Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Inghilterra: il Governo pensa al pedaggio autostradale

I critici avvisano: solo più traffico per evitare il pagamento

Roma, 13 febbraio 2013 - Fino ad oggi chi sceglieva l’auto per viaggiare in Inghilterra non doveva metter mano al portafoglio per pagare le autostrade. Ma le cose potrebbero cambiare. Per quanto riferito dal Sunday Times nei giorni scorsi, il governo inglese sta valutando l’ipotesi di inserire un sistema di pedaggiamento sulla sua rete stradale.

Il sistema nazionale si compone di Motorways (nella segnaletica indicate con la lettera M ed il numero) e di superstrade classificate “A” e “B” in base alla rilevanza. Tutto il sistema è gratuito, ad eccezione di alcune opere specifiche, ponti o tunnel, dove si paga un pedaggio.

La gestione della rete nazionale è affidata alla Highways Agency - dal 1994 braccio operativo del Dipartimento per i Trasporti - che segue esercizio, manutenzione e sviluppo di oltre 6.900 km di strade. Altri chilometri di infrastrutture regionali, che coprono capillarmente il territorio inglese, sono sotto il controllo delle autorità locali.

Nonostante la lunghezza del sistema nazionale in km rappresenti solo il 2% di tutte le strade inglesi, su questa rete viaggia un terzo del traffico globale in base alla distanza coperta. Significativamente, il trasporto di beni con veicoli pesanti avviene per due terzi del chilometraggio totale su questo sistema infrastrutturale, che costituisce l’ossatura strategica dell’economia del paese.

Ma quegli stessi utenti potrebbero essere costretti a pagare un pedaggio annuale, secondo quanto al vaglio del Governo. Il nuovo onere potrebbe riguardare autostrade, superstrade e due-corsie fino a 19.000 km di infrastrutture esistenti. Le nuove entrate, per miliardi di sterline, potrebbero essere reinvestite nella gestione, manutenzione e costruzione di nuove strade da pagare a concessionari privati.

Il sistema a cui il Governo sembra volgere è quello del bollino autostradale, noto come “vignetta” ed in uso in diversi paesi europei, un contrassegno adesivo di avvenuto pagamento del pedaggio. L’importo, al contrario di quello riscosso tramite barriere e caselli, viene calcolato non in base ai km effettivamente percorsi ma in base al periodo di validità (settimana, mese, anno) nel quale l'utente può percorrere le strade senza limitazioni chilometriche.

Funzionari del Ministero dei Trasporti e del Tesoro stanno lavorando per trovare la formula che sia accettabile per le imprese private e per gli automobilisti. Per quanto appreso dal Sunday Times, un piano valutato alla fine del 2012 prevedeva un forfettario annuo di 150 sterline per l'accesso alla rete stradale principale. Il costo sarebbe stato in parte compensato da un taglio sulla tassa di circolazione.

Questa ipotesi risulta però esser stata respinta, perché si temeva una reazione degli automobilisti già colpiti dall’aumento dei costi del carburante. Inoltre, il peso maggiore sarebbe caduto sui conducenti più “verdi”. Le autovetture eco compatibili non avrebbero beneficiato di alcuna riduzione della tassa di circolazione, che per la categoria è già fissata al minimo, se non completamente nulla.

Sono quindi allo studio tecnologie più sofisticate per la riscossione del pedaggio, compresa la possibilità di un prelievo legato alle emissioni di CO2 o al peso dei veicoli. L’avviso generale è quello di tentare una soluzione che possa adeguare il pedaggio al diverso utilizzo della strada.

Edmund King, presidente della Automobile Association (la nostra ACI), ha apostrofato il piano come “tassa elettorale su ruote”, aggiungendo che: “Gli utenti già pagano accise sui carburanti, imposte sul veicolo, pedaggi su alcune strade e ponti; un costo ulteriore per l’ingresso alla rete viaria è fondamentalmente una tassa aggiuntiva”.

I critici, da parte loro, mettono in guardia: il pedaggio per autostrade e superstrade porterà solo più traffico nelle strade regionali, perché gli utenti eviteranno quelle a pagamento.

Manuela Zucchini

  "Motorway entry fee plan is 'poll tax on wheels'", Sunday Times

  Highways Agency, sito web ufficiale

  "La pratica del pedaggio si diffonde in Europa"