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Crisi, Squinzi: "La ripresa può ripartire dall'edilizia, come in Usa"

Confindustria chiede di investire sul settore dell'edilizia per dare il via alla ripresa

Milano, 11 marzo 2014 - Dall'edilizia può ripartire la ripresa. E' la convinzione del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che oggi a Milano ha partecipato alla presentazione della manifestazione 'Made expo' dedicata all'architettura, all'edilizia e al design, che si terrà dal 18 al 21 marzo del prossimo anno, alla vigilia cioè della grande manifestazione espositiva di Expo 2015. "Dobbiamo far ripartire l'edilizia nel nostro paese - ha sottolineato Squinzi - perché è un'attività ideale per dare il via alla ripresa. Negli Usa la ripartenza si sta basando proprio sull'edilizia, con una crescita a doppia cifra poi anche il settore dell'auto sta dando una ripresa ma centrale e prioritaria è ancora una volta l'edilizia". In Italia, ha osservato Squinzi, "qualcosa si sta muovendo sul fronte delle ristrutturazioni grazie soprattutto agli incentivi ma manca tutto il settore della edilizia nuova. Negli ultimi anni si sono persi 750 mila posti di lavoro e su 150 mila imprese edili 12.800 hanno cessato l'attività dal 2007 ad oggi".

Il comparto dell'edilizia dovrebbe essere prescelto dal governo per trainare la ripresa di tutta l'economia, sostiene Squinzi. "L'edilizia è prioritaria, centrale - ha detto il presidente di Confindustria - ora ci sono miglioramenti ma i segnali sono molto deboli e tutti da verificare sul medio-lungo termine, a fronte delle ristrutturazioni trainate dai provvedimenti del governo precedente. Manca però l'apporto delle nuove costruzioni e dell'edilizia infrastrutturale, rallentata dall'incapacità della Pubblica amministrazione a mettere mano ai pagamenti". Secondo Squinzi non vengono utilizzate "le possibilità di fare investimenti legati all'esigenza di riparare ai dissesti idro-geologici e al recupero e alla messa in sicurezza preventiva per eventi sismici".

Intanto dall'Ance, l'associazione dei costruttori, arriva un plauso al governo Renzi sulla questione dei pagamenti. “Registriamo con favore che le azioni per risolvere il problema dei pagamenti PA che l’Italia ha illustrato ieri a Bruxelles riprendono molte delle proposte avanzate dall’Ance un mese fa in occasione dell’incontro con il Vice Presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani”, ha affermato il presidente Paolo Buzzetti Pagamento di tutti i debiti pregressi, certificazione automatica dei debiti PA, monitoraggio costante dei tempi di pagamento e sanzioni dissuasive per gli enti che non pagano o non certificano i crediti “sono misure fondamentali per ristabilire la correttezza dei rapporti tra Stato e imprese”, sottolinea Buzzetti.

Ma per avere certezza che nella nuova tranche di pagamento che il Governo si appresta a varare in queste ore ci sia spazio anche per le imprese di tutta la filiera edile, tra le più tartassate dalla piaga dei mancati pagamenti, l’Ance torna a ribadire la necessità di predisporre un allentamento mirato del Patto di stabilità. “L’azione sui pagamenti deve necessariamente comprendere un forte intervento sul Patto di stabilità interno in due direzioni: una immediata per pagare tutto il pregresso ed una riforma strutturale del Patto, che ancora oggi blocca 5 miliardi di euro già disponibili nelle casse degli enti”, chiede con forza il Presidente dei costruttori.

Mario Avagliano

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