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Briciole di pane

Rapporto Aci-Censis: italiani si confermano popolo di automobilisti

L'auto risulta il mezzo preferito per il 90,4% delle persone

Roma, 21 dicembre 2010 - Gli italiani si confermano un popolo di automobilisti, fortemente legati alla propria vettura che guidano alla prima occasione, ma costretti dalla congiuntura economica a ridurne l'uso complessivo. E' soprattutto il costo della benzina ritenuto troppo alto ad alimentare un assurdo paradosso: per gli spostamenti più brevi - soprattutto in ambito urbano - non si rinuncia all'auto, mentre per le lunghe percorrenze si predilige il mezzo pubblico. Così facendo, le famiglie riescono a ridurre la spesa per la gestione della vettura (-3% rispetto al 2009, per un totale di 3.191 euro). E' quanto emerge dall'XVIII Rapporto Aci-Censis "Automobile 2010" presentato oggi a Roma dall'Automobile Club d'Italia, dal presidente dell'Aci Enrico Gelpi e dal presidente della Fondazione Censis Giuseppe De Rita.

L'auto comunque risulta il mezzo preferito per il 90,4% delle persone. Cresce il numero medio dei giorni d'uso in una settimana, inclusi i festivi, 5,1 rispetto ai 4,9 del 2009; cresce il numero medio degli spostamenti giornalieri, soprattutto feriali con 4,1 rispetto ai 3,4 del 2009; cresce il numero medio degli spostamenti inferiori a un chilometro (nei giorni feriali 0,6 e nei festivi 0,4 rispetto agli 0,2 del 2009). Ma della macchina si può anche fare a meno: il 26,6% ne riduce l'uso, aumenta il ricorso ai mezzi pubblici (49,5% rispetto al 41,2% nel 2009) e cresce anche l'utilizzo delle due ruote, sia moto/scooter (17,9% rispetto al 14,9% del 2007) che bici (18,7% rispetto al 13,7% del 2007). Il trasporto pubblico poi "conquista" di più gli uomini, 31% rispetto al 19,2% del 2007. Gli uomini preferiscono anche le due ruote (25,5% rispetto al 19,7% del 2007) mentre le donne utilizzano di più l'auto con un +2,1% rispetto al 2007. Ma nonostante il ricorso a bus e metro sia notevolmente incrementato, permane una percentuale molto alta (49,8% in crescita rispetto al 44% del 2007) di automobilisti che non sarebbe indotta da nessun tipo di iniziativa a servirsi dei mezzi pubblici.

Tra le azioni che potrebbero invertire questa linea di tendenza emergono: corse più frequenti (24,5%), orari migliori (12%); maggior numero dei parcheggi di scambio (7,1%) contributi su biglietti e abbonamenti (5,1%). I giovani (18-29 anni) sono i più interessati a iniziative che alleggeriscano costo del viaggio (9,9%; la media è 5,1%). Tra i 30-44enni emerge la necessità di un miglioramento negli orari del servizio (13,7%; la media è 12%). Il segmento dei 45-69enni, verosimilmente in relazione all'avanzare dell'età, chiede, invece, un incremento nella frequenza delle corse (27,6%; la media è 24,5%). Altro dato in aumento è quello relativo al car sharing, +8% rispetto al 2007. Il 18% dei patentati (erano il 13,1% nel 2009) si è accordato con amici, parenti e colleghi per risparmiare e ottimizzare gli spostamenti. La benzina infatti continua a essere percepita come la voce di spesa nettamente più cara rispetto a tutte le altre che rientrano nella normale gestione di un'autovettura. Oltre il 68% degli automobilisti (+4,5% rispetto al 2009) la indica come voce di costo superiore al giusto. Solo il costo dell'assicurazione viene considerato altrettanto eccessivo, anche se con un valore percentuale (55,8%) inferiore e in calo (-1,5%) rispetto all'anno scorso.

"Dal rapporto emerge la richiesta sempre più diffusa di una nuova cultura della mobilità - afferma Gelpi - e l'Aci continuerà a sensibilizzare gli automobilisti. Riteniamo tuttavia indispensabile che le istituzioni affrontino con determinazione i problemi: la pianificazione del sistema dei trasporti, il ripensamento del rapporto tra urbanistica e mobilità, l'accessibilità ai grandi centri urbani. Per rivitalizzare il mercato dell'auto dando un nuovo impulso al processo di ottimizzazione del parco circolante - ha concluso il presidente dell'Aci - il 47,5% delle famiglie chiede una nuova fase di incentivi per la sostituzione del proprio veicolo, a dispetto delle contrarietà finora espresse dai maggiori decisori pubblici e privati della filiera automobilistica. Nelle condizioni attuali meno del 4% degli italiani si dichiara disposto a comprare una vettura nel 2011".

(Fonte Agi)

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