In crescita del 10,9% il mercato italiano dell'auto
Dato di gennaio che fa ben sperare il settore, ma gli operatori sono molto cauti

Torino, 3 febbraio 2015 – Sorride il mercato dell’auto italiano a gennaio. Stando ai dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, infatti, le immatricolazioni sono state 131.385: il 10,9% in più dello stesso mese del 2014. Un dato che, tuttavia, è stato analizzato in maniera non univoca dagli osservatori del comparto e che, comunque, fa ben sperare per i prossimi mesi.
”Il primo mese del 2015 conferma e rafforza i segnali incoraggianti già intravisti nell'ultima parte del 2014”, ha per esempio commentato Roberto Vavassori, Presidente dell'Anfia, che ha sottolineato come una crescita a doppia cifra non si vedeva dal marzo 2010. Vavassosri però ha subito aggiunto che comunque i volumi si mantengono “lontani dai livelli pre-crisi: a gennaio 2007 le unità immatricolate erano 250.311”. Alla base della situazione positiva, il vertice di Anfia indica che è l'economia italiana nel suo complesso ad aver mostrato i primi segni di un possibile recupero della domanda interna, con indicatori positivi per alcune componenti rilevanti del comparto dei beni strumentali. Anche il clima di fiducia dei consumatori torna a crescere a gennaio, sostenuto da un significativo miglioramento delle aspettative e in linea con l'andamento registrato nello stesso mese nell'area euro, dove il clima di fiducia dei consumatori sale del 2,4%, complice anche l'accelerazione del deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro. Sempre Vavassori, inoltre, effettua un ragionamento su base storica. “Negli anni 1998-2002 – è stato quindi spiegato -, sono state immatricolate in Italia 11,8 milioni di nuove autovetture, di cui, a fine 2013, l'84% risultava circolante. Si tratta di vetture con un'anzianità tra gli 11 e 15 anni, la cui sostituzione verosimilmente non potrà essere rinviata ancora per molto tempo, soprattutto laddove non siano disponibili alternative di trasporto per esigenze di lavoro-studio". Da qui, quindi, il delinearsi di prospettiva ancora favorevoli per il mercato.
Valutazioni ottimistiche ma con cautela anche per Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor, che parla di “una possibile revisione al rialzo delle previsioni molto caute per il 2015 formulate nel dicembre scorso”. Quagliano, tuttavia, punta il dito su un fatto contingente. “Il risultato avrebbe potuto essere migliore - spiega – se non si fosse verificata negli ultimi giorni una carenza nella disponibilità di targhe per immatricolare le autovetture”. La quota di operatori che segnala affluenza normale o alta nelle show room – ha sottolineato il Centro Studi Promotor - sale dal 56% di dicembre al 65% di gennaio, mentre, tra i due mesi, gli operatori che segnalano una raccolta di ordini normale o alta passano dal 43% al 49% e l’87% degli interpellati si attende domanda stabile o in aumento a tre-quattro mesi. In questo modo, l'indicatore del clima di fiducia degli operatori del settore dell'auto, determinato sempre dal Centro Studi Promotor, a gennaio fa registrare una crescita su dicembre di quasi cinque punti, fino a a quota 44,10, livello che non era stato più toccato dal 2009.
Ma altri attori della settore del’automotive invitano ad una ancora maggiore cautela.
Secondo Unrae, per esempio, sarebbe stato il noleggio a spingere in alto il mercato a gennaio. A spiegarlo è stato Massimo Nordio, Presidente dell’associazione dei Costruttori esteri che ha detto: “La crescita del mercato è un risultato positivo raggiunto grazie a poderose politiche di inflottamento del noleggio a breve termine e dalla distribuzione di modelli in fase di lancio commerciale”. Tutto mentre la domanda non si sarebbe mossa sul fronte del mercato privato “dove le immatricolazioni evidenziano nel mese un debole segno positivo (+2%), testimonianza del potenziale di sostituzione inespresso e che definitivamente richiede al decisore pubblico di definire una strategia di rilancio dei temi della sicurezza e dell'ambiente attraverso una seria politica di stimolo al rinnovo del parco. E non stiamo parlando di incentivi, ma di detraibilità e deducibilità per famiglie ed imprese”.
E anche Federauto (che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia), invita a non cadere in “facili ottimismi”. Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di questa associazione, vuole così aspettare almeno i dati del primo trimestre dell’anno per poter valutare con maggiore precisione la situazione. “Già a febbraio e a ottobre dello scorso anno – ha osservato - abbiamo registrato incrementi simili, ma poi l'intero 2014 ha chiuso a +4,22%. E se il 2015 chiuderà, come ipotizziamo, a un +5%, torneremo a circa 1.426.000 vetture, ossia ai volumi del 1983”.
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