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Briciole di pane

Carrelli elevatori. A volte ritornano, su strada

Le novità della normativa di settore

Roma, 24 febbraio 2014 - Ne avevamo parlato lo scorso giugno, sempre su queste colonne (vedi link sotto per leggere l’articolo). Quando emerse, con chiarezza, che la normativa allora vigente non consentiva ai carrelli elevatori (a meno che, s’intende, non fossero immatricolati) di stare su strada. Neppure in maniera del tutto saltuaria. Più circolari ministeriali, a vari livelli, segnalarono questo divieto; non privo di serie implicazioni, anche dal punto di vista della responsabilità in caso di incidente.
I “muletti”, insomma, parevano destinati a rimanere confinati entro i piazzali aziendali. Ma, nel giro di pochi mesi, il quadro di riferimento si è capovolto. Diversi interventi di Confindustria verso il decisore politico, condotti, va detto, pienamente alla luce del sole, hanno posto l’accento sui rilevanti problemi creatisi nella quotidiana gestione delle attività d’impresa laddove, come spesso capita, tra un magazzino e l’altro corra la pubblica via. Così, il Decreto Destinazione Italia (D.L. n. 145 del 23 dicembre 2013) ha aggiunto, all’art. 114 del Codice della Strada, un comma 2-bis, ai sensi del quale le prescrizioni sull’immatricolazione non si applicano ai carrelli elevatori “qualora circolino su strada per brevi e saltuari spostamenti a vuoto o a carico. Con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono stabilite le relative prescrizioni tecniche per l’immissione in circolazione”.
Il Decreto è stato prontamente emanato, il 14 gennaio 2014, prot. n. 752 della Direzione Generale per la Motorizzazione. Chiarisce a quali condizioni i “muletti”, non immatricolati e sprovvisti di carta di circolazione in quanto destinati ad operare prevalentemente all’interno degli stabilimenti produttivi, possano effettuare su strada, saltuariamente, brevi tragitti. Tanto per dirne qualcuna: velocità non superiore a 10 km/h, dotazione dei dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione previsti per le macchine operatrici, apposizione di pannelli retroriflettenti a strisce bianche e rosse e di almeno uno specchietto retrovisore, presenza di un sistema di frenatura agente su almeno un asse.
Si tratta, certo, di una vicenda assai settoriale. Ma che ci evidenzia un assunto di fondo: è difficilissimo, se non impossibile, “togliere qualcosa” dalla strada. Perché questa rappresenta, di per sé, un formidabile collettore di soluzioni logistiche. Nessun’altra infrastruttura trasportistica è altrettanto capillare, versatile, elastica. Su strada possono trovare soddisfazione, pressoché simultaneamente e con la massima libertà, esigenze di macro-spostamenti (basti pensare ai trasporti eccezionali) e bisogni di micro-movimentazione (come, appunto, i carrelli di cui si è appena detto). Solo la strada sa essere così recettiva. E il proprietario-gestore ha, quale imperativo, sfidante compito, quello di salvaguardare questa sua straordinaria caratteristica, pur nel rispetto del diritto e della sicurezza degli altri utenti.
 

Carlo Sgandurra

  Sicurezza stradale, strada off limits per i carrelli elevatori