Turchia: Astaldi sul Bosforo, via al ponte di Istanbul
La commessa per il terzo collegamento tra Europa e Asia vale 2 miliardi
Roma, 30 maggio 2013 - Non è un caso se proprio ieri la Turchia ha inaugurato i lavori del terzo ponte sul Bosforo, l'opera italo-turca firmata Astaldi che collegherà l'Europa all'Asia. Una data simbolica: il 29 maggio di 560 anni fa cadeva Costantinopoli. Oppure, come ha spiegato con manifesto orgoglio il primo ministro Recep Tayyip Erdogan durante la cerimonia con banda ottomana (accompagnava l'esercito in guerra) e preghiera, Istanbul veniva conquistata dal sultano Maometto II. Punti di vista.
Ma per la Turchia la costruzione del terzo ponte sul Bosforo, che come ha annunciato sul palco il presidente turco Abdullah Gul sarà intitolato a Selim (padre di Solimano Il Magnifico), rappresenta una tappa fondamentale sulla strada dello sviluppo del Paese, che a differenza del resto d'Europa (Germania a parte) continua a crescere al punto da aver guadagnato di recente il livello di «investment grade» da Moody's e Fitch.
Un mercato importante per il Made in Italy: se nel 2006 le aziende italiane presenti erano meno di 500, all'inizio di quest'anno hanno superato il migliaio. Astaldi si è aggiudicata l'opera da 2,5 miliardi di dollari (quasi 2 miliardi di euro) in cordata con il gruppo turco Ictas. Prevede la costruzione di un ponte sospeso e strallato insieme (per intenderci come quello di Brooklyn), lungo 1.400 metri e posizionato più a nord rispetto ai due già esistenti, più la realizzazione di 160 chilometri di collegamenti autostradali. Il ponte ospiterà quattro corsie auto per direzione e al centro la linea ferroviaria per l'alta velocità. Il progetto, criticato dagli ambientalisti che temono la cementificazione dell'area, ha l'obiettivo di decongestionare il traffico e creare un corridoio per merci e persone che da Ankara va verso la Grecia.
La durata della concessione è di dieci anni inclusi i tre previsti per la costruzione. Anche se con un fuori programma ieri Erdogan ha invitato sul palco il presidente del gruppo italiano, Paolo Astaldi, e il numero uno del consorzio Ibrahim Gegen, oltre ai rappresentanti del subcontractor Hyundai, per «rinegoziare i tempi di consegna: due anni, termine dei lavori per il 29 maggio del 2015» (anno delle elezioni politiche).
Il Terzo ponte è uno dei lavori che Astaldi, impegnato in 25 Paesi, sta portando avanti in Turchia. A fine anno consegnerà l'Halic Bridge sul Corno d'Oro (progetto da 165 milioni di euro), che collega Topkapi a Galata e su cui passerà la nuova linea metropolitana di Istanbul, mentre sono in costruzione gli oltre 400 chilometri dell'autostrada Gebze-Orhangazi-Izmir dal nord della Turchia al Mar Egeo (4,3 miliardi di euro). Inoltre il gruppo ha costruito e ora sta gestendo l'aeroporto di Bodrum e farà parte del consorzio che realizzerà il polo ospedaliero di Etlik ad Ankara, uno dei più grandi d'Europa con 3.200 posti letto.
«Non bisogna però pensare che sia facile entrare in questo mercato - spiega Paolo Astaldi -. Noi siamo in Turchia da 28 anni. La competizione all'estero è forte ma dove si basa sulla qualità e non solo sul prezzo le imprese italiane si impongono. E quando un grande gruppo va all'estero offre anche un'opportunità alle aziende più piccole, come progettisti, appaltatori e fornitori, che possono entrare in un nuovo Paese in modo più protetto».
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