Trasporto su strada, l'UE viaggia verso un'ulteriore liberalizzazione del settore
Nel 2013 la Commissione realizzerà una relazione sulla situazione del mercato dell'autotrasporto
Roma, 1° marzo 2012 – Si sta concretizzando l’ipotesi di un’ulteriore liberalizzazione del trasporto su strada all’interno dell’Unione europea. Martedì 28 febbraio si è svolta a Bruxelles un’audizione pubblica della Commissione europea con i soggetti coinvolti nelle attività di autotrasporto. Obiettivo dell’incontro, raccogliere le prime informazioni per la realizzazione di una relazione che valuterà la situazione del mercato dei trasporti su strada. Come stabilito dal regolamento 1072/2009, il documento dovrà essere redatto dalla Commissione nel 2013, al fine di determinare se esistono le condizioni per una maggiore apertura del mercato: in caso di un riscontro positivo, sarà accompagnato da una proposta legislativa.
Situazione attuale e regolamento del trasporto su strada
Il cabotaggio, ossia la fornitura delle operazioni nazionali di trasporto su strada da trasportatori immatricolati in un altro Stato membro, rappresenta ancora solo una piccola parte (il 2%) del totale delle attività di trasporto merci su strada nell'Unione europea. Bisogna però sottolineare che le attività di cabotaggio sono in crescita: nel 2010, le tonnellate-km (il prodotto delle tonnellate utili trasportate per i km percorsi) generate da vettori dell'UE in operazioni di cabotaggio hanno registrato una crescita del 17% rispetto al 2009. Inoltre, nota la Commissione, se il quadro normativo dovesse consentirlo, c'è un potenziale di ulteriore crescita.
All’interno dell’Unione, le restrizioni riguardanti la fornitura di servizi internazionali di trasporto su strada sono state gradualmente abbandonate, ma esistono ancora dei limiti alla fornitura delle operazioni di cabotaggio, che rientrano nell'ambito di applicazione del regolamento 1072/2009. Secondo queste regole, che sono state applicate dal maggio 2010, un operatore può effettuare fino a tre trasporti di cabotaggio entro sette giorni dopo lo sbarco di un trasporto internazionale.
L’obiettivo della Commissione è costituire uno spazio unico europeo dei trasporti, con regole armonizzate e in cui le restrizioni sulle attività di operatori non residenti siano minime, se non completamente eliminate. L’idea è che un’organizzazione di questo tipo sarebbe d’aiuto non solo al settore dei trasporti, in tutte le sue modalità, ma anche all'economia europea nel suo complesso. Del resto, nel comunicato pubblicato sul sito della Commissione stessa si ricorda che una delle 40 azioni previste nel Libro bianco 2011 per ottenere uno spazio unico europeo dei trasporti è la revisione delle norme sull'accesso al mercato interno dei trasporti su strada.
I possibili benefici di un’ulteriore apertura del mercato
La Commissione dovrà analizzare se alcuni aspetti quali l'effettiva efficacia dei controlli, le condizioni di lavoro nel settore e il rafforzamento delle regole sociali hanno registrato progressi tali da consentire un'ulteriore apertura del mercato. Infatti, sebbene i benefici potenziali siano significativi, bisogna considerare che tra gli Stati membri esistono ancora delle disparità nell'applicazione effettiva delle norme relative alle condizioni di lavoro. L’idea della Commissione, però, è che l'apertura del mercato deve andare di pari passo con adeguate condizioni di lavoro.
Scendendo nel dettaglio dei benefici attesi, la Commissione segnala che l’allentamento delle norme relative al cabotaggio e al mercato interno del trasporto su strada permetterebbe ai trasportatori di ottimizzare la gestione della flotta e dei carichi. Nel 2010, all’interno della UE quasi un quarto dell’indice veicoli-km relativo ai mezzi pesanti era rappresentato da veicoli vuoti. I limiti previsti dalle regole attuali determinano un tale scenario, in cui un elevato numero di camion in Europa viaggiano solo parzialmente carichi o addirittura vuoti. Come nota la Commissione, questo fatto contrasta con “l'obiettivo di un settore del trasporto stradale efficiente sotto l’aspetto delle risorse” e con “i bisogni di un sistema europeo di trasporto e logistica efficiente”, che sono aspetti fondamentali per la competitività dell’economia europea. In particolare, fornendo ai trasportatori nazionali un vantaggio competitivo sui propri mercati, si distorce la concorrenza nel mercato interno. Sarà la relazione della Commissione a stabilire se i tempi sono maturi per cambiare le regole.