Autostrade, in gara il 60% dei lavori. Appalti centralizzati per i piccoli enti
Le novità per le costruzioni che scattano dal primo gennaio e l'agenda delle scadenze programmate per tutto il 2014
Roma, 16 dicembre 2013 - Non c'è solo la partenza di Avcpass. L'agenda del 2014 si annuncia già carica di scadenze importanti per il settore delle costruzioni. Una soprattutto porterà un vero terremoto nel comparto delle infrastrutture stradali: l'aumento al 60% della quota di lavori che le concessionarie devono appaltare a terzi.
Scatterà dal primo gennaio, come l'obbligo di aderire a una centrale di committenza per i piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti. E non finisce qui, perché a metà anno, esattamente il 30 giugno, calerà su imprese, banche e assicurazioni la spada di Damocle del performance bond. Sempre che non arrivi l'ennesima proroga.
La novità più importante (e contestata) colpisce, come detto, le concessionarie autostradali. Dal prossimo primo gennaio dovranno affidare a terzi una quota di lavori pari al 60%, dall'attuale 40 per cento. Per effetto di questa misura, in pratica, società come Autostrade per l'Italia perderanno di colpo la possibilità di svolgere in house un 20% di lavori relativi alla rete di propria competenza.
La norma, che nasce per favorire le imprese piccole e medie, mette le mani in un piatto particolarmente ricco: secondo le stime dell'Ance il mercato degli affidamenti in house delle concessionarie vale circa mezzo miliardo all'anno.
Altro cambiamento importante riguarda i Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti. Per loro andrà in vigore la previsione dell'articolo 33 comma 3 bis del Codice appalti, secondo la quale devono affidare obbligatoriamente a un'unica centrale di committenza l'acquisizione di lavori, servizi e forniture.
Dopo tre proroghe (l'ultima fino al 31 marzo del 2013) scatterà anch'essa il primo gennaio 2014, nonostante le polemiche: la novità è sempre stata contestata da Ance e Anci perché si teme che possa generare un blocco dei bandi, dal momento che impone di mettere insieme le gare di amministrazioni che non hanno collegamenti. Con tutte queste proroghe, però, i sindaci hanno avuto tempo per mettersi in rete.
Dal primo gennaio, ancora, si torna indietro sul fronte delle verifiche triennali. La norma del regolamento appalti (articolo 77 comma 6) che disciplina la verifica della congruità del rapporto tra attrezzature, organico e lavori fatturati torna all'origine: il margine di tolleranza scende, in occasione della revisione, dal 50 al 25 per cento. E non sarà facile adeguarsi al cambiamento. La misura, infatti, serviva a evitare che, per effetto del calo dei lavori dovuto alla crisi, le imprese rischiassero di perdere la loro qualificazione Soa.
Dal 31 gennaio prossimo scatta l'obbligo, fissato dalla legge anticorruzione (190/2012), di trasmettere all'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici tutte le informazioni, organizzate in apposite tabelle, relative ai procedimenti di scelta del contraente: le procedure oggetto di pubblicazione sono tutte quelle successive a dicembre 2012.
Entro il 30 aprile, poi, partirà la tagliola prevista dalla legge: l'Authority, infatti, dovrà comunicare alla Corte dei conti l'elenco delle amministrazioni che hanno omesso di adempiere ai loro obblighi.
Salvo altri rinvii, il 30 giugno 2014 dovrebbe andare a regime il performance bond. Da quella data, infatti, diventerà obbligatorio assicurare i grandi cantieri contro l'eventualità di inadempimento, perdita dei requisiti o fallimento dell'impresa esecutrice. La garanzia contro il rischio di esecuzione sarà valida per tutti gli appalti affidati a un general contractor, per gli appalti integrati di importo superiore ai 75 milioni di euro e, se prevista nel bando, per gli appalti tradizionali sopra i 100 milioni. Anche in questo caso si tratta di una norma oggetto di molti rinvii. Sarebbe dovuta scattare l'8 giugno 2012, ma le proteste di banche e assicurazioni hanno spostato l'asticella in avanti di un paio d'anni.
Il primo ottobre 2014, invece, partirà la verifica di congruità del costo della manodopera sul valore dell'opera per il rilascio del Durc. Infine, alcune scadenze sono state allontanate, in funzione anti-crisi.
Viene prorogata fino al 31 dicembre del 2015 la possibilità di dimostrare i requisiti di fatturato, organico e attrezzature pescando tra i cinque migliori anni nell'arco dei dieci precedenti alla sottoscrizione del contratto con la Soa per la qualificazione.
Allo stesso modo viene prolungata di altri due anni la possibilità di rendere più rapidi i tempi di aggiudicazione delle gare, ricorrendo al meccanismo di esclusione automatica delle offerte anomale per i servizi e le forniture sotto i 200mila euro e per i lavori pubblici di importo inferiore a cinque milioni.
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