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Briciole di pane

Inquinamento, l'Europarlamento fissa a 147 g/Km il target di emissioni dei piccoli furgoni

La quota rappresenta una media, le aziende dovranno quindi bilanciare nuove e vecchie produzioni

Bruxelles, 6 novembre 2013 - Il Parlamento europeo spinge per avere sulle nostra strade veicoli meno inquinanti. Secondo un progetto di legge approvato dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo, il limite di emissione di Co2 per i nuovi veicoli commerciali leggeri venduti nell'Ue deve essere ridotta dai 203 g/km di oggi a 175 g/ km dopo il 2017 e infine a 147 g/ km entro il 2020. Il testo, già informalmente concordato con i ministri dell'Ue, spiana anche la strada al raggiungimento di ulteriori riduzioni dopo il 2020, e prevede l'introduzione di un nuovo protocollo di test sui veicoli. Si tratta del secondo passo dopo l'introduzione di quote di emissioni per le automobili concordate quest'estate.


“Abbiamo avuto cura di mantenere questo obiettivo nel corso dei negoziati” iniziati due anni fa, ha detto il relatore Holger Krahmer (Alde). L'eurodeputato tedesco ha spiegato che “non abbiamo introdotto un obiettivo post-2020” perché sta alla Commissione europea il compito di “fornire un nuovo obiettivo dopo aver condotto una valutazione d'impatto”.


I 147g/km come obiettivo 2020 rappresenta la media delle emissioni massime autorizzate nell'Ue per i produttori di furgoni fino a 2.610 tonnellate a vuoto e 3,5 tonnellate a pieno carico. Questo limite si applicherà solo ai produttori che producono più di mille veicoli l'anno. Essendo una media le aziende saranno quindi tenute a produrre, oltre ai veicoli più vecchi, più pesanti o più inquinanti, modelli abbastanza puliti per raggiungere un “equilibrio” complessivo sui 147 g/km. Per chi non lo farà saranno previste delle sanzioni.


Per raggiungere questo target i produttori potranno fare affidamento su un sistema di “super crediti”, che darà più peso ai veicoli che emettono meno di 50 g/km di anidride carbonica. Questo sistema, che è già esistente, non sarà però rinnovato e scadrà nel 2018.


Il deputati hanno anche rilevato alcune lacune nei test ambientali che vengono messi in atto adesso (il New European Driving Cycle), test non del tutto affidabili che i produttori hanno sfruttato per attestare consumi ed emissioni che in realtà poi non erano gli stessi che venivano effettivamente realizzati nelle normali condizioni di guida quotidiane. I deputati hanno chiesto quindi che il protocollo attuale venga al più presto sostituito con la nuova World Light Duty Test Procedure (WLTP) definita dalle Nazioni Unite. Nei negoziati, sono riusciti a strappare un impegno della Commissione europea per cercare di far entrare la WLTP in vigore il primo gennaio 2017. Il voto definitivo del testo è atteso nella Plenaria di gennaio.
 

Lorenzo Robustelli

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