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Allarme Bankitalia: "Italia ha ritardi drammatici nella dotazione di infrastrutture"

Il governatore Visco: "Siamo indietro del 15-20% rispetto a Germania e Gran Bretagna"

Roma, 19 giugno 2012 - "In Italia la dotazione infrastrutturale è inferiore agli altri paesi europei. In Germania e in Gran Bretagna, ad esempio, è del 15-20% in più. Abbiamo accumulato ritardi drammatici". L'allarme è lanciato dal governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, intervenendo alla presentazione alla Camera del rapporto "Infrastrutture e competitività 2012. 10 opere per la ripresa", al convegno organizzato da Italiadecide. A fronte di una spesa per investimenti "pressoché in linea con quella degli altri paesi Ue", afferma Visco, si registrano tempi e costi "superiori" nella realizzazione delle infrastrutture.

Il gap infrastrutturale, spiega il governatore di Bankitalia, "viene confermato non solo dagli studi, ma anche dalla nostra esperienza quotidiana: basta prendere il treno e andare a Reggio Calabria. Quella italiana è una realtà diversa da altri paesi, i nostri ragazzi, che viaggiano, lo sanno bene". Visco fa anche l'esempio di Roma dove "ci sono delle difficoltà sulla metropolitana" in una città in cui "la rete arriva a 37 km, contro gli 83 km di Milano, i 400 di Londra, i 200 di Parigi e i 150 di Berlino".

La spesa pubblica per investimenti dell'Italia, negli ultimi tre decenni, sostiene però Visco, è stata "uguale" agli altri paesi mentre negli ultimi dieci anni "noi abbiamo speso il 2,3% del pil e la media europea è stata del 2,5%". Bankitalia si aspetta "un ulteriore calo per quest'anno nella spesa pubblica per investimenti, nel 2011 è stata del 2%".

Secondo Visco "ci sono differenze di utilizzo delle risorse e margini molto elevati per un miglior utilizzo delle risorse". In Italia, tuttavia, "i costi medi sono più elevati che altrove. E' vero, ci sono anche motivi di antropizzazione del territorio e motivi orografici ma è evidente che queste non sono le uniche cause. Anche i tempi sono più lunghi" per la realizzazione di un'opera. Visco ha fatto l'esempio dell'Alta Velocità "dove in Italia i costi per km sono tre volte più alti di quelli in Francia e Spagna".

I motivi dei tempi lunghi e dei costi alti? Per il governatore della Banca d'Italia "è assurdo che per avere un parere legale in Italia si debba spendere il doppio che in Germania". Ricordando la necessità di "contrastare i fenomeni di illegalità" per l'impatto che questi hanno sull'utilizzo delle risorse, Visco ha evidenziato il peso delle decisioni e delle normative locali sul fronte infrastrutture: "molte opere comportano disutilità ambientali fortemente localizzate" ha sottolineato, ricordando che "le regioni e gli enti locali pesano per oltre il 50% degli appalti pubblici". Tuttavia, "molte volte ci si è spinti oltre i limiti previsti dal riparto delle competenze" con conseguenti "aggravi di spesa e minore efficienza delle risorse". Ad esempio, Visco ha portato il caso della Sicilia dove "le difformità fra i regolamenti regionali e quelli nazionali comporta aumenti fino al 20%" nelle spese per gli appalti. Di qui l'invito a "un maggiore coordinamento per la definizione delle regole e un maggiore controllo sulla normativa locale anche per verificarne la legittimità".

Conclusione? In Italia bisogna migliorare la spesa in infrastrutture tenendo però come faro la stabilità dei conti pubblici: "C'è un chiaro bisogno di mantenere i conti pubblici equilibrati, è un'occasione, non solo una costrizione perché con risorse scarse occorre spendere meglio e non ci sono altre soluzioni per innalzare l'efficienza della spesa pubblica".

Mario Avagliano

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