UE, Reti Ten: Riunione tecnica a Bruxelles per Corridoio 1
Bruxelles, 21 settembre 2011 - Ecco perché vogliono tagliare il Corridoio Berlino-Palermo. Nell'incontro di ieri a Bruxelles la delegazione siciliana e calabrese si è scontrata con una visione tecnocratica dei Corridoi europei. Il principio del commissario ai trasporti Kallas è che queste direttrici europee debbono essere indirizzate in aree già infrastrutturate e che abbiano un milione di abitanti, che siano capitali nazionali o che abbiano un hub portuale dal traffico elevato. E siccome Sicilia e Calabria non hanno questi requisiti, allora verrebbero tagliate fuori.
Da qui l'ipotesi, soltanto iniziale, di tagliare il Corridoio all'altezza di Napoli per dirottare l'alta capacità ferroviaria verso l'Adriatico e i porti di Bari e Taranto che insieme fanno hub. A questo punto la delegazione meridionale ha fatto presente che l'area metropolitana di Palermo supera il milione di abitanti, che lavori si stanno facendo sulle ferrovie in Sicilia, soprattutto nella zona di Palermo, il progetto della Catania-Palermo e della velocizzazione della Siracusa-Catania-Messina, e infine il fatto che tra un anno cominceranno i lavori per il Ponte che collegherà al Sicilia (cinque milioni di abitanti) al Continente. Tra l'altro l'alta capacità Berlino-Palermo darebbe respiro al porto di Gioia Tauro che è agonizzante non potendo contare su una ferrovia celere. Già molte compagnie se ne sono andate. E se morisse Gioia Tauro morirebbe un quarto dell'economia della provincia di Reggio Calabria. Al tavolo delle discussione c'erano anche i rappresentati del ministero delle Infrastrutture e del gruppo Ferrovie, i quali in questa occasione hanno difeso con determinazione il Corridoio Berlino-Palermo.
Dall'altro lato del tavolo c'erano il dirigente degli investimenti strategici Harald Ruijters e Desiderée Olen, una signora cinese sposata a un filandese. La Olen, guarda caso, è dell'isola di Hainan, la prima che tre anni fa mandò una delegazione in Sicilia. Quindi dovremmo aver trovato un'amica importante. In sostanza i supertecnici del commissario Kallas si sono resi conto che toccare il Corridoio Berlino-Palermo privilegiando solo le aree già sviluppate sarebbe uno sbaglio politico e sociale perché bloccherebbe fino al 2020 le prospettive di sviluppo della Sicilia. Il capo della delegazione siciliana Francesco Attaguile ha commentato: «Abbiamo fatto tutto il possibile per far valere le nostre buone ragioni e debbo dire che la delegazione italiana nel suo complesso ha sostenuto le nostre tesi. Entro 48 ore ci siamo impegnati a inviare a Bruxelles la documentazione dei lavori che si stanno facendo in Sicilia». Le prossime tappe sono un nuovo confronto tecnico il 30 settembre a Bruxelles, che sarà preceduto da colloqui dei funzionari regionali al ministero delle Infrastrutture, e poi il 19 ottobre la riunione della commissione trasporti europei dove si metterà a punto la proposta che poi dovrà essere «condivisa» dal Parlamento europeo e dal consiglio dei primi ministri dei 27.
La cosa strana di cui accennavo all'inizio riguarda un colloquio di Attaguile con il vicepresidente europeo Antonio Tajani, il quale avrebbe ribadito: «Le indicazioni a Bruxelles le fornisce il nostro ministero delle Infrastrutture». E Tajani è stato commissario ai trasporti fino allo scorso dicembre e conosce bene la situazione. A questo punto nasce un'ipotesi, cioè forse all'inizio il ministero delle Infrastrutture ha puntato essenzialmente sul Corridoio che porta a Napoli-Bari-Taranto e dopo che c'è stata una sollevazione hanno deciso di sostenere la tratta Berlino-Palermo
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