Edilizia scolastica, l'Ance approva il progetto allo studio del governo
Buzzetti: sì al commissario ma facciamo le gare
Roma, 10 marzo 2014 – Fondi per 2 miliardi di euro all'edilizia scolastica. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il presidente del consiglio Matteo Renzi parlando a Siracusa nel suo tour per le scuole del Paese. Fondi necessari, e pronti, per rimettere in sesto i malridotti edifici scolastici. Bisogna "dare una corsia preferenziale ai soldi per la scuola, perché si spendano con tempi più serrati di quelli previsti dalle norme vigenti" ha detto in quell’occasione il Premier. E la corsia preferenziale sembra alludere anche alla figura di un Commissario.
Il piano straordinario per le scuole piace all'Ance che però invita il governo a non accontentarsi dell'intervento di emergenza e a farne invece «un modello per gli interventi futuri nei lavori pubblici». Paolo Buzzetti ha inviato a Palazzo Chigi - per quanto riporta il Sole 24 Ore - un documento che spiega come può funzionare questo modello e con quali strumenti normativi e amministrativi. In questo momento è necessario far emergere tutto il potenziale riformatore per rimettere i lavori pubblici sul binario giusto.
Buzzetti dice anzitutto sì all'ipotesi che circola in queste ore di un supercommissario per l'edilizia scolastica a Palazzo Chigi. «Noi chiediamo da tempo una cabina di regia alla presidenza del consiglio che coordini l'azione dei vari ministeri e degli enti locali, ma ci vuole anche un soggetto, ben venga se fosse lo stesso presidente Renzi o il sottosegretario Delrio, che abbia capacità di decidere davvero pur ascoltando gli altri». C'è da mettere ordine in 8 piani e 12 procedure diverse, con l'obiettivo di spendere quei 2,1 miliardi fermi che emergono dai documenti ministeriali e dalle stesse analisi dell'Ance. «Dai nostri calcoli, con quelle risorse si possono finanziare cinquemila progetti, ma è necessario che il governo dia subito criteri rigorosi perla selezione dei progetti fermi per scegliere non solo quelli cantierabili, ma anche utili ed effettivamente prioritari in termini di urgenza».
Le procedure di gara e la modalità di appalto
Buzzetti si batte contro le procedure speciali che puntano a evitare le gare «a danno della concorrenza» e ad affidare gli appalti a trattativa privata. «Siamo contrari a deroghe sia sulle gare che sui piani sicurezza - dice - e in questo siamo pronti, anche insieme ai sindacati, a fornire qualunque assistenza perché le cose siano fatte nel rispetto delle regole, al meglio e con la giusta velocità».
Dove si deve correre «è prima del cantiere», per esempio con la «smaterializzazione di tutti i documenti» e nel trasferimento dei fondi. «Denunciamo ormai da anni i ritardi che molti programmi infrastrutturali hanno subito per procedure di trasferimento delle risorse da parte del ministero dell'Economia, un po' per volontà, un po' per norme e procedure sbagliate, come nel caso della perenzione anticipata delle risorse».
Quanto alle metodologia di gara, Buzzetti propone di escludere il metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa «comunque troppo oneroso» e di applicare invece sempre fino a importi in gara di 20 milioni di euro l'esclusione automatica delle offerte anomale, «con un metodo matematico anti turbativa d'asta già sperimentato e che ha anche avuto un numero limitato di ricorsi».
Se sono necessarie commissioni di gara, «i presidenti dovrebbero essere scelti come membri esterni da un albo depositato presso il ministero delle infrastrutture».
Non solo un piano straordinario, riqualificare gli edifici
Ma l'Ance chiede di guardare anche oltre questo primo piano straordinario. «Dal censimento che abbiamo svolto con Ispredil - dice Buzzetti - vediamo spazi anche per interventi privati. Oggi il 30% degli edifici scolastici ha bisogno solo di una manutenzione straordinaria, ma il 30% è da buttare e andrebbe demolito e ricostruito. L'ultimo 40% è quello che ha bisogno di una riqualificazione pesante ma che può anche restringere gli spazi per l'attività scolastica lasciando metri quadri per possibili valorizzazioni».
Senza contare il piano per l'efficientamento energetico (che Ance ha presentato con Cresme, Consiglio nazionale architetti e Legambiente), la necessità di interventi di prevenzione idrogeologica e antisismica e infine «un ripensamento delle scuole che tenga conto dell'evoluzione didattica e li avvicini a un concetto di moderno».
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