Fenomeno "Nimby": aumentano le contestazioni
Le nuove contestazioni sono passate da 85 del 2006 a 156 del 2009
Torino, 23 maggio 2011 - Il fenomeno Nimby, ovvero la sindrome del Not In Mv Backyard, che indica la contestazione della localizzazione di una certa opera da parte di chi abita nelle vicinanze, non è «una semplice aberrazione patologica». È quanto sostiene uno studio condotto da tre economisti della Banca d'Italia. Secondo il paper, «l'emergere di un'opposizione alla localizzazione di un'infrastruttura nasconde un problema oggettivo, legato al fatto che, a fronte di benefici diffusi, costi e disutilità si concentrano sulla comunità ospitante». La ricerca fa notare che nel tempo «l'intensità della protesta sembra essersi comunque accresciuta». Con riferimento all'arco temporale che va dal 2005 al 2009, il numero di impianti contestati è cresciuto nel tempo, soprattutto con riguardo alle nuove contestazioni che sono passate da 85 del 2006 a 156 del 2009. La ricerca portata avanti da Via Nazionale sottolinea che il Nimby presenta notevoli differenze settoriali: «termovalorizzatori, rigassificatori, discariche, impianti di produzione dell'energia sono le infrastrutture maggiormente controverse».