Mobilità e regole, l'Ue armonizza le pratiche di revisione dei veicoli
Sarà più facile immatricolare un mezzo in un altro Stato e più difficile aggirare i controlli
Bruxelles, 11 marzo 2014 - Si va verso un'armonizzazione a livello comunitario delle pratiche di revisioni dei veicoli. Il Parlamento europeo ha approvato l'aggiornamento delle regole che fissano nuovi standard minimi comuni in tutta l'Unione europea sui test dei veicoli e sulla formazione degli ispettori. Secondo la nuova legislazione, che ora attende solo il via libera del Consiglio, almeno il 5% dei veicoli commerciali presenti sulle strade nell'Unione europea dovrà essere oggetto di controlli. “Tuttavia gli Stati membri con standard più elevati avranno il diritto a imporre norme più severe” ha spiegato il relatore Werner Kuhn (Ppe).
Innanzitutto con le nuove regole sarà più facile reimmatricolare un veicolo in un altro Paese membro poiché gli Stati saranno obbligati a riconoscere un certificato di revisione valido rilasciato in un'altra nazione. “Ciò significa che non ci saranno costi extra quando si cambierà Stato o proprietario”, e che “grazie al maggiore uso di banche dati elettroniche sarà più facile controllare se il test effettuato è valido e il veicolo è autorizzato a circolare, migliorando così la sicurezza sulle strade” ha dichiarato l'altra relatrice, Vilja Savisaar-Toomast (Alde). Si miglioreranno poi i sistemi per rilevare le frodi nei contachilometri, includendo un test apposito e prevedendo pene più severe per chi tenta di imbrogliare.
Rispetto al testo iniziale proposto dalla Commissione europea, che chiedeva regole comuni sui test per i motocicli e ciclomotori di tutte le cilindrate, il compromesso raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento stabilisce che solo i motocicli con motore superiori ai 125 cavalli saranno soggetti a ispezioni obbligatorie, e soltanto dal 2022 in poi. Agli Stati membri sarà data la possibilità di esentarli se sono state messe in atto misure alternative efficaci per la sicurezza stradale per i veicoli a due o tre ruote.
Le nuove regole impongono, infine, agli Stati membri di utilizzare sistemi di classificazione del rischio al fine di individuare le fabbriche i cui veicoli hanno un record negativo nel campo della sicurezza e ridurre così l'onere amministrativo per quelle che hanno invece ottenuto buoni risultati.
“Entro il 2019 – ha affermato Olga Sehnalova (S&D) - gli Stati membri dell'Ue dovranno introdurre un sistema di classificazione del rischio che consentirà agli operatori del trasporto che mantengono il loro parco veicoli commerciali in una buone condizioni di doverli sottoporre a verifica meno spesso”.