del ministero delle Infrastrutture: “nessun rinvio”. Mentre Ecomouv ha assicurato di aver messo in campo il doppio degli addetti - 300 persone - per concludere le operazioni nei tempi.
Ma secondo quanto appreso oggi da Le Figaro lo slittamento a gennaio 2014 è ormai sicuro.