Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Torino-Lione, sale ancora la tensione attorno al cantiere

Scoperta addirittura una catapulta vicino alla sede dei lavori

Torino, 13 settembre 2011 - Sale nuovamente la tensione attorno al primo vero cantiere della Nuova Linea Torino Lione (NLTL), mentre la Comunità Montana Valsusa chiede un incontro alla Commissione Ue per illustrare – è stato spiegato da Sandro Plano, Presidente della Comunità – “le ragioni della nostra opposizione”. Intanto, i lavori al cantiere di Chiomonte – da dove presto partirà l’unica discenderia prevista in Italia che, una volta completata, servirà da galleria di servizio al tunnel di base – continuano alacremente dopo un ulteriore ampliamento della superficie occupata dai macchinari e della strutture. Tutto mentre si avvicina la data (dovrebbe essere entro settembre) per la firma del nuovo trattato fra Italia e Francia sulla ripartizione dei costi dell’opera per la parte transazionale.

La Comunità Montana ha – come si è detto – inviato una lettera al vice presidente della Commissione europea, Siim Kallas, al coordinatore Ten-T Laurens Jan Brinkhorsted e al coordinatore del progetto, De'sire'e Oen. “Solo con il dialogo tra le istituzioni – viene scritto nel testo -, riteniamo sia possibile affrontare le gravi problematiche che stiamo vivendo”. Plano ricorda anche che la “maggioranza dei Comuni interessati dal tracciato ha sempre esposto critiche sul progetto che presenta scenari di elevato impatto per la popolazione e per l'ambiente della Valle di Susa”. Il vertice della Comunità, poi, ribadisce l’esistenza di una “concreta situazione di rischio sociale e ambientale”.

Ma i problemi dell’avvio della NLTL sembrano altri, soprattutto legati all’ordine pubblico. Dopo i bengala e i mortai artigianali, infatti, nelle ultime ore è stata ritrovata, nei boschi adiacenti il cantiere, addirittura una catapulta del peso di due quintali, che sarebbe stata in grado di lanciare pietre di grandi dimensioni, dotata di un anello di circa 50 centimetri. Una vera “macchina da guerra” in grado, è stato valutato dalle forze dell’ordine, di provocare gravi danni alla persone e alle cose. Si tratta della prova della veridicità delle affermazioni del ministro dell’Interno Roberto Maroni che sabato 10 settembre, parlando delle manifestazioni NoTav, aveva spiegato: “Quando si prendono le bombe carta, le molotov, i massi da lanciare addosso a poliziotti e carabinieri si ha intenzione di uccidere”. E, sempre in questi giorni, sono state arrestate due persone a seguito degli scontri attorno alla recinzione del cantiere di Chiomonte; arresti che sono già stati convalidati.

Andrea Zaghi

  Torino-Lione, in vista accordo sui costi fra Italia e Francia