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Briciole di pane

Editoria, “Binario est” di Marco Carlone

Pubblicato da Botterga Errante, il libro è un diario di viaggio sulla complessa rete delle ferrovie dell’Europa dell’Est

Ucraina, Albania, Bosnia Erzegovina, Moldavia, Bulgaria, Romania, Croazia. Sono questi i luoghi che attraversa Marco Carlone nel suo viaggio dentro Binario est, un libro-reportage pubblicato da Bottega errante edizioni, che si dipana dettagliatamente nella complessa rete delle ferrovie dell’Europa dell’Est.

Carlone, video reporter e fotografo freelance, attivo soprattutto sui temi dell’ambiente, piccole comunità, conflitti, che collabora principalmente con la RSI – Radiotelevisione svizzera dall’Italia e dai paesi dell’Europa centro-orientale, e per il mensile di Legambiente, La Nuova Ecologia, narra con taglio giornalistico e al tempo stesso strutturato come un dettagliato diario di viaggio lo storico mezzo di trasporto le cui infrastrutture e mezzi, in questo contesto spesso precarie, restano fondamentali per la popolazione locale quale principale mezzo di spostamento fra una città e l’altra, fra un villaggio e il suo capoluogo. Non facendosi mancare nemmeno i treni a vapore, per citare una nota canzone di Ivano Fossati. Ma se quell’aspetto nostalgico forse non è del tutto apprezzato da chi il treno lo prende tutti i giorni, senza dubbio il libro di Carlone vuole essere una riflessione sul contrasto fra passato e futuro, fra la necessità di un progresso che soddisfi le necessità economiche, infrastrutturali e sociali di un Paese, che merita come chiunque altro di avere le migliori tecnologie dell’alta velocità di cui sono ricche Paesi come l’Italia, la Francia, la Germania, la Spagna, gli Stati Uniti e di chi ci vive e lavora e che si deve spostare il più velocemente possibile da un posto all’altro e la necessità di trovare lo spazio del bello e della condivisione, della spiritualità e della natura attraverso la metafora del viaggio, forse per trovare qualcosa che si è perso. Come possono coesistere questi due mondi in questo spazio e in questo tempo al confine fra passato e futuro, est e ovest, nord e sud del mondo?

Un ritratto sincero della contemporaneità ferroviaria, ricco di aneddoti e storie che messe in campo con maestria narrativa e capacità analitica. Da questi “finestrini sul mondo” si scorgono verità differenti, fra estensioni e file di palazzoni di grigie periferie di stampo sovietico, distese naturalistiche ricche di una natura incontaminata, stazioni isolate, mercati affollati laddove il treno diventa quasi la macchina da presa panoramica lungo binari che fungono da carrello che sposta avanti e indietro le lancette del tempo in uno spazio ricco e grondante vita. In Binario est le storie emergono nella loro umanità, fra natura e tecnologia, ritardo e progresso, carbone e sostenibilità. Una metafora delle contraddizioni del nostro secolo. Dove però c’è posto per tutti.

 

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