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Briciole di pane

Casa: si attenua il segno negativo delle compravendite

Ance, mercato ancora debole ma il clima e' cambiato

Roma, 24 settembre 2013 - Nuova fiducia per il comparto abitativo secondo l'Osservatorio mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate. E' quanto emerge nei dati pubblicati oggi nella 'Nota trimestrale Omi' del 2° trimestre 2013.

Dopo la soddisfazione di Assimpredil Ance, i costruttori di Milano, Lodi, Monza e Brianza, per la rinnovata domanda di mutui delle famiglie italiane (+4% nel mese di agosto rispetto all'agosto 2012) arriva il favore della categoria nazionale sui dati relativi alle compravendite immobiliari.

Decelera il trend negativo del mercato italiano nel secondo trimestre dell’anno. Con una flessione degli scambi del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2012, il volume delle compravendite immobiliari si attesta a quota 242.817 e recupera più di sei punti percentuali rispetto alla contrazione del 13,8% registrata nei primi tre mesi di quest’anno. Sono alcuni dei dati contenuti nella Nota Omi relativa al periodo aprile-giugno 2013, che disegna la mappa delle cessioni immobiliari nel nostro Paese, tratteggiando perdite più contenute al Nord della Penisola, con Milano in testa tra le grandi città meno “investite” dal trend negativo.

Nel dettaglio, le vendite registrate nel settore residenziale si sono ridotte del 9,3%, per un volume di abitazioni pari a 108.618, cui fa seguito il mercato delle pertinenze con una perdita del 7,5%, pari a 88.555 unità. Continua anche la contrazione delle vendite nei settori non residenziali, dove con 2343 transazioni è il
terziario a soffrire la perdita maggiore (-10,6%), seguito dal produttivo con il -6,5% (2214 unità) e infine dal settore commerciale con il -2,7% (6409 unità).
 

Sul territorio nazionale è il Nord a mostrare la perdita più contenuta (-7,9%), mentre al Sud e al Centro il calo si mantiene superiore al 10%, con tassi rispettivamente del -10,7% e del -10,6%. Per le compravendite di abitazioni nelle grandi città, resta marcata la flessione a Genova (-15,7%), a Firenze (-11,3%) e a Palermo (-9,4), mentre più lievi sono quelle rilevate a Roma (-6,9%), Torino (-4,7%) e Milano (-2%). Fanno eccezione Bologna, che segna un rialzo del 5% e Napoli con più 1,8%; quest’ultimo dovuto alla consistente dismissione del patrimonio immobiliare pubblico del Comune.


Sul fronte delle quotazioni, nel primo semestre del 2013 la spesa stimata per l’acquisto di case (al netto degli oneri di transazione e delle relative imposte) è pari a quasi 34 miliardi di euro, circa 5 miliardi di euro in meno rispetto allo stesso semestre del 2012 (-12,9%), e il valore medio di un’abitazione risulta pari a circa
167 mila euro, in diminuzione rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso in tutte le aree geografiche ad eccezione delle Isole.

 

Il commento dell'Ance

“I dati diffusi oggi dall’Agenzia delle Entrate, che testimoniano un mercato ancora in crisi, seppur con una lieve riduzione della intensità della caduta, dimostrano che l’azione che il Governo ha intrapreso è più che mai opportuna e necessaria per ripristinare il clima di fiducia nel settore e per individuare quelle misure utili per la ripresa”. Questo è il commento del Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, sui nuovi dati sulle compravendite che mostrano un rallentamento della caduta del mercato immobiliare.


“Non è perciò il momento delle divisioni e degli scontri ideologici” sostiene Buzzetti, “dobbiamo proseguire uniti sulla strada imboccata dal Governo con gli ultimi provvedimenti adottati e sostenere l’edilizia che rappresenta uno dei principali motori della crescita”. Inoltre, secondo il Presidente dei costruttori, “non è possibile sottostare a allarmismi e diktat preventivi di matrice europea ancorati al mero rispetto dei conti quando invece è la ripresa dell’occupazione e quella del mercato interno l’unico obiettivo che l’Italia deve perseguire con convinzione e senza tentennamenti”.


Le nostre stime, infatti, evidenziano che già con i decreti fare e casa e con un pacchetto di misure da approvare nella prossima legge di stabilità si potrà generare un aumento del giro d’affari di 48 miliardi e 250 mila posti di lavoro.


“Risultati che potremo cogliere – conclude Buzzetti - se si proseguirà con il pagamento delle imprese e se già nella prossima legge di stabilità ci sarà un adeguato piano di finanziamento per le infrastrutture che possono e devono poter essere escluse dal patto di stabilità e se occorre anche dal vincolo del deficit al 3%: a cominciare da scuole e messa in sicurezza del territorio”.
 

Manuela Zucchini

  Nota Osservatorio mercato immobiliare 2° trimestre 2013

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