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Briciole di pane

Edilizia: Ance, Architetti, Legambiente, governo apra i cantieri della riqualificazione

Le proposte, dal fondo nazionale di garanzia agli incentivi per gli interventi nei condomini

Roma, 25 febbraio 2014 - Aprire subito i cantieri della riqualificazione energetica e antisismica. È quanto chiedono Ance, Consiglio Nazionale Architetti e Legambiente a Governo e Parlamento in un documento congiunto sulla Rigenerazione delle città e il mercato dell'edilizia, presentato oggi in occasione del Forum RI.U.SO03 alla Casa dell'Architettura di Roma. "Al nuovo Governo chiediamo impegni seri e responsabilità precise in tema di politiche urbane che, da oltre 20 anni, sono state escluse da qualsiasi investimento e intervento", fanno sapere.

Tra le proposte: escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio pubblico, finanziati da Regioni ed Enti locali; istituire un fondo nazionale di garanzia presso la Cassa depositi e prestiti per favorire l'accesso al credito da parte degli Enti locali, dei proprietari di abitazioni, dei condomini e locali ad uso commerciale che intendano investire nella riqualificazione energetica e antisismica; snellire le procedure e introdurre incentivi per consentire di realizzare questi interventi sui condomini ossia proprio dove vivono 20 milioni di italiani.

Tutte proposte che spingono in avanti innovazione e qualità degli interventi perché legate a precisi obiettivi energetici da certificare: riduzione di almeno il 50% dei consumi per il riscaldamento delle famiglie, miglioramento antisismico degli edifici.

"Per tornare a creare lavoro e dare risposta ai problemi delle famiglie oggi è fondamentale puntare sui cantieri della riqualificazione del patrimonio edilizio delle città - aggiungono Ance, Architetti e Legambiente - Dal Governo Renzi ci aspettiamo una particolare attenzione a come attrarre le risorse previste dalla programmazione europea 2014-2020 proprio per l'efficienza energetica e le aree urbane".

"Non c'è crescita senza lo sviluppo e l'ammodernamento delle città - concludono - e tornare a investire nelle politiche urbane rappresenta una scelta coerente con l'obiettivo di guardare al futuro e di portare il Paese fuori dalla crisi".


Legambiente, intervenire per ridurre i consumi e aumentare la sicurezza

"Qualsiasi intervento oggi deve permettere di ridurre i consumi delle famiglie di almeno il 50%, raggiungere la classe B di qualificazione energetica ed essere certificato dal punto di vista antisismico per avere case ed edifici pubblici che consumino poco e che siano sicuri". Così all'Adnkronos Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente, a margine della presentazione del Forum RI.U.SO03 sulla rigenerazione urbana sostenibile.

"La nostra proposta è di far uscire dal patto di stabilità gli interventi pubblici che puntano a raggiungere questi standard - aggiunge Zanchini - e aiutare i privati che vogliono arrivare alla certificazione attraverso un fondo nazionale, attraverso gli incentivi e attraverso la semplificazione degli interventi per i condomini che aiutino a realizzare la riqualificazione, anche con interventi in periferia, laddove gli interventi sono urgenti. Ossia conclude – tutto quello che può permettere di migliorare la qualità della vita delle persone e di avere nuovi spazi".


Realacci, riuso e rigenerazione sono il futuro del settore

“I dati del Rapporto Riuso03 del Cresme, proposto da Ance, Cnappc e Legambiente, sono coerenti con il bilancio tracciato dallo stesso Cresme insieme al Servizio Studi della Camera dei Deputati, nonchè con l'azione che la VIII Commissione Ambiente della Camera sta portando avanti, sugli incentivi per ristrutturazioni ed eco-bonus in edilizia: la misura di gran lunga più importante messa in campo per l'occupazione nel 2013". Così Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, in occasione della presentazione del rapporto Riuso03 del Cresme, promossa oggi a Roma da Ance, Cnappc e Legambiente.

"Gli sgravi fiscali per ristrutturazioni ed eco-bonus hanno infatti prodotto lo scorso anno 19 miliardi di investimenti, garantendo oltre 280mila posti di lavoro, tra diretti e indotto - aggiunge Realacci - Già il presente (66,4%) e ancor più il futuro dell'edilizia non è legato a un ulteriore consumo di suolo, ma al riuso e alla rigenerazione del patrimonio esistente e delle nostre città, al risparmio energetico, alla sicurezza antisismica: basti ricordare che circa il 60% delle scuole italiane è stato costruito prima dell'emanazione delle norme antisismiche. Anche per questo è strategico stabilizzare il credito di imposta per il risparmio energetico in edilizia e gli interventi di consolidamento antisismico".

"Colpisce poi che i consumi termici ed elettrici delle case valgano 45,2 miliardi di euro l'anno: più di dieci volte la manovra dell'Imu. Abbatterli - prosegue - può portare alle famiglie un risparmio ben maggiore. Basti ricordare che nel 2012 gli italiani hanno pagato in media sulla prima casa 235 euro di Imu, mentre tra una casa costruita bene e una casa costruita male passano 1.500 euro di bolletta energetica. E anche per quanto riguarda gli edifici pubblici, secondo il Consip, la spesa energetica è maggiore di 5 miliardi di euro annui, di cui 1,3 imputabili alle sole scuole. Questi temi - conclude Realacci - sono sempre stati tra le priorità della Commissione Ambiente della Camera e, per quanto in mia possibilità, mi impegno a fare in modo che siano anche al centro dell'azione del nuovo governo”.
 

Laura Perna

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