Torino-Lione, niente è perduto
Kallas: finanziamenti con i cantieri entro giugno
Milano, 1 giugno 2011 - Non è ancora detta l'ultima parola per la Tav Torino-Lione. I finanziamenti comunitari non sono ancora persi. È quanto ha fatto sapere ieri l'eurocommissario ai trasporti della Ue, Sim Kallas, affermando che il termine ultimo per l'apertura dei cantieri in Val di Susa è stato fissato alla fine di giugno. Se per quella data non saranno stati fatti progressi verso l'avvio dell'opera allora l'Italia e la Francia perderanno i fondi. Entrambi i paesi perché per ottenere il finanziamento di 667 milioni è necessario stipulare un nuovo contratto bilaterale tra Italia e Francia. Intanto, ieri, in Val di Susa, i sindacalisti della Cisl sono scesi in campo per difendere i lavoratori dei cantieri dalle Tav dalla manifestazione dei No Tav contrari da sempre alla realizzazione dell'opera e che da una settimana hanno inscenato manifestazioni di protesta con l'obiettivo dichiarato di non fare aprire i cantieri e di far perdere, di conseguenza i finanziamenti comunitari all'Italia. Scopo: cancellare per sempre l'opera ferroviaria ad alta velocità con un tunnel sotto le Alpi. Oltre mille edili presenti ieri alla manifestazione. Il segretario generale Pesenti, che sosteneva che ieri scadevano i termini per i finanziamenti Ue. «Siamo qui per difendere la libertà delle persone che hanno il diritto di andare a lavorare, ma anche la libertà di tutti», detto Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl, nel corso della manifestazione a Susa, in provincia di Torino, organizzata dopo gli incidenti dei giorni scorsi, quando un gruppo di manifestanti ha impedito, anche con il lancio di pietre, il passaggio degli operai che si recavano sul cantiere della Tav. Al presidio, organizzato dalle Filca nazionale, del Piemonte e di Torino, partecipano oltre un migliaio di edili, provenienti anche da Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. « Queste forme di violenza ci preoccupano», ha detto Pesenti. «La storia del passato ci ha insegnato che se queste violenze non vengono subito frenate, possono diventare incontenibili e arrecare gravi danni al Paese. L'Italia ha un bisogno disperato di un progetto che ne rilanci l'economia, ma per la crescita ci vogliono le infrastrutture. Per realizzarle, però, è necessario anche il coinvolgimento delle comunità interessate, perché riteniamo che lo sviluppo debba essere per tutti e nel benessere di tutti. La Filca-Cisl, ha concluso, vuole continuare ad essere tra i protagonisti del futuro del Paese, e chiediamo anche alle altre forze sociali di impegnarsi per lo sviluppo, la legalità, la sicurezza nei cantieri».